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mercoledì 20 settembre 2023

targhette in terracotta dipinta con numero civico

targhette finite con accanto fiori veri


 "Dipingo i fiori così che non moriranno"
-Frida Kahlo-

Riprendiamo con le nostre creazioni  in terracotta dipinte con acrilici: *per i tutorial, altre idee  e i materiali v. pagina FACCIO E RIFACCIO sezione terracotta

Questa volta un'amica ci ha chiesto due targhette con il numero civico da appendere alla porta di casa  sotto un portico per cui non  esposte direttamente alle intemperie   (in tal caso non avremmo potuto  usare la terracotta autoindurente, ma  quella che necessita di cottura)  ci ha detto di preferire   una decorazione floreale e di scrivere  il numero civico 30.

Abbiamo così realizzato due targhette una di forma quadrata e una tonda con la terracotta autoindurente con soggetti: Girasole e Ibisco. La pittura è stata realizzata con acrilici e la finitura - la protezione è stata realizzata con un'apposita vernice lucida vetrificante  trasparente. Per poterle appendere sono stati predisposti  due forellini in alto (realizzati con uno stuzzicadenti) in cui è possibile far passare un cordino  o due chiodi. 

 

targhette finite


"Portami il girasole impazzito di luce"

- Eugenio Montale- 

 FORMA QUADRATA - GIRASOLE

 


procedimento

1. stendere la terracotta su un piano di legno pulito dello spessore desiderato

2. disegnare e ritagliare la sagoma (quadrato o cerchio) aiutandosi con una riga, un piattino  o con dime di cartoncino

3. predisporre i fori in alto per appendere con uno stuzzicadenti o la punta di una matita

4. far seccare 

5. passare la carta vetrata sottile per levigare e poi spolverare la superficie 

6. passare una mano di fondo o di acrilico bianco e una volta seccato, una seconda mano con l'azzurro picchiettandolo con una spugnetta  e far seccare

7. disegnare il fiore  a mano libera o  utilizzando una immagine e con l'aiuto della carta da lucido e carta carbone. Noi abbiamo disegnato  il fiore a mano  dopo aver fatto lo schizzo a misura reale per le proporzioni,   su un foglio di carta con una matita (*v. immagine a sinistra)  mentre per il numero ci siamo aiutate con uno stencil  per i bordi esterni e poi con un pennellino a punta sottile

8. passare alla pittura con gli acrilici  usando  vari pennelli e un dotter - colori: tonalità del giallo arancio, ocra, verdi, nero, bianco e oro  (*per i tutorial su pittura e colori v. pagina faccio e rifaccio).

9. far seccare bene e passare la vernice lucida protettiva e di finitura, far seccare bene

10.  passare nei forellini predisposti un cordoncino in tinta (si può omettere se si decide di usare dei chiodi)

 



 
“Dilegua l'eco della campana del tempio:
persiste la fragranza delicata dei fiori.
Ed è sera.”
da un haiku di Basho - Tiziano Terzani
 
FORMA  CIRCOLARE - IBISCO
 

 


procedimento

  • come sopra fino al punto 6

7. disegnare i fiori  a mano libera o  utilizzando una immagine e con l'aiuto della carta da lucido e carta carbone. Noi abbiamo disegnano  il fiore a mano  dopo aver fatto lo schizzo a misura reale per le proporzioni,   su un foglio di carta con una matita (*v. immagine a sinistra)  mentre per il numero ci siamo aiutate con uno stencil per i bordi esterni e poi con un pennellino a punta sottile

  • 8. passare alla pittura con gli acrilici  usando  vari pennelli e un dotter (colore: tonalità dei rossi,  ocra, giallo,  verdi, nero, bianco e argento (*per i tutorial su pittura e colori v. pagina faccio e rifaccio).
  • procedere come sopra ai punti 9 e 10
 






"Dammi odoroso all’alba un giardino di fiori bellissimi dove io possa camminare indisturbato."
- Walt Whitman-

 

 

 

Cari Lettori, purtroppo si è verificato un inconveniente tecnico  con i vostri commenti e alcuni nomi non compaiono. Siamo dispiaciute e speriamo che non si ripeta più.

Dear Readers, unfortunately there was an techinical problem with your comments and some names do not appear. We are sorry and hope it never happens again.


giovedì 14 settembre 2023

Rivoli - rievocazione storica "c'era una volta un re"

Rivoli - vista panoramica dal castello

 I re sono schiavi della storia.
-Lev Tolstoj-

Rivoli (il nome deriverebbe dalla presenza di piccole rive, in latino 'ripulae', vicino al fiume Dora Riparia) è un comune  italiano di circa 48000 abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte. 

