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mercoledì 18 ottobre 2023

Benvenuti al Sud: Locri, Mammola, Martone, Roccella Ionica, Stilo

 

 
"Provavo un gran dispiacere a dover lasciare la Calabria. Le sue bellezze avevano esercitato una specie di magica ascendenza su di me e sentivo che sarebbe stata eterna."
-Richard Keppel Craven- 1779-1851

 

 BENVENUTI AL SUD

seconda parte 

(per la prima parte *v. post)

La nostra vacanza è durata solo una settimana, un tempo troppo breve per poter vedere tutte le bellezze di questa provincia, ma l'esperienza è stata così intensa da lasciarci senza fiato. Si potrebbe scrivere molto di più ma lasciamo a voi il piacere di scoprire angoli, palazzi e panorami ricchi di storia e di fascino. 

In questa seconda parte vi parleremo di Locri, Mammola, Martone, Roccella Ionica e Stilo che si trovano  in provincia di Reggio Calabria

 

1. LOCRI
un museo a cielo aperto

«...E di me parlerai, ospite, allora; della Città che Locri mia s'appella, ripeterai di Nosside con quella, tua grazia propria...»

Nosside, poetessa greca del IV sec. a.C.

Sapevate che la storia di Locri è legata a Gerace? e che Locri fino al 1934 si chiamava Gerace Marina? 
Cambiò nome in onore delle sue vere origini, perchè fu fondata nel VII sec. a.C. dai Locresi che provenivano dalla Locride, una regione della Grecia centrale. Inoltre aggiunsero il termine Epizefiri, dal nome del promontorio calabrese, detto Zefirio, oggi Capo Bruzzano, che proteggeva la città dai venti.  Per ben quattro secoli la colonia prosperò costruendo case, templi e botteghe artigiane, poi fu assorbita dai romani.

«Locri, città d'Italia ordinata a leggi bellissime, dove per copia di sostanze e gentilezza di sangue non istà dopo a niuno...»
Platone. Timeo

Cosa rimane dell'antica Locri Epizefiri? Moltissimo, siamo fortunati perchè il sito archeologico è a 5 km dall'odierna Locri ed è possibile continuare gli scavi e le ricerche in autonomia. Gli archeologi ci assicurano che tutto il territorio è un museo a cielo aperto e ovunque si scavi emergono oggetti o antichi insediamenti. Abbiamo visitato il magnifico sito archeologico ed il museo, purtroppo privi di audioguide o di personale addetto alla divulgazione.

frontone del tempio

Pinakes
quadretti votivi policromi in terracotta,  prodotti  dagli artigiani locali con delle matrici (ne hanno trovate 81)
foto dei Musei Italiani

area archeologica
varie zone archeologiche


Anfora con figure umane su uno sfondo nero

anfore in terracotta d'uso quotidiano

grande otre in terracotta

 
specchio molto raffinato, in metallo
 impugnatura configurata a 'kouros' (=giovane uomo nudo, ideale di bellezza), fine VI sec. a. C. 

lyra con carapace di testuggine terrestre e plettro in ferro
V sec a.C. trovata in una tomba 

ritratti in terracotta

«A Locri inizia la costa d'Italia detta Magna Grecia...il giudizio dei greci (sull'Italia) fu tale che chiamarono una piccola parte di essa 
Grande Grecia!»
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia III
 
All'interno del Parco archeologico si trova il Casino Macrì, una masseria ottocentesca che ha inglobato i resti di un complesso termale romano ed ospita, al secondo piano, manufatti di epoca romana.

complesso termale romano privato

Il Togato, ritratto in marmo 

per informazioni:

 

2. MAMMOLA
la patria dello stoccafisso
Mammola è una città d'arte ma è conosciuta soprattutto per la lavorazione artigianale dello stoccafisso.(=merluzzo nordico bianco conservato per essiccazione naturale senza l'uso del sale)


