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giovedì 5 settembre 2024

La Reggia di Venaria Reale, mostra Capodimonte, da Reggia a Museo, Green Art , Glasstress

 


“Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,
Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,
 Uno per l'Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra
 Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra nera scende.
 Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli, 
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli,
 Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende.”
 John Ronald Reuel Tolkien, Il Signore degli Anelli, Prologo

Leggendo il prologo de 'Il signore degli anelli' che narra di una reggia tetra, ci è venuta in mente, per contrasto, la luminosissima Reggia di Venaria, con il suo immenso e misterioso parco popolato di antiche divinità (la fontana di Ercole), animali incantati (la Green Art e Merz), alberi pietrificati (Penone), e non ci stupiremmo se ci fossero anche i folletti di Tolkien. 

Eravamo proprio emozionate alla vista di tanta bellezza! Non capita spesso di incontrare, in un unico ambiente, grandi nomi della pittura rinascimentale, e non solo, Masaccio, Lotto, Tiziano, Parmigianino, Gentileschi, Reni, El Greco... ambientati nella splendida cornice della Reggia di Venaria, all'interno della quale sono presenti capolavori di pittori contemporanei come Penone, Merz, gli artisti della Green Art e molti altri.

Abbiamo già pubblicato un post sulla Reggia di Venaria con informazioni, foto e video nel periodo in cui ospitava le sculture di Tony Cragg, collocate nei giardini e Potager Royal (gli orti del 600 - 700) all'interno della serie di post: turiste a kilometro zero *v. post

Oggi pubblichiamo le nuove sculture della Green Art, la mostra di Capodimonte "Da Reggia a Museo" e le sculture fluide di Penone, ospiti nella Reggia.

vista frontale della Reggia di Venaria

Igloo di Mario Merz collocato nella corte d'onore davanti alla Reggia
con la presenza di un cervo sulla sommità della struttura, sul cui fianco è attaccato un numero di Fibonacci (10946) al neon. La presenza delle fascine si collega alla Green Art
(esposizione temporanea)

Curiosità
: Leonardo Fibonacci nel 1202 ha scritto un trattato di aritmetica e algebra nel quale ha presentato il sistema di numerazione indo-arabico e numerosi problemi uno dei quali riguarda la proliferazione dei conigli. Nella soluzione c'è la Successione Aurea (o di Fibonacci); partendo da 0 e 1, che sono una eccezione,
 ciascun numero che segue è la somma dei due precedenti: es. 0, 1, 2, 3, 5, 8, 13... L'opera che segue illustra lo stesso concetto.
Merz, Senza titolo, Una somma reale è una somma di gente, fotografie + neon con la serie dei numeri di fibonacci, l'opera è in mostra al Castello di Rivoli dal 2/5 al 25/8 2024

Questa proporzionalità si lega al rettangolo aureo, simbolo da sempre della perfezione. Numerosi artisti, e non solo, l'hanno inserito nelle loro opere  (l'arte ellenistica, gli artisti del Rinascimento, Leonardo, Vitruvio...), Mario Merz l'ha usato anche nell'installazione luminosa denominata 'Il volo dei numeri', su una delle fiancate della Mole Antonelliana di Torino.
Sulla proporzione divina ha scritto un trattato Luca Pacioli ritratto in un quadro della mostra (V. sotto)
 
esempio dell'uso del rettangolo aureo
commons Wikimedia

Le scuderie e la citroniera
scuderia grande e citroniera fonte
 
La scuderia grande è stata progettata da Juvarra e realizzata dal 1722 al 1727. E' lunga 148 m, larga 12, alta 15 m e poteva contenere 200 cavalli. Oggi ospita il Bucintoro dei Savoia, alcune carrozze e delle portantine.


Bucintoro, realizzato a Venezia  fonte



La citroniera è un ambiente altrettanto grande, è  lunga 148 metri, larga 14 e alta 16, ospitava durante l’inverno circa 400 casse di agrumi, frutti preziosi e rari nel nord Italia e altre piante tra le quali gelsomini, melograni e oleandri.

