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domenica 29 gennaio 2023

tick tock- quanto tempo resta all'umanità? l'orologio dell'Apocalisse

fonte nytimes.com - Eva Hambach/Agence France-Presse

 "Quando verrà la fine del mondo, mi ritirerò a vita privata."
-Karl Kraus-

Siamo da sempre interessate alle tematiche riguardanti  la salute del pianeta, la salvaguardia della natura e siamo pacifiste proprio nel DNA .... abbiamo già fatto vari post su  alcuni di questi argomenti (*v.pagina), oggi vogliamo scrivere un post un po' diverso dai soliti e  soffermarci su un allarme che è stato lanciato da Doomsday Clock 2023; a tal proposito   abbiamo letto alcuni articoli interessanti e  inquietanti, uno dei quali su Rai News, dal quale  vogliamo partire per scrivere alcune considerazioni.

"Doomsday Clock 2023, per l'orologio del Giorno del Giudizio mancano appena 90 secondi all'Apocalisse. Annunciato per quest'anno l'intervallo simbolico dalla mezzanotte, calcolato sulla base delle minacce globali, dalle guerre nucleari alla crisi climatica. Lo scorso anno (guerra in Ucraina) erano 100 secondi, nel 2020 (pandemia di Covid) due minuti" Si aumentano o diminuiscono i secondi in base alla migliore o peggiore salute del pianeta.

Questa iniziativa (ha contribuito alla sua creazione anche Einstein), promossa all'Università di Chicago e che coinvolge molti esperti tra i più qualificati nel mondo, ci avvisa che all'umanità restano da vivere solo 90 secondi prima dell'Apocalisse. 

L'annuncio è stato fatto  dal Bulletin of the Atomic Scientist,  un portale che si occupa della sicurezza  del mondo e delle  politiche relative e che raccoglie  notizie, aggiornamenti e ricerche scientifiche. 

Ogni anno dal 1947  le lancette del  Doomsday Clock prevedono quanto tempo resta all'umanità. 

Ovviamente  i tempi predetti per l'apocalisse non sono reali (la fine del mondo è calcolata per la mezzanotte, e i minuti e secondi che la precedono  rappresentano una distanza ipotetica  da questa catastrofe)   ma  è un'iniziativa di sensibilizzazione nata con l'intento di far riflettere sui rischi  che stiamo vivendo: guerre, pandemie, minacce nucleari, crisi ambientali, un "orologio metaforico" che segna il tempo futuro;  questo breve intervallo di tempo  (solo 90 secondi)  del 2023 deve effettivamente farci riflettere e metterci in allerta. 

Perchè  Apocalisse?

Il termine etimologicamente significa togliere il velo, rivelazione, ma letteralmente   ricorda 'la fine dei tempi', tema presente nelle tre religioni monoteiste. Nell'ultimo libro della Bibbia quattro cavalieri dell'Apocalisse Carestia, Morte, Pestilenza e Guerra portano una serie di flagelli.  Nelle culture orientali e in quelle precristiane (Indù, Greci e Romani) la fine del mondo rientra in una visione ciclica della vita con fasi di nascita, crescita, distruzione e nuovo inizio. Tutte prevedono l'allontanamento progressivo dell'uomo dal Bene, il quale con il suo comportamento contribuisce alla distruzione del pianeta. 

Orologio dell'Apocalisse, mai termine fu più sintetico, chiaro ed evocatore.

ma quali sono le motivazioni dei 

90 secondi nel 2023?

