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giovedì 24 agosto 2023

Torino museo dell'automobile e museo della montagna

 Torino - museo dell'automobile e  museo della montagna

 "Un museo è un luogo dove si dovrebbe perdere la testa"
-Renzo Piano-

 

Continua  la serie "turiste a chilometro zero".. oggi, nonostante i 38 gradi, decidiamo di "immergerci" in due musei torinesi molto diversi tra loro soprattutto per quanto riguarda il contesto e  l'architettura:  il Museo dell'Automobile e il Museo della Montagna.  Il primo è situato lungo il fiume Po, all'interno di  una struttura  moderna e interessante; il secondo  sul monte dei Cappuccini nello scenario panoramico e bellissimo delle colline torinesi.

 

"Un giorno si costruiranno carri in grado di muoversi e di conservare il loro movimento senza essere spinti o tirati da alcun animale"
   Roger Bacon- filosofo XIII sec

 

logo MAUTO ®

Partiamo dal MUSEO DELL'AUTOMOBILE, il "MAUTO" e diciamo subito che ne siamo state affascinate, noi che non siamo proprio amanti di auto e motori; dobbiamo ammettere che è veramente tutto molto  interessante e coinvolgente:  auto, storia, ambientazioni,  effetti, luci e colori, video, ologrammi, percorsi interattivi,  salti temporali  dal lontano passato al futuro, storie di quotidianità e sport... 

Consigliamo la visita sia ad adulti sia ai bambini e non solo agli amanti di auto e motori.


museo dell'automobile di Torino - sala ingresso rivestimento in acciaio traforato

LA VISITA AL MUSEO

Nella superficie museale di circa 20.000 mq  quadrati, sono presenti 200 auto di varie epoche, provenienti da 80 paesi. Sono distribuite  su tre piani per raccontare la storia dell'automobile, dalle carrozze, alle auto e  ai prototipi più futuristici, suddivisi  in più di 30 sale allestite con scenografie accurate  mediante installazioni multimediali e sonore per contestualizzarle; in ogni stanza è come entrare nella scena di un  film dell'epoca o, per chi l'ha vissuto, in un ritorno al passato (da Al Capone a Carosello, agli elettrodomestici degli anni '50, alla  Bianchina di Fantozzi, agli Hippie con tenda  e panni appesi anni '60, ai Simpson ecc... oggetti tipici dell'epoca e musiche di  sottofondo inerenti al periodo storico e sociale in oggetto)

Le vetture esposte non solo  rappresentano creatività e  tecnica ma anche storia e società, conquiste, evoluzione, successi e insuccessi, tecnologia, ricerca e sport, famiglie e rappresentanze ecc..
 
*v. informazioni  dal 1932 ad oggi   dopo le foto 
 
Alcune foto 
 
 a sinistra carrozza del sec XVIII e  a destra la carrozza di Bordino del
1854, la prima carrozza a vapore che rinuncia ai cavalli e anticipa l'automobile


alcune auto d'epoca esposte

una curiosità: 2 auto provenienti dalla cortina di ferro
Trabant 601 del 1987 e
Pobeda del 1957, è stata l'ammiraglia di Stalin

 
piloti della Ferrari nel tempo,  le ultime due Ferrari guidate da
 Villeneuve e Schumacher

la mitica 500

KIA EV6 full elettric - macchina dell'anno 2022

1956: la 600 multipla per famiglie e gite fuoriporta  e 1967: l ' Autobianchi Bianchina di Fantozzi

1958: Francia, Citroen 2CV " très petite" -  popolare e colorata auto hippie

ruote in evoluzione
 
Particolarmente curiosa è la stanza  originale e un po' folle  dedicata alle costruzioni in stile "Pop Art" dove sono visibili elettrodomestici, arredi, personaggi fantasiosi e  oggetti di uso comune realizzati con parti di auto e moto (auto-frigorifero, auto-letto, auto-cucina a gas, auto-lavandino ecc..).
 

arredi e oggetti realizzati con parti di auto e moto


NOTIZIE STORICHE DAL 1932 AD OGGI

Il Museo Nazionale dell'Automobile di Torino, attualmente intitolato a Gianni Agnelli, si trova in Corso Unità d'Italia ed   è considerato tra i più importanti  musei dell'automobile al mondo.

