Google Translate

sabato 14 settembre 2024

nuovi post - news


 



Parco Arte Vivente - Centro Sperimentale D'Arte Contemporanea - Torino


"L’unico mezzo con cui possiamo preservare la natura è la cultura"

- Wendell Berry-

La nostra è un'altra uscita a km 0, in questi anni abbiamo visitato innumerevoli siti archeologici, museali e artistici, noti o sconosciuti al grande pubblico, e come abbiamo documentato, anche le opere 'minori' si sono rivelate emozionanti (ricordiamo il minuscolo museo di Reano con solo tre quadri rinascimentali? *v.post ). 

Nel post vi raccontiamo  una riqualificazione urbana; ci siamo già occupate dell'argomento nei post sulla street art e i murales *v. post  dove vi abbiamo descritto il MAU di Torino (riqualificazione del quartiere operaio Borgo Campidoglio); nel post sulla Pinacoteca Agnelli al Lingotto (ex stabilimento di produzione della FIAT, riconvertito in un centro polifunzionale *v. post ) nel post su New York , il Mercato di Chelsea, ex fabbrica di biscotti, (dove sono stati inventati gli Oreo) è un magnifico esempio di ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE; a New York non si abbatte quasi nulla, tutto si ricicla  come la High Line ex linea ferroviaria sopraelevata trasformata in passeggiata artistica ed ecologica *v. post - punto 18  

Oggi vi presentiamo questo parco circondato da condomini, con strade senza viali alberati o giardini, accanto ad un grigio deposito dell'Amiat (raccolta rifiuti) e bloccato da una ferrovia. Immaginate di camminare in una torrida domenica estiva con la calura che sale dai marciapiedi e un sole implacabile... poi oltrepassate un cancello e vi ritrovate in mezzo ad un prato verde, punteggiato da alberi e da numerose installazioni artistiche... siete spaesate, ma piacevolmente colpite. Per un attimo non vi importa se le opere sono capolavori o banalità, quel che conta è questa esplosione di vita, questo nuovo mondo che non vi aspettavate. 

Spesso siamo critiche, oggi  abbiamo scelto di non farlo perchè l'abbiamo visitato con il cuore. Vi suggeriamo di fare altrettanto, per una volta lasciate perdere tutte le sovrastrutture intellettuali, andate con i vostri bambini,  con degli amici o da soli, scegliete un abbigliamento comodo e camminate tra le opere d'arte, riempite i vostri occhi di bellezza e di natura. 


*alcune opere fotografate e riportate nel post sono senza autore. 
Un difetto di questo museo è l'assenza di alcune locandine con il nome dell'opera e del suo autore. Il sito ufficiale del museo è originale,  presenta la mappa e una carrellata di opere esposte all'aperto, tuttavia senza menzionarle tutte.


Piero Gilardi, L’albero del PAV, 2018,
 installazione ambientale luminosa permanente, inclusa nel circuito cittadino di Luci d'Artista davanti al museo

foto tratta dal sito del museo
Quest'opera si trova fuori dal museo

"In tutte le culture umane, nello spazio e nel tempo, la figura dell’albero è molto significativa come tramite simbolico, tra la terra e il cielo. 
L’albero del PAV (Parco Arte Vivente), arabescato di luce colorata, intende divenire un augurale preludio simbolico per i cittadini che si avventurano nel Centro d’arte contemporanea, tra le macchie di verde profumato alla ricerca dei segni di un’arte ecologica che celebra il nostro reincanto per la natura"
 

Il Parco Arte Vivente è un Centro sperimentale d’arte contemporanea, concepito dall’artista Piero Gilardi (Torino 3 agosto 1942 - Torino 5 marzo 2023) e diretto da Enrico Bonanate. Il progetto risale al 2002 ma è stato realizzato nel 2008 dagli architetti Gianluca Cosmacini (socio fondatore con Piero Gilardi) e Alessandro Fassi. 
Il Parco è un territorio verde, circa 23.000 mq, in continua evoluzione, che occupa l'ex area industriale della Framtek. Accanto al museo sorge un deposito di automezzi dell'Amiat, società che raccoglie e smaltisce i rifiuti della città di Torino. Siete perplessi? Anche noi eravamo un po' prevenute ma entrando nel  giardino ve lo dimenticherete perchè vi sembrerà di essere in campagna.