Andiamo a leggere sul sito di The bulletin (scritto in inglese)  le motivazioni di questo tempo così limitato in attesa dell'apocalisse nel 2023,  sostanzialmente sono relative alle minacce create dall'uomo stesso e che mettono a rischio l'esistenza dello stesso pianeta: rischio nucleare, guerre, cambiamento climatico, tecnologie dirompenti  
  
1.  crescenti pericoli della guerra in Ucraina 
(e il rischio nuclare)   
Sapete quante sono le guerre nel mondo? almeno 10: Etiopia, Yemen, Sael, Nigeria, Afghanistan, Libano, Sudan, Haiti, Colombia, Myanmar. Senza includere gli stati dove da decenni vi sono scontri armati  quali Israele/Palestina, India/Pakistan e altri. Da febbraio 2022 è iniziata la guerra in Ucraina con l'invasione della Russia (i problemi geo-politici-militari erano presenti dal 2014). Non vogliamo in questa sede sviscerarne le cause, non siamo degli storici, ogni contendente di qualsiasi guerra ha le sue 'ragioni', noi vorremmo cercare di affrontare un discorso etico. 
Questo conflitto sta per  entrare in un secondo anno pericoloso, con entrambe le parti convinte di poter vincere. Sono in gioco la sovranità dell'Ucraina e  gli  accordi di sicurezza Europa/Usa siglati alla fine della seconda guerra mondiale. 
La cosa più preoccupante, dopo la perdita di tante vite umane, è la   minaccia di usare armi nucleari  che porterebbero ad un rischio terribile. La possibilità che il conflitto possa sfuggire al controllo di chiunque rimane alta..  
A tal proposito  il  segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ad agosto ha dichiarato che il mondo è entrato in “un periodo di pericolo nucleare che non si vedeva dal culmine della Guerra Fredda”, (crisi dei missili di Cuba, 1962).
E'  deludente che il sostegno occidentale  all'Ucraina sia quasi esclusivamente militare come deludenti sono le sanzioni economiche verso la  Russia che non hanno prodotto risultati. 
Noi pensiamo che  gli  Stati Uniti, gli alleati della NATO e l'Ucraina dovrebbero esplorare ogni possibilità di dialogo con la Russia  e trovare un percorso  di mediazione e  seri negoziati di pace  per  ridurre il rischio di escalation.

Lo storico e saggista italiano Franco Cardini afferma a Bookcity: “La politica internazionale è deteriorata.  La guerra in Ucraina  è oramai diventata un conflitto russo-occidentale”.

Non c'è alternativa  ad una soluzione pacifica, è l'unica strada perseguibile. Questo dovrebbe essere l'obiettivo primario, invece sembra che prevalga sempre la strada violenta e aggressiva delle armi; l'invio da parte dell'occidente di armi sempre più potenti e tecnologiche all'Ucraina è oramai consuetudine. 
Proprio mentre stiamo scrivendo il post i media  hanno  comunicato che  Stati Uniti, Germania  e Polonia invieranno  un grande numero di carri armati di ultima generazione (sono in grado di demolire un palazzo da 4 km di distanza). Ricordiamo che tutte queste armi stanno distruggendo l'Ucraina perchè i due contendenti sparano sullo stesso territorio e che i carri armati sono armi offensive e non difensive. Vedere le immagini e ascoltare la descrizione entusiastica delle armi da parte dei generali presenti nei TG, fa venire i brividi, si ha la sensazione di guardare un videogioco o un brutto film.  Ci assale una tristezza infinita e un senso di impotenza: nessuno parla degli esseri umani che periranno, nessuno parla degli animali che soffriranno, nessuno parla del territorio devastato e delle vittime innocenti: come è possibile che tutto questo contribuisca alla pace? 
Non avremmo mai voluto scrivere questo post! 

 "Dev’esserci qualcosa di sbagliato nel cervello di quelli che trovano gloriosa o eccitante la guerra. Non è nulla di glorioso, nulla di eccitante, è solo una sporca tragedia sulla quale non puoi che piangere."
- Oriana Fallaci -
 
E in Italia? 
 