Si trova all'imbocco della Val di Susa  e occupa una parte della Collina Morenica. Alcuni ritrovamenti archeologici  permettono di datare insediamenti  già nel Neolitico (5000 a.C.); le prime forme di urbanizzazione sono attribuite ai Romani, infatti per Rivoli passa la "strada  delle Gallie",  collegamento tra Torino e la Francia, fatta costruire dall'imperatore  Augusto e  che rappresenta uno dei  tracciati della via Francigena (di cui abbiamo parlato più volte nei nostri post v. pagina)

Uno dei simboli della città, con la sua caratteristica struttura imponente, è il  castello, importante testimone della dinastia e della storia  sabauda.
(*v. notizie storiche nella sezione approfondimento al fondo del post)
Dopo varie peripezie e abbandoni, nel 1979 il castello  è stato sottoposto a grandi opere di risanamento  e di restauro a cura dell'architetto torinese Andrea Bruno. Dal 1984  è  un Museo di Arte Contemporanea, uno dei più importanti d'Europa.

castello di Rivoli oggi


 Abdica e sii re di te stesso.

-Fernando Pessoa-

27° EDIZIONE DELLA RIEVOCAZIONE STORICA "C'ERA UNA VOLTA UN RE"

locandina della edizione 2023

A Rivoli ogni anno, nel mese di  settembre dal 1996, nelle strade del centro storico e al castello, si può assistere alla   rievocazione storica con la cerimonia di abdicazione del re Vittorio Amedeo II di Savoia  in favore del figlio Carlo Emanuele III di Savoia avvenuta il 3 settembre del 1730 al castello di Rivoli. 

(*v. notizie storiche relative all'abdicazione del re  nella sezione approfondimento al fondo del post)


La nostra recensione  

10 settembre 2023,   giornata calda e assolata, non potevamo perderci questa manifestazione a due passi da casa. (Curiosità:  salendo e scendendo per le strade di Rivoli  abbiamo percorso, misurati con l'app 15000 passi  che corrispondono a circa 12 chilometri).

La manifestazione per noi è anche  un'occasione per soffermarci su palazzi storici solitamente chiusi, chiese e scorci pittoreschi del centro.

  via Piol - figuranti in costume

Iniziamo il percorso salendo  da via Fratelli Piol  (strada pedonale del centro storico che collega  la fine di corso Francia al castello di Rivoli), è una strada in salita con pendenza sempre più ripida man mano che  ci si avvicina al castello,  con pavimento acciottolato, considerata dagli abitanti rivolesi  la "Via Maestra" che si snoda tra antiche case, balconi in ferro battuto, tracce di finestre medioevali e negozi (molti dei quali  addobbati per l'occasione  con abiti e accessori  dell'epoca).

figuranti in costume

Lungo la via troviamo  Piazza Garibaldi  con palazzi del periodo barocco e neoclassico, successivamente  Piazza Matteotti con  l'antico  Palazzo di Città, di origine duecentesca, modificato in epoche successive e  sulla cui facciata si possono notare tracce di archi e finestre del '400; a lato si può osservare  Casa Zunino, dimora ottocentesca la cui facciata è decorata con trompe l'oeil policromi e stemmi dei vecchi proprietari.

Piazza Matteotti
Piazza Garibaldi

In queste due piazze ci imbattiamo  in personaggi con abiti e parrucche settecenteschi, cortei di soldati con divise colorate, tamburi, bandiere e armi dell'epoca; in piazza Matteotti, ci sono ricostruzioni verosimili di scene di vita quotidiana, giochi e una zona dove figuranti  in costume  mostrano balli tipici dell'epoca.

Piazza Matteotti

breve video di un ballo in piazza

Dopo piazza Matteotti, al bivio si scende  in via Santa Croce verso Piazza Bollani o si sale verso il castello. 