deposito Amiat
 

Michele Guido, adobe garden project_2020
 terracotta, ingobbi, ferro zincato, bambù, dimensioni ambientali 

Adobe garden project_2020 è composta da strutture-contenitori progettati con la funzione di attrarre gli insetti impollinatori. Le sculture composte da moduli ceramici hanno un’altezza di 2,5 m circa e le loro forme riprendono la geometria di alcune specie vegetali. 

Bert Theis, Isola Bonsai
2015, installazione ambientale

No Office , Corpo Vegetale
2011, Installazione ambientale

La realizzazione di Corpo Vegetale è la speranza di connettere l'umano a tutto ciò che è vita ma ha coinciso, nel mese di aprile 2011, con il disastro nucleare di Fukushima aprendo una riflessione sullo sfruttamento utilitaristico delle risorse del pianeta e sull'impossibilità di questo incontro..




New Alliances CAE/Critical Art Ensemble (CAE) * 2010-12
(v. approfondimento in fondo al post)
 
In questa aiula è stata piantumata la Catananche caerulea una pianta presente in Piemonte che gode di protezione assoluta. New Alliance è il metodo artistico-partecipativo che promuove un’azione di mutuo soccorso tra uomini e piante, mettendo in risalto la condizione di precarietà che accomuna le specie a rischio e le comunità i cui spazi sociali e culturali sono anch’essi instabili o minacciati. 
Curiosità - Nel passato le streghe preparavano con questa pianta un filtro d'amore che avrebbe fatto innamorare chiunque l'avesse bevuto



Piero Gilardi, Labirintico Antropocene
2018, installazione ambientale, dimensioni ambientali
 
Entrando nel labirinto verde si trovano alcune edicole che illustrano una serie di progetti in atto in tutto il mondo per combattere la crisi ecologica. Alcuni esempi: 
Progetto a Carmignano di Brenta: si sta creando il  Bosco Limite con la piantumazione di 2300 alberi autoctoni.
Progetto Copenaghen: sarà la prima città ad emissioni zero di CO2 entro il 2025 grazie a piste ciclabili, trasporti pubblici, giardini... ed eliminazione dei combustibili fossili.

 
Labirintico Antropocene
 foto tratta dal sito del museo

Emmanuel Louisgrand, La Folie du Pav
2009, Installazione, materiali vari, metallo, piante tintorie
Opera che unisce scultura, architettura e giardino

Norma Jeane, Potlatch 13.4/Portable Catastrophe
2013, installazione vivente


Stefano Boccalini 2017
ferro e acciaio, esposti alle intemperie muteranno nel tempo

Alcune parti del grande prato non sono volutamente tagliate per permettere ai visitatori di contemplare la natura in tutta la sua bellezza, qui vedete un piccolo riquadro recintato. Può essere vissuto come incuria, invece è un'opportunità. 


Jardin Mandala è il giardino di Gilles Clément 

E' stato studiato appositamente per la superficie verde del tetto pensile del PAV. E’ un giardino percorribile di circa 500 mq che riprende idealmente la struttura del Mandala buddista, notoriamente costituito da sabbia e pigmenti che sottolineano la delicatezza e l’impermanenza dell’esistenza; l’impianto vegetale, formato da diverse specie (tra queste Sedum, Euphoria, Stipa e Crocosmia), fonde aspetti di perfezione e caducità della bellezza. 


2006, installazione ambientale

L’opera Trèfle, che letteralmente dal francese significa "trifoglio", è la prima installazione artistica del PAV e, inaugurata nel luglio 2006, ha segnato l’inizio delle attività culturali e dei laboratori educativi del Parco. 