Il museo nasce in seguito a una proposta avanzata durante il congresso dell'ACI di Torino nel 1932. L'anno seguente  la città di Torino deliberò la fondazione di un museo  con l'approvazione del capo di Governo di allora, Benito Mussolini. La sede del museo con la collezione che si stava arricchendo  cambiò sede varie volte fino al dopoguerra  quando venne individuato un terreno idoneo in Corso Unità d'Italia. Il museo progettato dall'architetto Amedeo Albertini  fu inaugurato nel 1960 prima di Expo 1961 e in seguito arricchito con altre sezioni e rappresenta  un esempio particolare di architettura moderna (si affaccia verso il fiume Po con un fronte convesso di 114 metri) 

Nel periodo dal 2003 al 2011 il museo ha subito una radicale ristrutturazione sia esternamente sia negli spazi interni e nel percorso espositivo: la collezione è stata integrata  all'interno di installazioni e ambientazioni interattive  molto coinvolgenti e affascinanti.

 esterno fonte

 interno fonte


l'edificio poggia su 4 grossi pilastri, a forma di piramide rovesciata, in acciaio inossidabile e calcestruzzo

Il progetto di ristrutturazione secondo l'architettura high-tech, è dei vincitori del bando: lo studio milanese Cino Zucchi Architetti in collaborazione con la Recchi Engineering di Torino e la Proger di Roma; mentre l'allestimento interno museale è stato ideato dallo scenografo franco-svizzero François Confino già autore del Museo del Cinema nella Mole Antonelliana (con la collaborazione dello Studio LL.TT Cravetto-Pagella Architetti Associati, l'architetto Carlo Fucini e il Light designer canadese François Roupinian). 

*per informazioni v. sito del museo  

*v. articolo sul progetto di ristrutturazione pubblicato sulla rivista Domus, maggio 2011

Torino e la Fiat

Torino è stata dall'inizio del '900 la "città dell'auto" per la presenza della FIAT (=Fabbrica Italiana Automobili Torino), la maggior casa produttrice europea e la terza a livello mondiale, fino agli anni '80 che segnano la crisi dell'auto. Le vicende della multinazionale sono da sempre legate alla famiglia Agnelli che negli anni ha integrato la produzione con tram, autocarri, trattori e veicoli bellici durante le due guerre mondiali.

La fabbrica ha attratto migliaia di operai da tutta Italia, soprattutto dal Sud, operando un cambiamento sociale, culturale, economico e urbanistico della città. Sono nati nuovi quartieri, Mirafiori nord e Mirafiori sud, a ridosso del Lingotto, sede principale della fabbrica e le Vallette, zona di emarginazione per molto tempo. Nonostante abbia rapidamente incentivato un indotto che ha coinvolto capillarmente tutta la provincia e varie zone d'Italia, con la crisi degli anni '80 altrettanto rapidamente ha ridotto drasticamente le maestranze generando disoccupazione e disperazione.

Per approfondire v. qui

In città resta ben poco dell'antica società nata nel 1899, soprattutto dopo la fusione del 2014 con la statunitense Chrysler Group, (cambiando il nome in FCA), e la fusione successiva del 2021 con il Groupe PSA (Peugeot) dando vita alla nuova società Stellantis. 

AGGIORNAMENTO
Evento 13-15 settembre 2024
Il Salone dell'Auto di Torino ha organizzato un evento che ha portato in piazza San Carlo, via Roma e piazza Castello (non solo) sfilate di carrozze di inizio 1800 trainate da cavalli, parata di alcune delle prime vetture del 1900 con motore a scoppio, parata di alcuni prototipi dei più grandi carrozzieri dal 1960 a oggi e la sfilata di novità  dei brand espositori.
Purtroppo, durante un'esibizione di vetture da rally, il conducente alla guida di una Lancia ha sbagliato la manovra e ha investito 15 visitatori, causando un grande spavento e 5 feriti non gravi. 
L'evento è stato interrotto.
Alcune immagini:
Ferrari



Tesla

Alpine A4810




Alpi del Moncenisio -  fonte

La montagna non è solo nevi e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio tempo e misura.”
-Paolo Cognetti-

MUSEO DELLA MONTAGNA 
Il Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi si trova a Torino sul  monte dei Cappuccini.