Per quanto riguarda l'Italia  vorremmo ricordare l'art. 11 della costituzione:
"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo."
Sembra che questo articolo sia stato  dimenticato e  si moltiplicano i pareri di esperti, politici e militari che sostengono  invece che l'invio di armi   non va contro il  dettato costituzionale, ma   è necessario  alla pace.
La coerenza di questa affermazione  ci sfugge e ci pare sinceramente  un pò distopica!! 
Nessun governo e  forza politica ha chiesto al popolo italiano l'opinione in proposito eppure i sondaggi  confermano che la maggior parte degli italiani è pacifista e contraria alla guerra.  Fino ad ora l'Italia ha  inviato a Kiev armi e munizioni stanziando 800 milioni di Euro per l'aiuti economici e militari. Vorremmo gridare NON NEL MIO NOME
Temiamo che la prossima mossa possa essere l'invio di uomini, entrando  di fatto direttamente nella terza guerra mondiale.   
Fonte Pinterest

 Occhio per occhio servirà solo a rendere tutto il mondo cieco.
- Mahatma Gandhi -

Forse abbiamo ancora un'anima hippye e siamo  rimaste ai tempi del "fate l'amore e non la guerra", saremo sognatrici, gandhiane o buoniste,  ma riteniamo che seppur condannabile,  l'aggressione da parte della Russia nei confronti dell'Ucraina, non possa comunque giustificare  in alcun modo  la scelta politica di inviare armi  sempre più potenti e sofisticate, che non fanno altro che innalzare lo scontro fino a conseguenze drammatiche.  
In questo contesto, invece,  sarebbe necessaria solo una potente opera di mediazione  diplomatica per la pace, un invito da tutti di cessare il fuoco e un ritiro delle armate. 
Siamo favorevoli ad aiuti umanitari quali cibo, medicine, ricoveri nei nostri ospedali, ospitalità ai profughi, scolarizzazione, aiuti psicologici e ogni iniziativa pacifica e solidale.
 
"amore genera amore"
[Amor gignit amorem ]
 
Il filosofo Paul Ricoeur ("Il male, una sfida alla filosofia e alla teologia"- Ed. Morcelliana) affermava "La profondità del bene, dell’amore, è la stessa profondità del male, dell’odio. E queste realtà in conflitto sono nel più intimo dell’essere umano. Ma il male, per radicale che sia, non è così profondo come la bontà."  
La scelta  della non violenza e del bene è stata la  scelta di Gandhi che di fatto era consapevole della  violenza, ma ha ritenuto più profondo e più elevato scegliere  il bene. 

 Mi oppongo alla violenza perché, quando sembra produrre il bene, è un bene temporaneo; mentre il male che fa è permanente.” - Gandhi-
 
 
 
Noi siamo convinte che la guerra e le armi non possano mai portare  a una soluzione e il rispondere alla guerra  con altra guerra e alle armi con altre armi sempre più potenti  non possa e non debba essere fatto in nome della pace. 


"Immagina non ci siano nazioni
Non è difficile da fare
Niente per cui uccidere e morire
E nessuna religione
Immagina tutta la gente
Che vive in pace. "
John Lennon, Image
 
Caso Sanremo
Dal 1951 ogni anno in Italia si celebra un popolare concorso musicale "il Festival di Sanremo" che negli anni ha perso il ruolo e la qualità musicale, ma si configura  ancora come un evento mediatico  con un riscontro anche all'estero in quanto viene trasmesso in diretta televisiva e in eurovisione. E' una manifestazione  "nazional-popolare" molto seguita (noi amiamo altri generi musicali); ebbene quest'anno gli organizzatori hanno invitato come ospite, in videoconferenza, con una scelta secondo noi assai inopportuna,   il leader dell'Ucraina Zelensky, in un bel mix di canzonette, gossip e spettacolarizzazione  della guerra. 
A tal proposito stiamo leggendo molti commenti contrari e sono nate numerose iniziative di dissenso e boicottaggio. 
Riportiamo il pensiero  di Vauro Senesi, noto vignettista, che ha rilasciato questo commento  all'Adnkronos 
 