Il museo che non ti aspetti: Parco Museo di Arte Contemporanea
 
              
MUseoSAntaBArbara

"MUSABA Fondazione Spatari/Maas è un ente indipendente e no profit di pubblico interesse, che si occupa della creazione, tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, architettonico, ambientale, archeologico, paesaggistico del museo-parco-laboratorio fondato da Nik Spatari e Hiske Maas e in progress dal 1969...
Le rovine dell’antico complesso del XII secolo sono oggi un museo d’arte contemporanea (1500 mq) nato dal restauro iniziato nel 1969. Il Sogno di Giacobbe, realizzato da Nik Spatari nel 1990-94 e dedicato a Campanella, utopista della Città del Sole, e a Michelangelo,“l’astronauta della Sistina.” Un’opera lunga 14 metri, larga 6, alta 9, che si estende nell’abside e nella volta, dell’ex chiesa di Santa Barbara".
Questa è la presentazione ufficiale del Museo il quale, secondo noi, è fuori da tutti i canoni artistici odierni e dalle nostre categorie mentali. E' un'esplosione originale di colori e forme, un'enclave dell'Arte che apre nuovi orizzonti di coscienza.

Veduta con Monastero di Santa Barbara sullo sfondo

foresteria e mosaico


mosaico monumentale di 1600 mq

Il museo si estende su 7 ettari ed è un parco-laboratorio aperto alla collaborazione di artisti internazionali, studenti, volontari. Oltre al percorso museale comprende giardini ed orti mediterranei in una sintesi perfetta di architettura antica e moderna, colore, natura. Come potete vedere dalle foto è un'opera visionaria pensata e realizzata da un artista di Mammola (membro della  Comunità Sorda) con la sua compagna olandese.


Andiamo alla festa dello stoccafisso!!
Siamo accolte dal ballo dei giganti, statue i cartapesta, che volteggiano nella piazza al suono dei tamburi

 il ballo dei i Giganti Mata e Grifone

43° ed. Sagra dello stocco di Mammola- i giganti di Varapodio
Le statue dei giganti processionali derivano dall'antica tradizione spagnola e si sono diffusi in Sicilia e nella zona della Locride; in Calabria simboleggiano la conquista della libertà  dai predoni saraceni e turchi. Le statue di nome Mata e Grifone ballano durante le feste religiose accompagnate da un gruppo di suonatori.

la lira calabrese
 
Antico strumento musicale a tre corde pizzicate, era in uso nel Medio Oriente e presso gli antichi Greci. La leggenda faceva risalire l'invenzione a Ermes: egli avrebbe costruito lo strumento con il carapace d'una tartaruga, due corna d'ariete e i nervi dei buoi sottratti al dio Apollo

festa dello stoccafisso organizzata dalla proloco di Mammola

lo stoccafisso norvegese

Il merluzzo secco è arrivavato in italia già dal 1500 trasportato via mare, notizie certe sulle prime importazioni e lavorazioni dello stocco a Mammola, si hanno all'inizio del 1800. La particolare lavorazione in vasche di marmo e soprattutto l'uso di acqua particolarmente pura rendono il prodotto particolarmente rinomato. Lo stoccafisso è diventato il piatto principale della vigilia di Natale, cucinato in teglie di terracotta con cipolla, olive, peperoncino e patate.
 
per informazioni:
Museo MUSABA
 

 

 3. MARTONE
albero della cuccagna
12 agosto

Martone, foto del Comune di Martone

La storia di Martone (il nome deriva dal dio Marte?) è simile a quella dei comuni vicini, la baronia di Grotteria, la fuga dai saraceni, i Borboni, i tre terremoti devastanti del 1783, 1905 e 1908, e per rincarare la dose, questo paese ha rischiato la totale distruzione nel 1860 ad opera del Generale Lamarmora. La storia è incredibile, si narra che alcuni ragazzi gioiosani arrivarono a Martone per rapire alcune fanciulle ed i Martonesi decisero di difendersi con le armi. Il capo dei Gioiosani, originario della Sicilia, si arruolò nell'esercito del generale La Marmora e lo convinse a bombardare il paese.
Quando sembrava che per Martone non vi fosse più speranza, avvenne un fatto straordinario: l'ordine fu ritirato: era il 30 agosto del 1860. Si gridò al miracolo  di San Giorgio e ancora oggi, il 30 agosto di ogni anno, si ricorda questo episodio con una grande festa in onore del Santo.
 
