Il tuo unico dovere è salvare i tuoi sogni.
(Amedeo Modigliani)
Questo è un post un po' diverso dai soliti, o meglio, si parla sempre di arte, ma non di quella che solitamente raccontiamo dopo visite a musei e mostre (*v. pagina)
Abbiamo conosciuto ad una manifestazione (il Palio della Gru a Grugliasco *v.post) alcuni pittori, tra questi ci ha colpito in particolare uno di loro, sia per la sua pittura sia per gli strani strumenti musicali che costruisce e suona.
L'artista di cui vogliamo parlarvi oggi si chiama Papi Moreno, un personaggio eclettico e variegato che ha dedicato e dedica la sua vita all'arte nei suoi vari aspetti: pittura, musica, costruzione di strumenti musicali e oggettistica in legno (lampade, giocattoli per bambini ecc..)
Papi Moreno suona il didgeridoo |
AGGIORNAMENTO - NEWS
1. Concerto al Serming -Torino
Sab. 12 ottobre, alle Ore 11, all'Auditorium Sermig Arsenale della Pace
(piazza Borgo Dora, 61 - Torino ) manifestazione : "sotto lo stesso cielo , la musica che include" , abbiamo assistito ad un evento interessante: "L’OMBELICO DEL MONDO - M.E.T.E. FEAT. PAPI MORENO"
Il gruppo M.E.T.E. e PAPI MORENO si sono esibiti in un concerto unico nel suo genere, sia per la novità della strumentazione (nel gruppo M.E.T.E. erano presenti un sitar, dei tamburi senegalesi ed un contrabbasso) sia per il repertorio musicale contaminato da melodie indiane e armonie africane.
Papi Moreno ha eseguito un pezzo con il suo didgeridoo ed uno con il gruppo. Noi non avevamo ancora ascoltato dal vivo il suono e le tonalità del didgeridoo e siamo rimaste molto colpite dal timbro e dal suono dello strumento australiano.
2.Moreno Papi partecipazione al Festival Internazionale di Danze e Musiche della tradizione popolare dall'8 al 13 luglio 2024 a Vialfrè (Ivrea)
per informazioni *v. qui
3.mostra personale 7 settembre - 4 ottobre 2023 |
alcuni quadri esposti |
alcuni didgeridoo esposti |
1. CHI E' PAPI MORENO?
Papi Moreno |
Papi Moreno è il mio nome d'arte, nasco come grafico pubblicitario e mi sono dedicato anche a produzioni fotografiche per vari anni.
Circa trent'anni fa, dopo aver avuto varie esperienze personali in ambito sciamanico e olistico ho scelto di dedicarmi al Didjeridoo, uno strumento musicale proveniente dalla cultura aborigena australiana, del quale in seguito sono diventato suonatore, insegnante e costruttore.
Per alcuni anni ho avuto l'opportunità di essere accreditato alla nascente organizzazione a tutela degli strumenti realizzati dalla famiglia Gurruwiwi ed ho importato molti dei loro Yidaki (altro nome dei Didjeridoo), erano i primissimi in Italia. Da allora ad oggi hanno avuto un grande consenso nel mondo.
Senior Gurruwiwi del clan Galpu (Nhulunbuy- Arnhem Land). |
Dopo aver suonato e collaborato con musicisti di varie parti del mondo e insegnato per una decina d’anni in giro per l’Italia mi sono concentrato sulla costruzione degli strumenti e sulla pittura.
Siamo andate a leggere la sua biografia e abbiamo trovato molte esperienze musicali e collaborazioni interessanti; ne segnaliamo qualcuna:
con il
suonatore aborigeno Mark Atkins, con il gruppo aborigeno australiano Wadumhbah, con i monaci tibetani, con il chitarrista australiano Tommy Emmanuel con il quale ha suonato per il Consolato Australiano.
A gennaio 2004 ha suonato in Vaticano in presenza del Papa Karol Józef Wojtyła, nella sala Paolo VI (Sala Nervi) insieme all'orchestra del Sermig, Arsenale della Pace (Torino).
Ha collaborato con il cantautore Gianmaria Testa, l'attore Giuseppe Cederna, il cabarettista Paolo Rossi, l'attore Marco Paolini ecc....
se vuoi saperne di più:
A tutti prima o poi capita di vivere una coincidenza incredibile capace di modificare almeno in parte il corso dell’esistenza: sono quelli che Jung definiva “eventi sincronistici”, fenomeni in grado di cambiare l’immagine che abbiamo di noi stessi, il nostro modo di vedere il mondo, di aprirci a nuove prospettive.