"Una scelta squallida! Stiamo parlando del leader di un paese in guerra. Il mainstream italiano lo continua a dipingere come l’eroe in maglietta, sembra un personaggio di un fumetto. Questo invito diventa una propaganda bellica in un momento in cui c’è bisogno di parlare di diplomazia, di cessate il fuoco e di pace. Quello che dice e chiede  Zelensky è solo “armi, armi”, sembra che nel suo vocabolario non ci siano altri termini!”
Ecco il pensiero dell'attore e musicista  Moni Ovadia  in una intervista al Fatto Quotidiano:
"....la decisione fa parte di una mediatizzazione ossessiva della guerra.... l’Italia fa strame della Costituzione promuovendo una deriva militarista furiosa.....non si può spettacolarizzare la guerra, tanto meno in un programma che ospita canzoni e che è visto in tutto il mondo....."
Gli effetti di questa guerra non si limitano solo ad un rischio nucleare o all'uso di armi chimiche, ma influiscono anche  sugli sforzi globali per combattere il cambiamento climatico.

 
2. I gravi problemi legati al cambiamenti climatici
  
La temperatura media del pianeta  rispetto ai livelli preindustriali è aumentata di 0,98°  e potrebbe arrivare, in mancanza di interventi seri, a +1,5° tra il 2030 e il 2050. Oggi assistiamo  ai danni del riscaldamento globale: il ghiaccio artico è diminuito del 13% negli ultimi dieci anni  e stanno aumentando le maree costiere;  i ghiacciai si stanno sciogliendo; le stagioni degli incendi sono diventate sempre più lunghe e devastanti e si susseguono eventi meteo estremi e violenti come cicloni, alluvioni ecc...  con conseguenze su specie vegetali e fauna che stentano ad adattarsi aumentando  il rischio di estinzione.
 
la desolazione dell'orso bianco
 
A influenzare sempre più il clima e la temperatura ci sono le attività umane, in primo piano l'uso di  combustibili fossili (carbone, gas, petrolio) responsabili dell' 83% delle emissioni di CO2,   l'abbattimento delle foreste pluviali e l'incremento degli allevamenti intensivi di bestiame che insieme all'uso dei fertilizzanti contribuiscono ad aumentare le emissioni di gas. Gli scienziati e gli ambientalisti  lanciano allarmi dalla metà del secolo scorso ma come Cassandra sono inascoltati.
 
Ricordate la mitologica Cassandra? 
Ce ne parla Omero nell'Odissea quando, fuori dalle mura di Troia, compare il famoso cavallo. Cassandra, che ha il dono della divinazione, grida all'inganno, predice la fine della città ma nessuno le crede. Nei miti è scritto il nostro futuro.
 
cause e conseguenze del cambiamento climatico 
 video condiviso da you tube 
 

In questo periodo si sta aggiungendo  alla già grave situazione climatica  un peggiormento dovuto alla guerra in Ucraina: i prezzi dei carburanti sono aumentati e i governi europei hanno boicottato gran parte del gas russo.
Se da una parte  i prezzi elevati dell'energia (dovuti anche a manovre  speculative)  stanno stimolando investimenti nelle fonti rinnovabili, dall'altro si aprono o incrementano le centrali a carbone, vengono ricercate nuove forniture di gas dai paesi africani, si avviano trivellazioni in mare... Gran parte di queste operazioni avvengono con i finanziamenti di società petrolifere, multinazionali e imprese di investimento che porteranno  all'aumento  dell'uso dei combustibili fossili. Un'altra polemica riguarda il governo italiano che ha acquistato dagli USA gas liquefatto (scadente) stivato in navi cisterna gigantesche che necessitano di trovare dei rigasificatori  nei porti e che molte città costiere non accettano (un incidente sarebbe catastrofico, vedi incidente ferroviario di Viareggio)
La conseguenza è che  le emissioni globali di anidride carbonica hanno raggiunto concentrazioni record e la strada presa dagli accordi internazionali per limitare  i danni sembra dimenticata.  
*v. accordi globali sullo sviluppo sostenibile   
 