fontana dedicata a San Giorgio che sconfigge il drago
 
"E San Giorgi si partiu,
M'paridisu si ndi jiu,
E cu l'angeli accumpagnatu
Santu San Giorgi è lu nostru avvocatu.
E San Giorgi è lu valenti,
Ha ammazzatu lu serpenti,
L'ha ammazzatu in Gloria di Diu
Fammi la grazia San Giorgi meu."
(Versi del Rosario tradizionale)

Ma le feste non finiscono qui, verso la metà di agosto si prepara un vero albero della Cuccagna, chiamato "Ntinna", (=l'Antenna), coperto di grasso, al quale vengono appesi prodotti locali che devono essere recuperati con destrezza. Questo rito, ripetuto nei secoli, si fa risalire ai Franchi di Carlo Magno quando i Kuchen (dolci e biscotti) venivano appesi in cima ad un albero il cui tronco era stato ingrassato e intrepidi guerrieri si contendevano il bottino. Noi ci siamo andate, ma la piazza era così colma di persone che non siamo riuscite a vedere nulla... 


In ogni paese l'arte si concretizza anche nei luoghi di culto, così  abbiamo cercato di visitare le chiese di Martone, ma le abbiamo trovate tutte chiuse


Chiesa di Santa Maria Assunta, XVIII sec.
è stata ricostruita e restaurata per ben tre volte a causa dei crolli dovuti ai terremoti del 1783, 1905, 1908
 
Tra i tesori della Chiesa  sono da annoverare una grande pisside argentea del secolo XVII,  un calice cinquecentesco argenteo lavorato a filigrana. Inoltre, nella canonica, è conservata una pregevole croce in argento del XVII secolo. Purtroppo non siamo riuscite a vederne l'interno perchè chiusa.


paesaggio montano
 
Ci avevano avvisate che  se volevamo assaggiare prodotti locali a km zero, dovevamo fermarci a pranzo in una trattoria che auto-produce gran parte degli alimenti che presenta. 
Che insalate! Le mele di montagna, la zucca cruda, i formaggi al miele.. dopo un'infinità di antipasti e l'assaggino di tre primi serviti in una tegola di coccio, ci siamo arrese davanti ai dolci...


la trattoria
Il pranzo è stato particolarmente gradevole perchè in sala abbiamo incontrato una giovane scrittrice che ci ha illustrato, con molta modestia, il suo primo libro.


Maria Concetta Ardesia
 
Movimenti leggeri
degli alberi di mare
Includono momenti
di spensieratezza comune
e navigano su onde luccicanti
pensieri amorosi infiniti.

...Tornerà la luce del giorno
ed il buio prenderà altro significato.
 
Maria Concetta Ardesia è una giovane insegnante di sostegno che esprime, con un linguaggio spontaneo ed intimo, liberi pensieri il cui centro è l'amore per la Natura.
 
per informazioni:


 

4. ROCCELLA IONICA
la rocca della musica Jazz 
Roccella si trova sulla costa dei Gelsomini e sorge  sull'antica città della Magna Grecia di Amphyssa.
Nel X secolo il paese venne chiamato "Rupella", poi "Arocella", tramutato poi in "Roccella", per la sua  rocca.



Il primo documento, del 1270 sull’esistenza di Roccella Ionica, riguarda la donazione del Castello di Roccella a Gualtieri de Collepietro, da parte di Carlo I d'Angiò. Questa importante roccaforte difensiva attaccata, più volte dai pirati saraceni ai quali resistette, fu proprietà dei Principi Carafa dal 1479 al 1806. 


mura e bastioni
foto del comune di Roccella Ionica

portale ingresso
foto del comune di Roccella Ionica


il castello

Roccella Jazz festival
E siamo già arrivati alla 43esima edizione del  festival noto in tutto il mondo. Fondato nel 1980 dal senatore Sisinio Zito, nonostrante alcune difficoltà in itinere, è stato un volano per il rilancio turistico del paese. 
“Ai confini del Jazz – La musica di mezzo” è il filo conduttore scelto per l’edizione 2023, dedicata al grande Tony Bennett, pluripremiato cantante statunitense con origini calabresi, morto il 21 luglio scorso all’età di 96 anni".