Collettivo Terra Terra, Focolare
2012, Installazione, materiali vari, dimensioni ambientali

E' a tutti gli effetti un’opera relazionale intorno a un forno comunitario urbano, uno spazio per incontrarsi, conoscersi e condividere saperi in una dimensione domestica e familiare attivata dalla cottura collettiva del pane.
Bioma, 2004/2008, installazione ambientale

Bioma è al tempo stesso un’opera d’arte ambientale e un dispositivo di sperimentazione artistica. Secondo la definizione di Gilardi, l’opera rappresenta una dimensione globale del vivente che comprende tutti gli organismi della biosfera, essere umano compreso. Bioma coincide con l’idea di un’ipotetica società del futuro in cui gli ambienti di vita sono il risultato di una fusione di qualità estetiche e funzionali. 


Energie Invisibili
Gli oggetti naturali esposti (spugna marina, ciottoli, cactus, conchiglia) sono da esplorare con il tatto che  attiverà l’interazione audio-video.


Giochi d'acqua
Il touch screen presente in sala è a disposizione per agirvi attraverso la pressione delle dita. La ripresa video dell’acquario nel grande schermo, proietta una visione aumentata della vita acquatica e l’interazione di chi agisce sul monitor tattile


Piero Gilardi, Amazzonia Revival, 2020
Questa installazione rappresenta un groviglio di alberi carbonizzati, si sente il suono dell'acqua che cade, ma la sequenza sonora si modifica quando davanti ad una webcam passa una persona. E' un grido di allarme verso la distruzione della più grande foresta pluviale al mondo.

potrebbero interessarti anche
 
 
La mostra dedicata a Marko Tadić
All'interno del museo sono ospitate alcune installazioni dell'artista Marko Tadić

 Heliopolis, mostra personale dell'artista croato Marko Tadić (1979) il cui credo è incentrato sul riuso e la circolarità non solo come strategia ecologica e culturale, ma soprattutto come mezzo utopico di sopravvivenza.

Marko Tadić è un artista contemporaneo croato, noto per il suo lavoro che utilizza diverse discipline, tra cui disegno, pittura, video e installazioni. Nato nel 1979 a Sisak, in Croazia, Tadić ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze. Le sue opere esplorano spesso i temi della memoria collettiva, dell'utopia e del tempo, utilizzando un'estetica che richiama sia il surrealismo che il modernismo.
Tadić ha partecipato a numerose mostre internazionali, qui, al PAV, ha presentato il progetto "Heliopolis": la sua utopistica città del futuro, una contaminazione dei progetti di Richter. Questa installazione riflette il suo interesse per le città immaginarie e per la relazione tra l'architettura utopica e le rovine della modernità. Il suo approccio artistico è caratterizzato dall'uso di collage e materiali d'archivio che evocano visioni nostalgiche di futuri mancati.
Tadić è stato rappresentante della Croazia alla Biennale di Venezia nel 2017 e ha ricevuto numerosi premi per il suo lavoro, che continua a esplorare la tensione tra il passato e il futuro, e tra realtà e immaginazione.

Ci ha colpito il suo metodo per studiare il passato: visita i mercatini dell'usato alla ricerca di reperti storici o artistici del suo paese. 
riviste e libri croati
Ha riscoperto i disegni avveniristici di un grande architetto croato:

le 'ziggurat' di Vjenceslav Richter

Vjenceslav Richter (1917-2002) è stato un rinomato architetto, designer e artista croato, figura di spicco dell'architettura e dell'arte moderna in Croazia e nella ex Jugoslavia. Nato a Omilje, nei pressi di Sv. Ivan Zelina, studiò architettura all'Università di Zagabria, dove si laureò nel 1949.
Richter è noto per il suo contributo al movimento modernista e per la sua visione multidisciplinare che univa architettura, design e arte visiva. 
Tra i suoi lavori più celebri ci sono il Padiglione jugoslavo per l'Expo 1958 di Bruxelles, che vinse il Gran Premio, e vari altri padiglioni per esposizioni internazionali. Le sue opere si distinguono per l'approccio geometrico, razionale e funzionale, oltre che per l'integrazione dell'arte con l'architettura.
Nel 1950, Richter fu uno dei co-fondatori del gruppo artistico EXAT 51, (1951-1956) un collettivo di artisti e architetti che promuoveva l'astrattismo (in opposizione al realismo socialista) e la fusione tra arte e tecnologia ispirandosi alla Bauhaus e al Costruttivismo. Oltre alla sua attività progettuale, Richter sviluppò il concetto di "sistema sinturbano", un'idea utopica di città ideali basata su strutture modulari, delle ziggurat moderne.
Le sue opere sono esposte in musei e gallerie internazionali, e il suo contributo è stato celebrato con la fondazione della Casa Studio Richter a Zagabria, che oggi funge da museo e galleria d'arte.