PARCO
I giardini, estesi per 60 ettari, sono un incontro straordinario di stili: si spazia tra l'antica architettura della Reggia e della fontana d'Ercole (1669-72) e i moderni insediamenti artistici disseminati nel verde.
La disposizione arborea e floreale del 1700 è stata distrutta dalle truppe napoleoniche che hanno realizzato una piazza d'armi, ma gli odierni giardinieri stanno riproducendo "il giardino alla francese" attraverso lo studio dei disegni dell'epoca.
 Nel 2019 i giardini della Venaria si sono aggiudicati la XVII edizione del concorso
 Il Parco Più Bello d'Italia
 
  Green Art 
L'Arte sostenibile che sostiene il mondo
*v.sito  
 dal 13 maggio al 13 ottobre 2024 

La Green Art nasce dal desiderio di creare opere in linea con il concetto di sostenibilità. 

Artisti di tutto il mondo, hanno iniziato a lavorare cercando di salvaguardare l’ambiente attraverso l’utilizzo di materiali ecosostenibili come, ad esempio, la pittura di Airlite (=vernice all'acqua con biossido di titanio che, con la luce, trasforma le sostanze inquinanti in molecole di sale) che purifica l’aria e altri materiali non tossici, organici o di recupero. 

Oltre alla sostenibilità un altro valore importante di questa corrente artistica è il concetto di collettività. I green artist spesso lavorano insieme per la realizzazione delle loro opere.  

Nei giardini della Reggia sono disseminate numerose opere della Green Art: installazioni artistiche create per mettere al centro il rapporto tra uomo, architettura e natura. Le opere presenti sono di 9 artisti  italiani e internazionali chiamati a utilizzare la materia vegetale, recuperata in zona, per rappresentare opere d'arte,  donando vita alle parti di scarto che la natura produce.
Rodolfo Casati  - Erika Inger - Marco Nones  - -Simone Mulazzani, Valentina Grossi - Rumen Dimitrov  - Tim Norris  - Rodolfo Liprandi  - Berit SkjøTtgaard Laursen  - Roy F. Staab 
 
 

Berit Skjøttgaard Laursen - Movement



Rodolfo Liprandi, Dziki (=cinghiale)


Ars Ruralis - Simone Mulazzani, Valentina Grossi - Sguardo di natura

Rumen Dimitrov, Circle of Life

Giuseppe Penone
Disseminate nel parco della Reggia vi sono anche 14 opere di Giuseppe Penone, pensate come un luogo sensoriale dove i vari materiali utilizzati (alberi, marmo, acqua, bronzo, pietra e granito) scandiscono il passaggio da una scultura all’altra, in un continuo stato di fluidità tra gli elementi, al fine di scoprire le analogie che legano i mondi minerale, vegetale e umano. 
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il  Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea (potete ammirare altre opere di Penone all'interno e all'esterno del museo)
Giuseppe Penone, Identità
(bronzo, acciaio, alluminio)
esterno del Castello di Rivoli(*v.post)

Cervello di pietre
al centro tra i due lobi è stato piantato un albero

Ossa della terra
l'albero è bloccato al suolo sotto il peso della pietra

Idee di pietra
E' un albero in bronzo che sostiene una pietra tra i rami. La pietra, in alto verso la luce, è metafora del pensiero

Tra scorza e scorza
 opera composta da 2 cortecce di un albero in bronzo, all'interno delle quali è stato piantato 1 tiglio che cresce in simbiosi con la scultura, Indica i due mondi, il minerale e il vegetale comunicanti

Curiosità anche all'esterno del museo GAM - Torino si trova  un'opera di Penone con protagonista l'albero.

In Limine, 2011 - Giuseppe Penone





Mostra Capodimonte - da Reggia a Museo 
 29 Marzo 2024 al 15 Settembre 2024
 
locandina della mostra

E' una grande mostra con oltre sessanta capolavori provenienti dalle collezioni artistiche dalla Reggia di Capodimonte che annovera autentici Maestri come Caravaggio, Tiziano, Masaccio, Parmigianino, Brugel il vecchio, Carracci, ... e molti altri. Il museo è stato inaugurato nel 1957 ma le sale della reggia hanno ospitato capolavori immortali già dal 1758, per volere del re Carlo di Borbone, che si è premurato di sistemare il prezioso patrimonio della madre Elisabetta Farnese.
Filippo Tagliolini   Busto di filosofo, porcellana
 e Tamburino, porcellana

Ritratto del Cardinale Alessandro Farnese, 1545-46

I Farnese, un'antica e ricca dinastia, sono un esempio di mecenatismo rinascimentale e di nepotismo. Alessandro fu nominato cardinale a soli 14 anni dal nonno Paolo III. Lo ritroviamo anche nel ritratto successivo insieme al nonno e al fratello Ottavio Farnese, duca di Parma.
 