Il mistero delle colonne
 
 colonne Melissari 
foto del comune di Roccella Ionica
Ci siamo imbattute in queste due gigantesche colonne monolitiche (in porfido egiziano) alte quasi 7 metri e pesanti circa 12 tonnellate. Queste colonne, dette Colonne Melissari, sono state ritrovate nel 1868 in condizioni perfette, probabilmente avrebbero dovuto far parte di un tempio pagano di cui, però, non è stata trovata traccia. 
 
e il mare?
E' plendido, pulito,  nel 2023 Roccella è stata premiata con 4 vele da Legambiente, le spiagge hanno sabbia dorata, il porto, detto Porto delle Grazie, ospita 450 imbarcazioni, è nuovo e ben organizzato.
 
il porto moderno, ben attrezzato
 
per informazioni:

 

 

5.STILO

paradiso bizantino e "Città del sole" 

di Tommaso Campanella

Il nome deriva dal greco Stylon, colonna in greco, forse per la forma del promontorio sul quale sorge? Oppure prende il  nome dalla fiumara Stilaro che scorre nei pressi?

Fondata dai superstiti della sanguinosa distruzione dell’antica Kaulon (i cui resti si trovano oggi nel comune di Monasterace) Stilo fu una delle più importanti città bizantine della Calabria nel X secolo. Delle terribili guerre coi bizantini rimane, sulle alture del paese, un castello normanno parzialmente in rovina, con due imponenti torrioni a guardia della costa e di tutta la valle.


La Cattolica di Stilo, foto del Comune di Stilo

La Cattolica di Stilo è una piccola chiesa bizantina, di forma quadrata, costruita con muratura in mattoni, il cui tetto è costituito da cinque piccole cupole, molto caratteristiche. Fu edificata tra il IX ed il X secolo, prima della conquista normanna.



All'interno quattro colonne dividono lo spazio in nove parti, all'incirca di pari dimensioni
Castello Normanno di Stilo, in pietra, parzialmente in rovina
XI sec. foto del Comune di Stilo


Casa del filosofo Tommaso Campanella (Stilo, 5 settembre 1568 – Parigi, 21 maggio 1639). Foto del Comune di Stilo

«Io nacqui a debellar tre mali estremi: 
 tirannide, sofismi, ipocrisia; 
 Carestie, guerre, pesti, invidia, inganno, 
 ingiustizia, lussuria, accidia, sdegno, 
 tutti a que' tre gran mali sottostanno, 
 che nel cieco amor proprio, figlio degno 
d'ignoranza, radice e fomento hanno.»
Tommaso Campanella, "Delle radici de' gran mali del mondo"

 
per informazioni:

 
Siamo arrivate alla fine del nostro viaggio, ma non potevamo perderci questa meraviglia. Siamo dispiaciute per non esserci soffermate abbastanza per ammirare  il borgo medioevale che ci ha  stupite per la sua perfezione artistica.


Finisce qui un viaggio carico di emozioni, ricordi e ammirazione per la concentrazione di arte, paesaggio e storia. Portiamo nel cuore l'ospitalità, la gentilezza dei calabresi, il profumo del bergamotto, del gelsomino e ...della cucina.
Non ci siamo dimenticate dei problemi della Calabria quali la criminalità organizzata, la sanità insufficiente, la disoccupazione galoppante, i bassi redditi, la fatiscenza delle scuole, il rischio idro-geologico e sismico, i depuratori non sempre funzionanti...ma li abbiamo, per ora, accantonati perchè di questa regione si riportano su giornali, radio e televisioni solo i lati negativi e mai le bellezze, salvo qualche raro caso. 
Nell'immaginario collettivo la Calabria è percepita come un territorio "rurale, antico, lento" in contrapposizione ad un nord "industriale, dinamico, moderno", ed il romanzo "Cristo si è fermato a Eboli"
di Carlo Levi, è paradigma dell'arretratezza di tutto il sud, ma noi abbiamo trovato una popolazione attiva, consapevole della ricchezza che la circonda e con una filosofia di vita che  si muove con i giusti tempi.

(per la prima parte *v. post)