3. le tecnologie dirompenti
 
Le tecnologie dirompenti  o meglio rivoluzionarie  riguardano le intelligenze artificiali, i sistemi autonomi, le armi ipersoniche (missili  che volano a grandissima velocità), droni,  robotica, computer quantistici, nanotecnologie,  ecc. 
Questo tipo di tecnologie sta sviluppandosi rapidamente senza limiti, controlli etici e regole legislative. Purtroppo molte di  queste innovazioni vengono studiate e realizzate   per nuovi sistemi di armamenti. 
Altro aspetto delle tecnologie dirompendi  riguarda  l'accelerazione dei cambiamenti in vari settori come ad esempio quello digitale, energetico, dei trasporti, alimentare e il pericolo è che i rapidissimi mutamenti possano avere un impatto negativo a livello sociale come già successo nelle varie Rivoluzioni Industriali. 
Nel loro libro "Race against the machine" due studiosi del Mit, avvertono:  il progresso tecnologico farà  aumentare la produttività, ma sicuramente  i benefici non  saranno distribuiti equamente. 
Questa tecnologia avanzata, se pensata a fini  positivi e di progresso, è affascinante e ci proietta  in un futuro  da film di fantascienza;  quello che  ci turba  non è la paura del nuovo  o dell'ignoto,  ma l'idea dell'uomo "deumanizzato" e manipolato al servizio del male. 
 
Il paradosso è che senza empatia il mondo diventa un luogo di gran lunga più terribile e doppiamente più vicino all’apocalisse.
- Georgi Gospodinov-

per approfondire

Bertrand Russel, "Perchè gli uomini fanno la guerra", ed. Piano B, 2015. Il libro fu scritto alla fine della prima guerra mondiale, censurato, poi ritirato dal commercio nella civilissima Inghilterra perchè propugnava tesi pacifiste.
Franco Fornari, "Psicanalisi della guerra", Feltrinelli, 1988. Secondo il suo pensiero la guerra è una elaborazione paranoide o proiettiva del lutto. Ogni stato svolge un ruolo protettivo, di tipo materno nei confronti dei cittadini. La guerra e la violenza sono il frutto del nostro bisogno di amore, quindi nasce e si sviluppa in noi la volontà di difendere la patria/madre anche a costo del sacrificio della vita. Fornari chiamò la guerra "la realizzazione spettacolare di una situazione umana generale in cui la morte assume un valore assoluto" 
Alessandro Orsini, Ucraina. "Critica della politica internazionale", edito da PaperFIRST, 2022. Questo saggio è stato il più venduto in Italia nel 2022. Orsini presenta delle tesi controcorrente rispetto all'Intelligentia europea ed è stato violentemente attaccato da politici e giornali (salvo rare eccezioni)
Lucio Caracciolo, "La pace è finita. Così ricomincia la storia in Europa", Feltrinelli, 2022. Giornalista italiano fondatore dell'autorevole rivista di geopolitica Limes.



mercoledì 25 gennaio 2023

mostra Ottocento alla GAM di Torino

 

Ogni opera d’arte è una creatura del suo tempo, spesso è madre dei nostri sentimenti. Ogni epoca di cultura realizza così una propria arte, che non può essere ripetuta.
(Wassily Kandinsky)

Ci siamo rese conto  che dal 7 ottobre 2022 (fino ad aprile 2023) la Galleria d'Arte Moderna ha allestito una mostra bellissima:   "OTTECENTO-  collezioni GAM dall'unità d'Italia all'alba del novecento.  

Eravamo gia state alla GAM di Torino (Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea) a settembre (*v.post ) e in quell'occasione avevamo  ammirato la collezione permanente del '900, che è talmente bella da vedere e vivere anche più volte  per la qualità delle opere  di grandi artisti come,  per citarne alcuni, De Chirico, Morandi, De Pisis, Balla, Modigliani, Boccioni, Severini,  Chagall, Vedova, Handy Warrol, Klee, Pellizza da Volpedo...