- Nulla Succede per Caso, Robert Hopke-
2.COME E' AVVENUTO QUESTO INCONTRO CON IL DIDJERIDOO E CON LA CULTURA ABORIGENA
Come succedono spesso le cose, non per caso; per me questo incontro doveva avvenire, anzi forse è stato lui a trovare me.
A Natale del 1992 comprai un bambù in una bancarella a Torino; lo portai a casa e lo misi in salotto provando ogni tanto a farlo vibrare. Nonostante le mie ricerche, non riuscivo a trovare informazioni al riguardo; internet ancora non era diffuso e io non lo utilizzavo molto.
Dopo qualche mese andai ad assistere a una
rappresentazione musicale di un gruppo aborigeno dove il didjeridoo accompagnava canti e danze tradizionali.
Fui rapito dal suono dello strumento, così mi avvicinai al palco, dal lato del suonatore, e rimasi ipnotizzato per tutta la durata dello spettacolo a osservare la tecnica che utilizzava.
Non potevo immaginare cosa stesse succedendo: si stava instaurando in me l’embrione del mio nuovo vivere.
Per me suonare il didjeridoo non significa solo emettere dei suoni entro schemi ritmici, ma entrare in contatto con gli aspetti più profondi e creativi di me.
Il mio ringraziamento principale va innanzitutto al popolo aborigeno da cui proviene lo strumento.
Questo è ciò che mi hanno detto le persone aborigene o di origine aborigena che ho poi incontrato:
“....continua a suonare il didjeridoo senza nulla prendere dal nostro popolo, nessun ritmo, nessun nome, nessuna decorazione sacra... fai la tua musica e non fare competizioni!"
- dal libro "DIDJERIDU.
Suonare un albero.Tecniche, frequenze e benefici." di Papi Moreno - MP ebook - Terza edizione riveduta e corretta del libro metodo con CD + extra 12
(con la tecnica della respirazione circolare completa)
Il didgeridoo (detto anche didjeridoo o didjeridu) è costituito da un tronco di eucalipto giovane scavato all’interno dalle termiti che si nutrono delle sostanze organiche presenti nel midollo.
Uno dei nomi originali più diffuso è Yidaki, il termine cambia a seconda del clan di provenienza. L’origine geografica è nell'Australia del nord, nelle terre di Arnhem, nel Kimberley e nelle zone che si affacciano sul golfo di Carpentaria e risale a migliaia di anni or sono.
In realtà è forse il più antico strumento a fiato giunto ai giorni nostri, ma è prima di tutto un oggetto rituale molto caro al popolo aborigeno australiano.
*v. presentazione dei didgeridoo
Alcuni didgeridoo di Papi Moreno |
4. QUALE E' L'ORIGINE DEL NOME E QUALI SONO LE CARATTERISTICHE SONORE DI QUESTO STRUMENTO?
Il nome didgeridoo è un termine onomatopeico, dato dagli inglesi, che si origina dal suono stesso dello strumento.
Musicalmente
questo strumento si può classificare nella categoria degli
aerofoni ad ancia labiale. Soffiando al suo interno, con una
particolare tecnica di
respirazione e di vibrazione delle labbra, si sviluppano una serie di armonici che si
diffondono dall’estremità opposta. La tecnica della
respirazione circolare messa a punto dagli aborigeni è
unica, nata dall’esigenza di dare continuità al suono. Oggi
viene usato come un vero e proprio strumento inserito nei
più disparati generi musicali, anche (e qui ritrova parte
della sua origine) in musicoterapia e in sedute di
meditazione/rilassamento.
Papi Moreno - didgeridoo at the sea
video condiviso da youtube
5. COSTRUISCI DA SOLO QUESTI STRUMENTI?
"Quando ho visto per la prima volta i didgeridoo originali aborigeni sono rimasto affascinato dalla semplicità della lavorazione."