Il Monte dei Cappuccini è una collina di m 325 s.l.m.  a circa 200 metri dalla riva destra del Po, nel  quartiere Borgo Po, vicino  al centro storico. Qui si trovano  il  convento e la chiesa del tardo Rinascimento,  con interni barocchi di Santa Maria al Monte dei Cappuccini

esterni ed  interni della chiesa adiacente al museo

La collina ospita inoltre, nell'ala sud del convento il Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi, accessibile da un piazzale panoramico dal quale si gode una vista mozzafiato di Torino; ci sono inoltre:

panorama di Torino dal monte dei Cappuccini

la Biblioteca Nazionale del Club Alpino Italiano;  un laboratorio sotterraneo di fisica nucleare e una villa liberty  che ospita una  parte dell'archivio storico dei frati e alcuni uffici.

Il museo della montagna  vuole essere un polo culturale che unisce, sotto i vari aspetti, le montagne italiane e nel mondo. All'allestimento museale fisso si alternano mostre temporanee. 
La ristrutturazione interna effettuata dal 2003 al 2005  è moderna e  piacevole,  l'esposizione si avvale di  reperti, documenti storici  e contenuti multimediali.   Il tema conduttore è la montagna con  la sua storia,  gli scalatori e le foto delle imprese più famose. E' presente una sezione dedicata all'Himalaya Kashmiriano, con molti oggetti e reperti appartenenti alla collezione  Mario Piacenza.

 collezione Piacenza

L'ambiente è arioso e moderno e, nota positiva, ci sono numerose grandi finestre  dalle quali è possibile ammirare il panorama circostante.  Consigliamo la visita soprattutto per il contesto e il panorama. L'esposizione museale  è  adatta particolarmente agli amanti della montagna e della sua storia.  
 
*v. informazione dal 1874 ad oggi  dopo le foto
 
interni - finestra - terrazza panoramica
 
alcune foto

attrezzature usate per la spedizione Italia Karakorum K2 - 1954

Spedizione al polo nord 1899 - Amedeo di Savoia  Duca degli Abruzzi

abbeveratoio ricavato da un tronco di castagno, valli di Lanzo-  XVII sec

bivacco di legno e lamiera zincata, 1937 - carrello da miniera - Slitta da traino Svizzera 1880

cassapanca in larice, XVII sec

 
 NOTIZIE STORICHE DAL 1874 AD OGGI
 
Nel 1874, sulla collina del Monte dei Cappuccini, su proposta della sezione torinese del CAI,  venne edificato un piccolo padiglione di legno, con cannocchiale per ammirare il panorama  dal Monviso al Monte Rosa. 
Trenta anni dopo il Principe Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi donò alla sezione torinese del CAI, di cui era presidente onorario, oggetti provenienti dalla sua spedizione al Polo Nord.

Dal 1885  fino al 1942 l'area era servita dalla funicolare del Monte dei Cappuccini. Il servizio venne sospeso nel 1940 a causa delle restrizioni energetiche e poi definitivamente eliminato

funicolare - fonte

Man mano che le collezioni si arricchivano  la struttura cominciò a crescere, con la creazione nel 2003  di un'area di documentazione e nel 2005 ad una  ristrutturazione,  un riallestimento espositivo e a una bella  terrazza panoramica. 


domenica 13 agosto 2023

dieta e longevità - le zone blu

anziani abitanti di Oliena (NU), fonte wikipedia
 
Blue zones, luoghi dove le persone semplicemente dimenticano di morire"
Dan Buettner

Noi siamo sempre attente all'alimentazione e alla vita sana e naturale; nei nostri post  pubblichiamo spesso ricette vegane, vegetariane e della Dieta Mediterranea

Siamo convinte della fondatezza di quello che  il filosofo tedesco L. A. Feuerbach  asseriva nel 1800  "noi siamo quello che mangiamo"   e che la salute si costruisce primariamente a tavola in base all'alimentazione; vogliamo anche aggiungere altre variabili come lo stile di vita, l'ambiente che ci circonda, l'aria, l'acqua... ecc..

A questo proposito abbiamo letto vari articoli interessanti sulle  "Zone Blu" con tanto di  relativi studi   effettuati su alcuni  luoghi della terra    in cui  la popolazione è molto longeva e in salute..ma cosa hanno in comune queste zone? 


 

Curiose come siamo abbiamo deciso di documentarci su questo argomento e di raccontarvelo.  

Queste zone denominate "zone blu" (o in inglese Blue Zones),  sono luoghi in cui si vive più a lungo e meglio rispetto alla  media mondiale. 