Arrivate alla GAM, veniamo accolte da un'opera d'arte esterna di Giuseppe Penone, che ci ha ricordato come soggetto e autore quella esposta davanti al castello di Rivoli (*v.post). Nel 2011 in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, la Fondazione De Fornaris commissionò  a Giuseppe Penone, artista torinese,  questa grande opera come futura memoria dell'evento.    L’opera, intitolata "In limine", è stata inaugurata il 18 marzo dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La scultura, composta di marmo di Carrara, bronzo, tiglio ed edera, rappresenta e indica  il passaggio dalla spazialità della città alla spazialità sacrale del museo. Lo stesso concetto l'abbiamo ritrovato al Mao dove due giardini e una sala con piante preparano i visitatori, con un 'rito di purificazione', a varcare la soglia sacra.  Ogni volta che si valica quella soglia ritroviamo il nostro passato e ci proiettiamo nel futuro"

In Limine, 2011 - Giuseppe Penone

Lo stesso autore  e un  soggetto simile si trovano al Castello di Rivoli(*v.post) ma con risultati ed emozioni diversi:

Giuseppe Penone, Identità (bronzo, acciaio, alluminio)
esterno del Castello di Rivoli

 MOSTRA OTTOCENTO -  collezioni GAM dall'unità d'Italia all'alba del novecento

locandina della mostra
 
La mostra  vale senz'altro la visita, è  molto interessante e offre l'occasione per riscoprire 71 opere tra dipinti, disegni e sculture  della collezione del museo che per vari motivi  non era più visibile da alcuni anni; è ambientata in un contesto molto rilassante,  in stanze  dipinte di azzurro polvere, dove spiccano i grandi quadri spesso circondati da  cornici  imponenti.  

Nel percorso, che mette a confronto la tradizione figurativa con la pittura del paesaggio,  è possibile ammirare  famose  opere di pittori come  Antonio Mancini, Tranquillo CremonaGiuseppe Pellizza da Volpedo, Enrico Gamba, Francesco Gonin

La mostra è suddivisa in aree tematiche: nascita di una collezione; nuove sensibilità e ricerca; pittura del paesaggio; dalla scapigliatura al divisionismo; ricerche simboliste tra pittura e scultura e tre stanze monografiche dedicate ad Andrea  GastaldiAntonio Fontanesi e Giacomo Grosso.

La figura della donna  è presente in molte opere per citarne alcune:  l'attrice teatrale "Virginia Reiter" di Giacomo Grosso 1896; "Saffo" di Andrea Gastaldi;  "Aracne" di Carlo Stratta 1893; "la Sirena (abisso verde)" creatura mitologica  di Giulio Aristide Sartorio 1893; "Nuda" un meraviglioso nudo di Giacomo Grosso 1896, "Il dettato" di Demetrio Cosola 1891 dal quale emerge il ruolo della donna come maestra   elementare; Triste madre (Maternità) 1907, di  Evangelina Emma Alciati.
 
"Virginia Reiter" di Giacomo Grosso 1896

"Saffo" di Andrea Gastaldi -1872
 
"Aracne" di Carlo Stratta 1893

"la Sirena (abisso verde)"   di Giulio Aristide Sartorio 1893
Ritorna il tema della Sirena, creatura bellissima ma infida e assassina, lo si coglie dal particolare della coda attribuito ad un pesce predatore e dai teschi umani che si intravedono sul fondale.

"Nuda" di Giacomo Grosso 1896

"il dettato" di Demetrio Cosola 1891
 
Triste madre (Maternità), Evangelina Emma Alciati, 1907

Ci ha molto colpito il dipinto  "La femme de Claude" (L'adultera)  Di Francesco Mosso 1877, un  pittore coraggioso morto in giovanissima età,  che ha rappresentato per la prima volta un " femminicidio": una giovane donna vittima della violenza del marito; quest'opera,  molto criticata all'epoca,   rappresenta una nuova  attenzione verso temi sociali che oggi sono attuali, come il dipinto  "Una visita  schermita" di Alberto Maso Gilli.
 