Lo sapete che non ho alcuna opera esistente? Tutte scompaiono quando sono finite. Ho solo gli schizzi e questo rende in qualche modo il mio lavoro leggendario […] Ritengo che ci voglia più coraggio a creare cose che poi se ne vanno, che a creare cose che restano”.
-Christo Vladimirov Javacheff-


Approfondimento

La Critical Art Ensemble (CAE)

E' un collettivo di artisti e teorici fondato nel 1987 negli Stati Uniti, noto per il suo approccio interdisciplinare che combina arte, tecnologia e attivismo politico. La CAE si concentra principalmente su temi legati alla biotecnologia, alla sorveglianza, alla globalizzazione e alla cultura del consumo, utilizzando performance, installazioni e interventi pubblici per suscitare riflessioni critiche su questi argomenti.
Scopi principali:
1. Critica del potere e delle tecnologie: La CAE mira a smascherare le dinamiche di potere nascoste dietro l'uso delle tecnologie, specialmente quelle biotecnologiche e le implicazioni etiche che ne derivano.
2. Attivismo sociale: Utilizzano l'arte per sollevare questioni politiche, promuovendo il dibattito pubblico su temi come la privacy, il controllo statale e l'impatto delle innovazioni scientifiche.
3. Democratizzazione della conoscenza: La CAE cerca di rendere accessibili le informazioni scientifiche e tecnologiche attraverso le sue opere, spesso coinvolgendo il pubblico in modo diretto per stimolare la partecipazione attiva e la consapevolezza critica.
Il gruppo si distingue per il suo approccio provocatorio, che cerca di destabilizzare i confini tra arte e scienza, cultura e politica. Alcuni esempi:
"Free Range Grain" (2003)
Questo lavoro si è concentrato sulle biotecnologie alimentari ed in particolare sugli organismi geneticamente modificati (OGM). La CAE ha allestito laboratori mobili in spazi pubblici, dove il pubblico poteva partecipare a test per rilevare la presenza di OGM nei prodotti alimentari. L'idea era quella di democratizzare l'accesso alla tecnologia e alla conoscenza scientifica, mettendo in discussione la fiducia cieca nei cibi geneticamente modificati e nei controlli governativi.
 "Molecular Invasion" (2002)
In questa performance, la CAE ha combinato attivismo ecologico e biotecnologico. Hanno proposto l'idea di utilizzare il "bioterrorismo positivo", ovvero l'uso di microbi modificati per contrastare i danni ambientali causati dall'agricoltura industriale. Il concetto era di invadere simbolicamente l'ambito della biotecnologia industriale per destabilizzare l'idea che essa sia solo una forza controllata da grandi corporazioni.
 "Marching Plague" (2004)
Questo progetto rifletteva sulle paure collettive legate alle malattie contagiose e al bioterrorismo, specie nel contesto post-11 settembre. CAE ha messo in scena esperimenti simulati di bioterrorismo per dimostrare come le narrazioni mediatiche e governative sul bioterrorismo siano spesso gonfiate e usate per giustificare misure di controllo,  sorveglianza di massa e militarizzazione della scienza. 
 "The Contestational Biology"
In questa serie di performance e laboratori, la CAE ha esplorato il potenziale della biologia sintetica per la protesta politica. Coinvolgendo direttamente il pubblico, hanno utilizzato tecniche di biologia fai-da-te (DIY) per realizzare esperimenti che dimostrassero come la scienza possa essere usata non solo dai governi e dalle aziende, ma anche dai cittadini per resistere e sfidare il sistema.