Via Santa Croce -  Chiesa di Santa Croce
 

Decidiamo di scendere, perchè abbiamo saputo che la chiesa di Santa Croce   è aperta e vogliamo visitarla; (*v. notizie sulla chiesa nella sezione approfondimento al fondo del post)

 

chiesa di Santa Croce - esterno

chiesa di Santa Croce - interni

L'interno è bellissimo, ma avrebbe bisogno di un  bel restauro per essere rivalutata; qui possiamo assistere ad un matrimonio dell'epoca con molti personaggi in costume, madame, cavalieri, gli sposi e un finto officiante. 

chiesa di Santa Croce - matrimonio con figuranti in costumi

Poco dopo, sul sagrato della chiesa, si sono esibiti i ragazzi del KAAST (è una scuola, di recitazione, canto, tip-tap, danza ecc...con sede a Rivoli). Lo spettacolo è  coinvolgente per la bravura dei ragazzi, la scelta delle musiche, i costumi, i testi e la coreografia. 


Bravissimi.....


Scendendo in Piazza Bollani  abbiamo trovato  la ricostruzione di un mercato, una  locanda  d'epoca ed attori che ci hanno intrattenute con divertenti brani teatrali autoprodotti.

Piazza Bollani - attori e scene

panorama dalla Collegiata

Da qui abbiamo deciso di arrampicarci per varie stradette pittoresche che portano alla Collegiata Alta,  dedicata a Santa Maria della Stella (patrona della città) accanto alla quale si trova  un campanile in stile gotico del 1300; l'attuale chiesa è stata ricostruita nel '600 e nel '700  è stata inserita una sacrestia, attribuita allo Juvarra,  con arredi barocchi. Adiacente alla chiesa si trova l'ex convento dei domenicani ricco di storia che oggi ospita suore di clausura.

Collegiata Alta

Purtroppo la chiesa era chiusa e non abbiamo potuto visitarla internamente. 


palazzo del Conte Verde - particolari esterni

Ripercorriamo  di nuovo la  via Piol per visitare la casa del Conte Verde che ospita una mostra di Margherita Flora con abiti d'epoca, bozzetti e dipinti delle manifestazioni promosse negli anni precedenti.  

La casa del Conte Verde  è un'abitazione di fine '300, così chiamata perché apparteneva al Conte Amedeo VI di Savoia (detto appunto il Conte Verde perchè indossava spesso abiti di quel colore). L’edificio conserva la struttura medioevale  tipica del periodo;  oggi è di proprietà comunale e  dopo un sapiente restauro è luogo  destinato a esposizioni temporanee.

palazzo del Conte Verde - interni e particolari della mostra

Quindi risaliamo e andiamo verso  Via al Castello, in lontananza si scorge  un torrione (rimanenza delle mura fatte abbattere dai francesi nel 1543) e la Torre della Filanda, testimonianza dell'architettura medioevale di Rivoli, originariamente   con funzioni difensive,  aperta e visitabile con una mostra di  abiti, stoffe e oggetti d'epoca. 


Torre della Filanda

 
L'edificio ha grandi finestre dalle quali è possibile osservare  scorci panoramici e bellissimi del centro storico

tra i quali il parco di Villa Fiorito del XVII secolo e il campanile, alto 30 metri, in stile  romanico, del XIII secolo con un orologio  risalente al Settecento. Restaurato nel 2000 dall’architetto Gianfranco Gritella, si trova in una proprietà privata e pare che possa essere visitato su prenotazione.

campanile e villa Fiorito

 (purtroppo anche questo era chiuso)

 

 

Alla fine della salita  troviamo  il castello con la sua maestosità e bellezza al cui esterno è stato realizzato un accampamento d'epoca,  con il presidio delle guardie personali del re con divise colorate, bandiere, armi e  tamburi.

presidio e corteo

Decidiamo di fermarci e aspettare l'arrivo del corteo, previsto per le ore 19. Preceduto dal suono dei tamburi, arriva il corteo formato da una moltitudine di personaggi in costume. 

Il comandante impartisce una serie di ordini alle truppe, usa il francese, la lingua colta dell'epoca, poi con un inchino al pubblico  comunica che la cerimonia dell'abdicazione e le altre attività previste  si sarebbero svolte alle ore 21.  

cerimonia finale - fonte

cerimonia finale - fonte

“Per il bene degli Stati sarebbe necessario che i filosofi fossero re o che i re fossero filosofi.”
Platone

 CONCLUSIONI 

Bellissimo il contesto, forse un po' dimesso rispetto alle edizioni precedenti, eleganti i costumi  d'epoca (hanno partecipato 18 gruppi provenienti da vari comuni, uno dei quali, 'Nobiltà Sabauda' di Rivoli), suggestivi gli angoli delle piazze  con le scene di vita quotidiana e i balli. Abbiamo apprezzato l'apertura di edifici storici quali la chiesa di Santa Croce e la Torre della Filanda... ma  qualche nota dolente, di tipo organizzativo, ci preme  segnalarla.