"La femme de Claude" (l'adultera)  Di Francesco Mosso 1877

"Una visita  schermita" di Alberto Maso Gilli.
Anche in questo quadro la vittima è una donna indifesa, messa all'angolo con la sua bambina

 Altre opere della mostra


sala dedicata al pittore torinese  Andrea Gastaldi (1826-1889)
 
Pietro Micca nel punto di dar fuoco alla mina volge a Dio 
e alla patria i suoi ultimi pensieri
Andrea Gastaldi, 1858

Rinvenimento del cadavere di Pietro Micca, 
Luigi Di Giovanni, 1884

L'agguato, Giovanni Battista Quadrone, 1869

La guida. Studio di castagni dal vero (nobili in viaggio), Francesco Gonin  (Torino, 1808- Giaveno 1889)

Lezione di ballo, Carcano 1865

Il seminatore, Carlo Pollonera, 1881

Luna di miele, Arturo Faldi, 1891

La tigre reale, (cuor sulle spine),
 Davide Calandra 1882

Tramonto sul Po a San Mauro,
 Antonio Fontanesi

Mercato a Porta Palazzo, ('L Balon),
 Lorenzo Delleani, 1891

Il lungo Po, Enrico Reycend 1883

Aprile, Antonio Fontanesi 1872-73


Oltre a  OTTOCENTO abbiamo visitato altre due  mostre situate al piano -1: EDOARDO SANGUINETI. Il volto del Poeta  e HIC SUNT DRACONES Chiara Camoni ~ Atelier dell'Errore 
 
Che cosa è l'uomo? Dove sta la sua storia?
E' la cornice, il cavallo a dondolo, la radio:
è la sua vita tutte queste cose,
il calendario, l'agopuntura, lo stadio.”

versi tratti dalla poesia "Ballata dell'automa"- Edoardo Sanguineti


 
 EDOARDO SANGUINETI. Il volto del Poeta
locandina della mostra
 
La GAM dedica al poeta, regista, romanziere, attore scrittore, politico  Edoardo Sanguineti (1930 - 2010), una mostra che raccoglie 40 opere eseguite da suoi amici artisti quali, per citarne alcuni, Emilio VedovaEnrico Baj, Michele Cascella, Ugo Nespolo, tra le quali alcuni ritratti dedicati a lui da amici pittori. La Mostra è la collezione privata del poeta. Sulle pareti sono state riportati frasi, spezzoni, poesie e pensieri dello scrittore. 
 
Antonio Fomez, Rosso più Sanguineti, 1983
 
Fragmentos de una obre,M.Antonio Rodriguez Puente, Edoardo Sanguineti 2022

Pietro Cascella, Senza titolo

Ugo Nespolo - senza titolo 1941

 dal ciclo della protesta - Emilio Vedova -1959




 HIC SUNT DRACONES Chiara Camoni ~ Atelier dell'Errore
 
“Ognuno di questi animali porta sulle sue larghe spalle tutte le loro esperienze di difficoltà. E’ un modo di raccontare la loro difficoltà nel mondo ma è anche un modo di reagire. 
L’atelier dell’errore è il tentativo, attraverso le arti visive, di trasformare una problematicità in bellezza.”   
- Luca Santiago Mora, Responsabile Atelier dell’Errore - 
 
locandina della mostra
 

Hic sunt Dracones si compone di due percorsi intrecciati: quello della scultrice  Chiara Camoni e quello del collettivo Atelier dell’Errore, un laboratorio di arti visive e  perfomance pensato nel 2002 dall’artista Luca Santiago Mora  per  un progetto dedicato ai ragazzini della Neuropsichiatria infantile dell’Ausl di Reggio Emilia e  per quella dell’Ospedale di Bergamo. L'esperienza è  un  complemento all’attività clinica, ma si configura  anche come  opera d’arte  e come tale il collettivo  ha partecipato a numerose esposizioni e manifestazioni legate all’arte contemporanea in Italia e all’estero.

I  soggetti rappresentati sono tutti animali  e l’errore, da non cancellare con la gomma,  è considerato un valore positivo.

La produzione creativa degli artisti presenti in questa mostra è incentrata sulla rappresentazione degli esseri viventi,  sia la Camoni che  Altelier dell'errore rappresentano e  interpretano il mondo naturale: l'atelier dell'errore  si esprime  attraverso la ribellione e  la follia;  la Camoni sceglie di rievocare le antiche tradizioni ancestrali  in contrapposizione all'attualità .