Tiziano, Paolo III e i nipoti, 1545-46
foto scaricata da Wikipedia, pubblico dominio

Tiziano Vecellio, Danae,1545-46
 
Questo quadro, commissionato dal cardinale Alessandro Farnese è considerato di carattere erotico, ed all'epoca, ha avuto un grande successo tanto che Tiziano l'ha replicato ben 6 volte cambiando qualche particolare. I critici affermano che vi è una grande somiglianza con la Leda di Michelangelo, opera andata perduta ma della quale restano delle copie. 
Danae è un personaggio mitologico, principessa di Argo. Suo padre, contattando un oracolo, apprende che suo nipote lo ucciderà e, per impedire alla figlia di procreare, la chiude in una torre, ma Giove se ne invaghisce e la feconda presentandosi sotto forma di pioggia dorata. Nasce Perseo e il padre di Danae rinchiude la figlia e il nipote in una cassa di legno che getta in mare. La storia ha un lieto fine perchè la cassa, con i due naufraghi, si arena su un'isola e madre e figlio sono salvati. 

El Greco pseudonimo di Domínikos Theotokópoulos,
Ragazzo che soffia su un tizzone ardente, 1571-72

El Greco, Ritratto di Giulio Clovio,1571-72
olio su tela
Anche  questo quadro, il cui soggetto è un importante miniaturista, è stato commissionato da Alessandoro Farnese a El Greco, il quale era di passaggio  a Roma.

 pseudonimo di Tommaso di Ser Giovanni di Mòne di Andreuccio Cassài
Crocifissione, 1426
tempera e oro su tavola
Questo capolavoro faceva parte del Polittico di Pisa, andato smembrato ed in parte disperso. 

La fondazione di Santa Maria Maggiore a Roma, 1427-29
tempera, oro e olio su tavola
Anche questo quadro faceva parte di un polittico, dipinto da Masolino da Panicale e da Masaccio, andato smembrato nel corso dei secoli e le cui parti sono sparse nei musei del mondo. Le tavole erano dipinte da entrambi i lati (recto e verso= dritto e rovescio, oppure destra e sinistra) e sono state tagliate per mostrare entrambe le facce.

Giovanni Bellini detto il Gianbellino
La Trasfigurazione, 1478-79

Jacopo de' Barbari (non è certo)
Ritratto di Luca Pacioli con un allievo, 1495
olio su tela

Ci troviamo di fronte ad un enigma, questa tela è stata attribuita a 4 autori diversi: Alvise VivariniLorenzo LottoLeonardo da Vinci. Non si hanno informazioni sull'origine del quadro e le prime notizie risalgono al 1631 perchè è citato in un inventario, scompare per secoli e ricompare all'inizio del 1900 a Napoli nelle mani della famiglia De' Medici che tenta di venderlo in Inghilterra. Lo Stato italiano esercita il diritto di prelazione e lo inserisce nella collezione Farnese. Il dipinto raffigura il francescano Luca Pacioli, matematico e teologo, amico di Piero della Francesca e di Leonardo da Vinci, all'età di cinquant'anni circa. Il frate è raffigurato mentre dimostra un teorema di Euclide a un discepolo, vestito in modo ricercato. Anche sull'identità dell'allievo vi sono forti dubbi: è il duca di Urbino? oppure Niccolò Copernico? o altri? Sulla tavola vi è un cartellino con una scritta sibillina 'IACO.BAR.VIGEN/NIS. P. 149' ed il disegno di una mosca che si posa sopra l'ultima cifra della data, particolare che complica il significato del quadro. Sul tavolo vi è anche una copia della sua opera più celebre: la Summa de Arithmetica. Alle spalle del frate, sospeso, vediamo un solido molto complesso, è un rombicubottaedro (solido con 26 basi di cui 18 quadrate e 8 triangolari equilateri) di vetro contenente acqua (si suppone l'aiuto di Leonardo sia nel disegno del solido sia nella stesura del trattato Divina Proportione del Pacioli)


Polittico di San Vincenzo Ferrer, 1456-58

San Girolamo nello studio, 1445-47
olio su tavola
Il santo cardinale, è rappresentato mentre, secondo la leggenda, toglie la spina dalla zampa di un leone che diventerà mansueto e lo seguirà come fosse un cane fedele. La bellezza di questo dipinto è la rappresentazione di oggetti quotidiani quali il cappello, la libreria, le suppellettili sugli scaffali, che risentono dell'influenza fiamminga sul pittore. La tela faceva parte di un polittico smembrato e disperso. 