Trovare alcune chiese e monumenti costantemente chiusi  dispiace, almeno in  un giorno di festa sarebbe stato auspicabile poterli visitare. 

Il castello ha chiuso i battenti  alle ore 18 e di conseguenza  anche il bar della Manica Lunga e i bagni. Nel piazzale del castello c'era solo un piccolo  furgocino-bar (che vendeva poco o niente, davanti al quale i turisti facevano la fila per acquistare almeno un toast preconfezionato e due scomodissimi bagni chimici. Tenendo conto che dopo una giornata di "sali e scendi", anche a noi,  in attesa della parte conclusiva della manifestazione, avrebbe fatto  piacere fermarci li, fare uno spuntino in un luogo tranquillo e  poter usare un bagno decente. 

Pensiamo che questo problema abbia  riguardato tutte le persone  già presenti sul piazzale in attesa del corteo e, ovviamente, tutte le comparse e i figuranti in costume che costituivano il corteo e che si sarebbero fermati fino a notte tarda per  le attività previste dal programma: la cerimonia dell'abdicazione 'con fuochi e spari' e le danze dei festeggiamenti.

 “Rivoli celebra… C’era una volta un Re” è organizzato da TurismOvest in collaborazione con la Città di Rivoli e con il supporto del Coordinamento Rievocazioni Storiche 1600-1700, Gruppo Storico Nobiltà Sabauda di Rivoli e Gruppo Storico Marsaglia 1693 "Dragoni Rossi della Città di Rivoli".


 APPROFONDIMENTO

 
1. RIVOLI BREVI NOTIZIE STORICHE 


Conte Verde fonte

L'inizio della dinastia Savoia è incerta, gli storici individuano in Umberto Biancamano il capostipite vissuto in Borgogna nell'anno 1000. Già i suoi primi discendenti possedevano parti del Piemonte e della Valle d'Aosta. E' nel XIV sec. che con Amedeo VI di Savoia, conosciuto come il "Conte Verde", Rivoli ha una  riqualificazione urbana  ed un  periodo di prosperità economica. 

A metà del '500 viene eretto il castello come residenza provvisoria*    del duca Emanuele Filiberto I di Savoia (figlio di Carlo II di Savoia );  

*Con il trattato di Cateau-Cambrésis del 1559, venne stabilito che il duca Emanuele Filiberto I di Savoia non potesse abitare in Torino finché non avesse avuto un erede maschio. È per questo motivo che la  fortificazione venne modificata e ingrandita a residenza provvisoria del duca; 3 anni dopo il duca  ebbe l'erede maschio, Carlo Emanuele I e potè rientrare a Torino. 

castello di Rivoli- foto storica fonte

In seguito Carlo Emanuele I  (nato nel castello di Rivoli da  Margherita di Valois  e da Emanuele Filiberto di Savoia), decise di trasformare  il castello in una sontuosa residenza affidando a Carlo e Amedeo di Castellamonte i lavori che durarono  fino a metà del '600 con l'aggiunta della parte chiamata "Manica Lunga".

Durante la guerra di successione spagnola la residenza subì molti danni inferti dai francesi e nel XVIII secolo Vittorio Amedeo II affidò a Filippo Juvarra la ricostruzione del castello che non venne mai completata.  Tra l'800 e i primi del '900 Rivoli divenne uno dei luoghi preferiti di residenza estiva della nobiltà e dell'alta borghesia (con l'edificazione di varie ville nobiliari).

 

2. PERCHE' LA RIEVOCAZIONE STORICA? 

Vittorio Amedeo II di Savoia - fonte

Vittorio Amedeo II di Savoia  dopo aver sposato morganaticamente (= tipo di matrimonio che avviene, solitamente tra persone di diverso rango sociale e che impedisce il passaggio al coniuge dei titoli e dei
Anna Canalis

privilegi del consorte di rango superiore
)
. Anna Canalis, contessa di Cumiana, il 3 settembre del 1730, proprio al castello di Rivoli, abdica  in favore del figlio Carlo Emanuele III, (che era subentrato nella discendenza  al fratello maggiore e figlio prediletto del re: Vittorio Amedeo Filippo  di Savoia morto a 15 anni di vaiolo)  e si ritira a Chambery. 
 