Nella mostra si avvicendano strani serpenti,  video con disegni di animali fantasiosi, installazioni, grandi disegni a tutta parete, sculture particolari di terracotta e materiali naturali come rami, fiori e foglie secche. Mostra particolare, a  volte un pò inquietante, ma che incuriosisce di sicuro, tutta da capire e far riflettere.  


Atelier dell'errore, Black Atlas 2021
Opera cangiante proiettata su un muro

Casetta, 2021

senza nome, (Le leonesse)
Terracotta su tappeto di lana, 2019

La Sfinge, 2022
(betoniera, gres, pianta, terra, ceramica, ottone,
 alpacca, rame, stampa vegetale su seta)

Il tronco e il trapezio, 2013-2021
(legno, ossa, lana, denti, tessuto)

Senza titolo, mosaico #04

 
COLLEZIONE PERMANENTE
La GAM accoglie in  una  rassegna permanente varie opere del Novecento,  secondo un percorso che parte  dal Divisionismo, Futurismo e Astrattismo per giungere alla Pop Art e all’Arte Povera; è possibile ammirare  alcune produzioni di grandi maestri italiani e stranieri, come per citarne alcuni Balla, Severini, Boccioni, De Chirico, Dix, Ernst, Klee, Modigliani, Chagall.
Ne abbiamo  parlato  in un post precendente *v. post; ma in quell'occasione non avevamo pubblicato molte  foto, oggi  integriamo la nostra rassegna inserendo capolavori sui quali ci siamo maggiormente soffermate (anche se  vederli dal vivo è molto più coinvolgente ed emozionante).
 
 
Giorgio De Chirico, Autoritratto 1940-1945

Bagnante al sole, (Arianna abbandonata), 
Giorgio De Chirico -1931

Giorgio Morandi
 
Natura morta, Giorgio Morandi, 1950

Paese, Giorgio Morandi

 
Ritratto di Hena Rigotti, Felice Casorati, 1924


GIACOMO BALLA
Compenetrazione iridescente n.7,
 Giacomo Balla, 1912

Studio per compenetrazione iridescente,
 Giacomo Balla 1912


L'aratura, Fortunato Depero, 1926

Paul Klee, Turbato, Confuso 1934
(è un esempio di 'scrittura figurata')
 
 
(Der) Matrose Fritz Müller aus Pieschen, 
 Otto Dix, 1919 -  cornice originale dell'autore

 
Le baiser (il bacio), Francis Picabia, 1925-1926 - La cornice   fu progettata direttamente dall’artista.

 
Finestra, Italo Cremona, 1939

 

La ragazza rossa (Testa di donna dai capelli rossi)

 -1915 - A.Modigliani

 
 
Maternità, Arturo Martini, 1929
scultura in legno
 
 
L'estate, (L'amaca), Felice Carena, 1933
 
 
Ritratto della signorina Severini (Ritratto di Gina Severini), 
Gino Severini, 1934



Ritratto del Duca d'Aosta,
 Romano Romanelli, 1934, bronzo
 
Testa di ragazza, (Ritratto di Titina Maselli) 
Giacomo Manzù, 1948

 
Candela e pacchetto con tre stelle,
 Renato Guttuso 1940
 
Immagine del tempo n.2; Immagine del tempo 3v,
Emilio Vedova, 1959

Astrazione con juta marrone; Bianco,
 Alberto Burri 1952
 
LUCIANO FONTANA
Attese; Concetto spaziale, attese
 
Luciano Fontana, 1961 e 1964


Orange, car crash, (5 deaths 11 times in Orange) (Orange Disaster)
Andy Warhol, 1963

 Che fare? Nella strada;
1968 e 1967, Mario Merz
 

La gabbia dello specchio,
Michelangelo Pistoletto, 1980
(7 elementi in ferro)
 
Altre opere di Pistoletto, Merz, Penone, Balla, Vedova sono esposte  al Castello di Rivoli