 
Per vedere un mondo in un granello di sabbia
e un paradiso in un fiore selvatico,
tieni l’infinito nel palmo della tua mano,
e l’eternità in un’ora.
(William Blake)


 cosa è la  riqualificazione urbana o urbanistica?  

Per riqualificazione o rigenerazione si intende una serie di interventi mirati a recuperare il patrimonio edilizio degradato o inutilizzato di un territorio come centri storici, aree  dismesse, vecchie fabbriche, binari del treno, vecchi quartieri operai ecc. Gli interventi  edilizi o "creativi" sono mirati a migliorare la qualità della vita  degli abitanti nell'ottica  della sostenibilità. 
In Italia  ci sono moltissimi esempi  di riqualificazione  territoriale, con interventi piccoli e grandi di tipo culturale o sociale. 
curiosità-  In Italia ci sono moltissimi edifici in disuso. L’Istat, nel 2011,  ne ha censiti circa 740mila. Sono presenti in tutte le regioni: in Lombardia, Campania e Calabria sono oltre 60mila; in Puglia e Piemonte oltre 50mila; in Veneto, Lazio e Abruzzo oltre 40mila. Nonostante questa abbondanza si continua a costruire su terreni agricoli. E' urgente una legge contro il consumo del suolo

alcuni progetti di riqualificazione urbana nel mondo
 

Azabundai Hills a Tokyo è nuovo quartiere ad uso misto con tanto verde, giochi d’acqua, percorsi tortuosi e tetti con pendii percorribili. Un luogo sostenibile pensato per favorire la vita sociale e il benessere degli abitanti 

"Siamo stati ispirati a creare un quartiere che si connettesse con le emozioni delle persone in un modo diverso” ha dichiarato l’architetto Thomas Heatherwick. “Combinando strutture culturali e sociali con uno straordinario paesaggio tridimensionale ed esplorabile, è stato possibile offrire ai visitatori e alla comunità locale un luogo in cui connettersi tra loro e godere di spazi pubblici verdi e aperti. Un luogo pubblico unico per Tokyo, progettato per essere apprezzato per molti anni”. (fonte)

fonte

Stockton Urban Park – Stockton-on-Tees (Inghilterra) 

L'obiettivo è ridare vita al cuore urbano di Stockton-on-Tees, con la demolizione del centro commerciale per fare posto ad un ampio parco sul fiume Tees. Mentre molte città trasformano grandi magazzini o fabbriche in disuso in complessi rsidenzali,  la città di Stockton vuole riportare  i cittadini  a riappropriarsi del fiume e della natura ( fonte)

credit img @Ryder

Il Parco delle cave di Lecce - Italia 

Il progetto nasce dalla riqualificazione delle ex cave di pietra leccese, da tempo abbandonate e trasformate impropriamente in discariche

 Foto © Flavio Massari

 

Gardens by the Bay - Singapore 

Complesso di tre parchi sorto su un'area bonificata nel centro di Singapore, per riqualificare l'area urbana e creare la prima zona verde della città 

 


 
Quartiere Citylife a Milano - Italia
 
 
Trasformazione di un’ampia zona industriale  in un distretto abitativo immerso nel verde ( fonte)
 
fonte

urban forestry
La forestazione urbana assume un ruolo importante  per ridurre l’inquinamento e per accrescere la qualità di vita dei cittadini
*v. i tetti verdi o tetti giardino che respirano


Tetto verde a Fukoka, in Giappone – fonte


Le opere verdi dell'Architetto Luciano Pia


Bosco Verticale - Milano  fonte


Condominio 25, Palazzo Foresta di Torino, contiene 200 alberi,
 progettato dallo stesso architetto del grattacieli Bosco Verticale di Milano

The Heat Garden di Torino

E' una splendida integrazione tra un manufatto industriale e un insieme di piante che nascondono tre accumulatori di acqua calda (di circa 2500 mc) utilizzata per il teleriscaldamento. Questa struttura della IREN (produzione e distribuzione di energia elettrica) è visitabile.