Questa ricerca  è  iniziata quando Gianni Pes  (ricercatore dell'Università di Sassari) e Michel Poulain (ricercatore belga dell'università di Tallin-Estonia) hanno pubblicato su Experimental Gerontology il loro studio  sulla longevità umana, e identificata la provincia di Nuoro, in Sardegna, come la zona con la maggiore concentrazione di centenari al mondo. Il nome viene dal colore blu con cui i due studiosi  cerchiavano sulla mappa le aree con la più alta longevità.

Blue zone - fonte
 

Questa e altre 4  regioni identificate da questo  studio, denominate  da loro "blue zone" sono:

  • Sardegna, Italia (in particolare la  provincia di Nuoro, i paesi montani della sub regione barbaricina) dove gli uomini spesso  raggiungono i 100 anni. 
  • L'isola di Okinawa, Giappone: è stato esaminato un gruppo di individui riconosciuto fra i più longevi mai vissuti nel mondo.
  • Penisola di Nicoya, Costa Rica: la penisola è stata oggetto di ricerche sulla longevità a partire dal gennaio del 2007.
  • Icaria, Grecia (isola del mar Egeo a ovest di Samo): nell'aprile del 2009 uno studio compiuto nell'isola di Icaria ha scoperto che quasi un abitante dell'isola su tre raggiunge i 90 anni  e gli abitanti  hanno inoltre una percentuale del 20% minore di casi di cancro,  il 50% in meno per quanto riguarda le malattie cardio-vascolari e quasi inesistente  la demenza.
  • Loma Linda in California  i membri di una comunità vegana sono i più longevi del nord d'America, soffrono meno di malattie  e godono di una vecchiaia più sana e lunga  
Negli ultimi anni si sta studiando un'altra zona in Italia:  il Cilento, nella provincia campana di Salerno che presenta un'alta percentuale di centenari, una speranza di vita superiore a quella nazionale e uno scarso numero di demenze e Alzheimer. In questa zona viene seguita  una dieta mediterranea e contadina basata principalmente su frutta e verdura di stagione, cereali, legumi e in quantità moderate carni, di provenienza locale

panorami delle zone blu

Ma cosa hanno in comune queste zone distanti tra loro per avere un effetto così importante sugli abitanti? sono i luoghi ad esempio con vicinanza al mare e le bellezze dei panorami? o il DNA degli abitanti? 

Questi ricercatori sono arrivati alla conclusione  che  questo effetto positivo sulla longevità e sulla qualità della vita  sia dovuto,  oltre alla genetica che  influisce solo per il 20%,  al risultato di uno stile di vita degli abitanti; è dimostrato infatti dall'epigenetica  che  l’ambiente in cui si vive e  le abitudini possono modificare l’espressione dei geni pur senza modificare la sequenza del DNA e  influire  in modo positivo o negativo sulla nostra salute; in queste Zone blu le persone vivono un'esistenza  più serena  a misura d'uomo e più in sintonia  con la natura.

Sono state  individuate  alcune caratteristiche comuni che vanno  dalla bellezza dei paesaggi e della natura circostanti, alla presenza e consapevolezza di far parte di comunità  unite, allo stile di vita salutare e soprattutto al tipo di  alimentazione

  • scarso o nullo tabagismo (consumo di tabacco
  • attività fisica moderata e costante
  • dieta semplice, sostanziosa e naturale  quasi vegetariana con consumo regolare di verdure frutta e legumi
  • a livello sociale  l'importanza della famiglia, la percezione di appartenere a una comunità e di essere utili a qualsiasi età, valorizzazione della vita spirituale e della meditazione, meno stress. 
Nel libro 
"The Blue Zones", l'autore  Dan Buettner (esploratore, giornalista del New York Times e di National Geographic che ha studiato ulteriormente l'argomento lavorando con dati  e osservazioni reali e allargando  la ricerca  anche agli anziani senza patologie  comuni come malattie cardiovascolari, cancro, diabete e demenze) scrive:
 
  • Ogliastra*(Sardegna, Italia) area con gli uomini più vecchi del mondo, dove la gente vive nella natura,  lavora nelle fattorie e beve più vino rosso.
  • Icaria (Grecia) È un'isola dove la dieta è quella mediterranea con verdure biologiche, olio d'oliva e vino rosso.
  • Okinawa (Giappone) sono presenti le donne più anziane del mondo, l'alimentazione è a base di soia ed è usanza fare esercizio fisico quotidiano con il Tai Chi.
  • Loma Linda in California dove i membri della comunità degli Avventisti del settimo giorno consumano una dieta  rigorosamente vegana e sono i più longevi del Nord America 
  • Nicoya-Costa Rica dove la dieta è prevalentemente vegetale, basata  su fagioli, mais e verdure, oltre che sulla frutta tropicale.