 
Perchè l'abdicazione? 
Questo lutto distrusse moralmente il re e  si temette che fosse sul punto di impazzire; lentamente si riprese, ma dopo questo episodio  la voglia di regnare cominciò a vacillare.
Probabilmente pensò che le  nuove nozze con una persona amata, gli avrebbero garantito un periodo di pace, per questo motivo decise di allontanarsi dalla corte dove la sua nuova moglie era invisa da tutti.
Curiosità L'unione tra il re e la contessa   non era ben vista dal Consiglio, perchè  lei non era abbastanza nobile per sposare un re,  ma una volta vedovi i due, che si amavano da molti anni, si erano sposati con un matrimonio valido solo per la chiesa. A causa di questa unione  pare che abbia avuto origine il  motto di casa Savoia, FERT:  “Foemina Erit Ruina Tua” (una donna sarà la tua rovina), detto dal Beato Sebastiano Valfrè a Vittorio Amedeo II, quando questi gli confidò la sua intenzione di sposare in seconde nozze Anna Canalis di Cumiana, Contessa di San Sebastiano.

Carlo Emanuele III di Savoia - fonte 

Pare (non ci sono dati certi) che sotto l'influenza della seconda moglie, Anna Canalis, da lui nominata Marchesa di Spigno, l'ex sovrano ci ripensò e tentò di riprendersi il trono e lo Stato che vedeva vacillare nelle mani di un figlio, secondo lui debole e incapace, e che mai aveva amato. 

Così rientrò, ma il figlio inviò più di 1000 soldati e . lo fece arrestare  a Moncalieri, imponendogli il soggiorno coatto al castello di  Rivoli, mentre la moglie venne portata in una casa per prostitute che si erano ravvedute, presso il Castello di Ceva, in provincia di Cuneo e, solo successivamente le fu concesso di tornare a Rivoli insieme al marito. 

Colpito da ictus nel febbraio del 1731, Vittorio Amedeo II venne trasferito a Moncalieri dove morì il 31 ottobre 1732. E' sepolto nella Basilica reale di Superga, chiesa che in linea d'aria si trova di fronte al Castello di Rivoli.  


cripta reale di Superga - Torino

 

Anna fu portata (alcune fonti sostengono che fu lei stessa dopo la morte del marito a scegliere di  rinchiudersi in convento) al Convento della Visitazione di Pinerolo dove si spense novantenne  nel 1769 e fu sepolta in una tomba senza lapide. 

Il re Vittorio Amedeo II regnò per 46 anni e per la sua astuzia e il talento nell’inganno, alla corte di Versailles verrà chiamato fino alla morte la “Volpe Savoiarda”.

 

3. CHIESA DI SANTA CROCE 

La chiesa di Santa Croce da tempo non viene utilizzata per celebrazioni liturgiche ed è destinata a ospitare  piccole manifestazioni locali. Si trova nel centro storico di Rivoli ed è un esempio notevole di architettura del '600 con l'impronta del barocco piemontese. All'interno della chiesa, in stile rococò, si possono ammirare  affreschi del XVIII secolo e statue di buona fattura.

Sul timpano della facciata  si nota una targa con la data di fondazione della chiesa:  1730.

La pianta della chiesa è a croce latina  con una sola navata e cappelle laterali. Nella controfacciata è  collocato un organo in legno del 1778. L'altare maggiore, in marmo, è nella posizione originale che prevedeva che il celebrante  desse la spalle ai fedeli. 

Il suo campanile,  sul lato sinistro, ospita 3 campane


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Aggiornamento
Il Carnevale di Rivoli 2024

L'11 febbraio 2024 a Rivoli, come da tradizione, si è festeggiato il Carnevale con una sfilata di carri allegorici seguiti da bande, sbandieratori, scolaresche, persone Diversamente Abili e tantissimi bambini.  Ma ciò che maggiormente ci ha colpite è stato l'imponente afflusso di persone che sono scese in strada per partecipare all'evento. Corso Francia, buona parte di corso Susa, piazza Martiri e via Piol sono state invase da una folla multicolore e festante. Finalmente visi sorridenti, gentilezze, partecipazione... tutti abbiamo voglia di normalità nonostante il periodo difficile che stiamo attraversando.

Van Gogh, il nostro preferito

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l'omino di latta
carri
 
Gianduia
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la folla
ed alla fine... una bella pulizia