Si, gli strumenti che creo sono effettivamente tutti pezzi unici realizzati tramite il metodo del taglio longitudinale, lo scavo interno, il riassemblaggio delle due parti tagliate e la decorazione che viene fatta con colori acrilici, tenendo fede ai 4 colori di base aborigeni e/o con l'ausilio di un incisore. I colori tradizionali sono l'argilla bianca e le ocre nere, rosse e gialle.
foto di Papi Moreno |
*v. informazioni e vendita al dettaglio
6. CHE PROPRIETA' HANNO IL SUONO E LA VIBRAZIONE DI QUESTO STRUMENTO?
Il suono ancestrale del didjeridoo e la sua vibrazione indirizzati sul corpo in modo equilibrato e profondo, intervengono in aiuto dello stato psicofisico. Il suono induce a un stato di rilassamento e la frequenza di vibrazione entra in risonanza con la frequenza degli organi, viene percepito attraverso l'orecchio e riempie la mente di immagini, la vibrazione viene avvertita come un leggero calore che "entra" attraverso i tessuti corporei.
Sono tipiche e ricorrenti le sensazioni di leggerezza, di rilassamento mente e corpo, di emozioni interiori provate durante e subito dopo l'applicazione.
7. COSA SIGNIFICA MASSAGGIO SONORO?
E' un massaggio che viene fatto tramite il suono e le vibrazioni dello strumento sfiorando il corpo.
Il massaggio dinamizza il
corpo dando una rinnovata energia, entra in risonanza con
gli organi, attenua le tensioni fisiche e psichiche, aiuta ad
ascoltarsi in profondità e di conseguenza stimola l'intuito e
la creatività.
Dopo tanti anni di prove e di ricerca ho messo a punto un lettino vibrante dotato di una cassa di risonanza che permette la trasmissione delle vibrazioni del didjeridoo suonato all'interno della cassa stessa per rafforzarne l'effetto vibratorio.
massaggio sonoro presso l'ospedale "San Giovanni Antica Sede" di Torino. |
*v. la scheda sul lettino vibroacustico
*v. altre informazioni sul sito
8. QUAL E' IL TUO STILE DI PITTURA?
"Da bambino mi piaceva realizzare disegni con i puntini, anche da ragazzino era un continuo 'puntinando' fino a quando, durante le scuole superiori ho studiato il Puntinismo in Storia dell’Arte e l'ho utilizzato anche nel periodo degli studi. Negli anni dello studio di Grafico Pubblicitario ho usato più volte questa tecnica finché ho scoperto la "dot painting"(=corrente artistica che realizza opere accostando punti di colore; è conosciuta per essere la tecnica di pittura tradizionale utilizzata dagli aborigeni australiani) che utilizzo in parte sui didgeridoo che costruisco".
Ho scelto una pittura minimalista che gioca sui contrasti dei colori, sul puntino che traccia linee di varie forme e, in qualche quadro, sulla collocazione di un particolare più realistico.
*v. altre informazioni e foto sul sito
9. CHE COS'E' IL TAMBURO DEL MARE?
(OCEAN DRUM)
"Fatti cullare da questo suono ancestrale"
Questo tamburo ripropone acusticamente la lieve onda del mare che si infrange sulla riva e torna indietro in un moto continuo con l'onda che si infrange con più potenza. E' possibile, facendolo roteare leggermente, riproporre il suono dell'oceano in lontananza. Sta a noi farlo "suonare" come più ci piace. Via via che lo si utilizza si diventa sempre più pratici nel creare gli effetti desiderati. E' un ottimo compagno per il rilassamento individuale o di gruppo.
I tamburi del mare che creo, sono pezzi unici, niente plastica, niente pelle animale, solo legno e all'interno piccole sfere di metallo. Le misure variano tra i 35 e i 45 cm di diametro.
Siamo soddisfatte di questa esperienza, è praticamente la nostra prima intervista (... pensiamo già che non sarà l'unica!!) ad un artista, in questo caso originale e poliedrico.
Siamo felici di poter contribuire con il nostro blog alla divulgazione artistica espressa attraverso pittura, strumenti musicali ancestrali, oggetti e giochi in arte povera... il tutto inserito in una visione olistica che connette arte, musica, benessere psico-fisico e Natura.
Papi Moreno è un artista e un personaggio che siamo contente di aver incontrato e che ringraziamo per la sua disponibilità nel raccontarci di lui e delle sue opere.
Se vi abbiamo incuriosito come è accaduto a noi con i suoi quadri e i suoi strumenti musicali potete contattarlo via email *morpapi@gmail.com o per Tel. 338 3890373
APPROFONDIMENTO
Gli Aborigeni australiani
"La cultura aborigena inizia con il suo popolo. Le guide aborigene
aprono una porta su un mondo che molte persone non credono che esista
ancora. Un mondo in cui passato, presente e futuro coesistono. Non c'è
niente di più entusiasmante per un viaggiatore di un'esperienza
totalmente nuova. Questo è ciò di cui sono fatti i ricordi."