* la popolazione di Ogliastra  è la protagonistra  del progetto  di ricerca genetica ProgeNIA nato nel 2001 grazie al lavoro del genetista Giuseppe Pilia; con il coinvolgimento di circa 8000 volontari provenienti da 4 paesi: Lanusei, Arzana, Elini e Ilbono.
Dal novembre 2001 il Progetto "ProgeNIA", nato dalla collaborazione tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche, il National Institute of Aging degli Stati Uniti (che lo finanzia)  ed il National Institute of Health (NIA-NIH), vede la partecipazione attiva di 6.148 individui volontari di età compresa tra i 14 ed i 102 anni. Oltre la residenza i volontari dovevano avere origine Sarda, in particolare essere nati in Sardegna ed avere i 4 nonni nati in uno dei 4 Comuni di studio.
 

In uno  studio pubblicato sulla rivista scientifica Circulation sono stati analizzati  dati raccolti in quasi 20 anni  per evidenziare quale sia la dieta che garantisce una migliore salute e una maggiore longevità, come conferma  la dieta delle zone blu: legumi, frutta, cereali non zuccherati, verdure sono le caratteristiche in comune e  una costante è l'uso quotidiano  dei  fagioli che sono nutrienti, ricchi di proteine e fibre,  contengono i polifenoli che presentano  proprietà antinfiammatorie, antidiabetiche e protettive per il cuore. 

In questa dieta è limitato o escluso l'uso di carni rosse, insaporitori, aromi e ingredienti industriali,  zuccheri e grassi.

Vediamo adesso che dieta seguono gli abitanti fortunati e logevi di queste zone blu:

  immagine web - fonte @
 
E' una dieta principalmente a base vegetale per circa il 90%:  frutta e verdura ad ogni pasto  spesso con prodotti locali, di stagione e coltivati  negli orti  (bietole, cavoli, insalate ecc..),  cereali integrali, noci,  fagioli e altri legumi, semi, alghe (in Giappone); è una dieta moderata nelle quantità di cibo: in Sardegna gli  anziani seguono una  cena leggera, a Okinawa è  diffuso il detto hara haruchi bu (“mangia fino a riempire otto parti su dieci” dello stomaco, e non oltre.)
  • Grassi buoni: olio d’oliva, frutta secca, avocado e  semi
  • Legumi: secondo la ricerca gli abitanti delle zone blu mangiano  fagioli o altri legumi almeno una volta al giorno.
  • Cereali integrali: pane prodotto  con cereali integrali e lievitazione naturale e poi altri cereali integrali (riso, orzo, avena e grani antichi)
  • Pochissimi zuccheri aggiunti e dolci solo nelle festività
  • sale: sostituito  con erbe mediterranee, curcuma, limone, aglio e miso. 
  • Pesce:  uno o due volte alla settimana e pescato
  • Uova:consumo moderato
  • latticini: il latte di mucca e derivati sono poco utilizzati, il latte e i derivati di capra e pecora sono più  consumati in Sardegna e in Grecia (Icaria)
  • Pochissima carne e solo da animali allevati in zona e lasciati pascolare
  • non uso di  alimenti trasformati, raffinati e industriali; l’alimentazione si basa principalmente sull’autoproduzione
  • alcol: qualche bicchiere di buon vino rosso
  • bevande: Acqua. Poco caffè, té.


L'uomo vivente più vecchio del mondo è Juan Vicente Pérez Mora nato in Venezuela il 27 maggio 1909, ha 114 anni.
La donna più anziana al mondo è Maria Branyas nata il 4 marzo 1907 in Spagna, ha 116 anni.
L'aspettativa di vita in Italia è 80 anni per l'uomo e 85 per le donne e sono molte a superare i 100 anni in numerose zone d'Italia.

nonna calabrese, 101 anni, nel costume tradizionale