- Dr Aden Ridgeway, appartenente ai Gumbaynggirr - fonte
Gli aborigeni australiani sono gli appartenenti alle popolazioni autoctone dell'Australia che la raggiunsero probabilmente circa 50.000 anni fa (la datazione non è certa e potrebbe essere molto più remota). Il nome aborigeno (=ab origine, dal latino all'origine) è il termine usato dai primi colonizzatori delle terre australiane alla fine del XVIII sec. per definire la popolazione indigene con cui si erano subito scontrati.
Gli aborigeni cacciatori e raccoglitori, erano organizzati per lo più in gruppi nomadi e svilupparono diverse tradizioni spirituali basate essenzialmente sulla cultura della Madre Terra, rappresentando la cultura vivente più antica del pianeta. Conosciuta in tutto il mondo è la loro montagna sacra, Uluru, un massiccio roccioso di colore rosso al centro di una vasta zona pianeggiante.
La loro cultura è olistica, hanno stretti legami con la comunità, la famiglia e un rapporto profondo per la terra che conserva la loro storia, le loro usanze, gli antenati.
L'arte, elemento fondamentale aborigeno, comprende dipinti, sculture di legno, abiti da cerimonia, decorazione di strumenti musicali, in particolare didgeridoo, armi come boomerang e oggetti rituali.
Le opere d'arte venivano usate per segnare il territorio, raccontare eventi storici, miti e leggende del dreamtime (=tempo ancestrale del Sogno, un periodo antecedente alla creazione del mondo), insegnare le leggi e la morale. I materiali per la pittura (come certi tipi di ocra) venivano commerciati e scambiati in tutto il territorio.
Oggi, in tutta l'Australia, sono in vendita riproduzioni su tela di opere di pittori aborigeni contemporanei. Queste tele sono nostre, acquistate in Australia, presto ve ne racconteremo la storia in un post su Sydney.
Vi proponiamo qualche esempio:
"Questa terra è sacra. Sente i tuoi passi quando cammini. Tutti gli esseri viventi possono sentirti. C'è stato un tempo in cui gli antenati hanno camminato su questa terra e tuttora gli aborigeni sentono che gli antenati li osservano. Gli antenati hanno tramandato la loro conoscenza ai popoli aborigeni attraverso il DNA e lo stesso DNA esiste ancora negli aborigeni in tutta l'Australia.
- Timmy "Djawa" Burarrwanga di Bawaka Homeland, East Arnhemland- fonte
In Australia vi sono circa 500 diverse comunità di aborigeni, ciascuna con una propria identità linguistica e territoriale, organizzati in clan distinti.
La popolazione aborigena è stata decimata del 90% dalla colonizzazione, iniziata nel 1788, per una serie di concause: 1. malattie veneree, varicella, vaiolo, influenza e il morbillo per le quali gli aborigeni non avevano sviluppato gli anticorpi; 2. la perdita della terra (e quindi delle fonti di cibo) 3. gli omicidi. I coloni europei si addentrarono nel continente appropriandosi del territorio e introducendo pecore, conigli e bovini che rovinarono l'ecosistema originario. Un altro provvedimento vergognoso fu la consuetudine di separare i bambini dalla pelle più chiara dalle loro famiglie; i bambini sottratti con la forza erano educati agli usi e costumi occidentali, religione compresa.
Nel 1967 è stato indetto un referendum per permettere ai nativi australiani di votare. Questa data e il successo del referendum hanno segnato una svolta civile nei rapporti con gli aborigeni. Si è aperto nel paese un dibattito costruttivo che ha riconosciuto i diritti degli aborigeni e nel 2008 sono arrivate le scuse dei governanti. Oggi gli aborigeni sono circa 900.000.
Curiosità: Nel 1990 è stato pubblicato il romanzo "E venne chiamata due cuori" della scrittrice Marlo Morgan. Nel libro, diventato in breve tempo un best seller internazionale, l'autrice sosteneva di aver vissuto con gli aborigeni e ne riportava usi e costumi inverosimili e contestati dagli stessi aborigeni, tanto da costringere la Marlo a precisare che non si trattava di autobiografia ma di un romanzo.