Ritratto di Bernardo de' Rossi (vescovo di Treviso), 1505
olio su tavola

Ritratto di Francesco ? Gonzaga (o suo fratello Ludovico), 1460-62
 tempera su tavola



pseudonimo di Girolamo Francesco Maria Mazzola
Lucrezia, 1540
olio su tavola
La leggenda di Lucrezia è stata immortalata dal Guercino nel 1644 ed è ancora visibile a Palazzo Chiablese di Torino, nella mostra a lui dedicata, fino al 28 luglio 2024.
Anche  Guido Reni ha dipinto lo stesso soggetto nel 1638-42, opera che potete ammirare nella collezione permanente dei   Musei Reali di Torino.




Ritratto di giovane donna detta Antea, 1535 
(o Ritratto dell'innamorata del Parmigianino)

Antea era una famosa e bellissima cortigiana romana, ricordata da Benvenuto Cellini e da Pietro Aretino nei loro scritti. Antea, dal portamento elegante, ci colpisce per lo sguardo vivido e diretto verso l'osservatore. Si nota una notevole somiglianza con un altro dipinto del Parmigianino: La Madonna dal collo lungo.

Matrimonio mistico di Santa Caterina

Sposalizio mistico di Santa Caterina

Guido Reni , Atalanta e Ippomene
Di questo dipinto esistono due originali leggermente diversi per dimensione, uno dei quali si trova a Madrid e di entrambi non si conosce la committenza. Si celebra il mito della ninfa Atalanta, imbattibile nella corsa, raccontato da Ovidio nelle 'Metamorfosi'. La bella Atalanta era contraria al matrimonio e aveva giurato che avrebbe sposato solo colui che l'avesse battuta e chi la sfidava perdendo la competizione perdeva anche la vita. Ippomene riesce a vincere con uno stratagemma suggerito dalla dea Afrodite la quale gli dona dei pomi d'oro che il nostro eroe getta davanti ad Atalanta. La ninfa si china per raccoglierli e Ippomene la sorpassa e vince la gara. 

Lionello Spada , Caino e Abele


Annibale Carracci , Ercole al bivio, 1595-96
olio su tela


All'adolescente Ercole, mentre tra sè ragiona se dedicare la sua vita alla virtù o al piacere, appaiono due donne, la prima delle quali si presenta come la Virtù e l'altra come la Felicità (o la voluttà), ognuna  espone al giovane eroe i vantaggi dell'una e dell'altra scelta di vita, ma già sappiamo che Ercole seguirà la Virtù.


Caravaggio, Michelangelo Merisi, Flagellazione di Cristo. 1607-08
olio su tela, cm 286 x 213
Dalle misure si può capire che l'opera è molto grande, quello che non si comprende che è talmente bella da togliere il fiato, non perdetevela

Caravaggio è uno degli autori più emozionanti per la sconvolgente tensione non solo fisica, quanto soprattutto psichica, emotiva e sentimentale dei suoi personaggi, che l'autore crea attraverso l'uso dei chiari-scuri. 


Apollo e Marsia

Il mito di Apollo e Marsia ha ispirato molti artisti tra cui Mirone, Prassitele, Ovidio, Tiziano e Dante; quest'ultimo lo ricorda nell'invocazione ad Apollo nel canto I del Paradiso.
Pindaro narra che la dea Atena, dopo aver inventato l'aulos (una specie di flauto), gettò lo strumento infastidita del fatto che le deformasse le guance mentre lo suonava.
Il sileno Marsia lo raccolse e iniziò a suonarlo con una tale maestria che tutto il popolo ne fu ammaliato, convincendolo che il suo talento fosse maggiore anche rispetto al dio Apollo. Il dio lo sfidò e naturalmente vinse la gara. Per punire il peccato di superbia lo scorticò vivo. 
V. Apollo e Marsia del Guercino 
 
Artemisia Gentileschi , Annunciazione

Questa autrice ci è particolarmente cara, sia per la maestria, sia per la sua storia personale. La forte personalità l'ha indotta a rifiutare un matrimonio riparatore e a denunciare il suo stupratore. Ne è seguito un processo nel quale, lei, vittima, ha subito torture per 'verificare' la veridicità delle sue accuse. 

Scipione Pulzone , Annunciazione


Louis Finson, Annunciazione, 1612,
 olio su tela


Francesco Guarini , Sant'Agata, 1637-40
olio su tela
 
Agata, nata a Catania nel III sec. d. C., subì il martirio, con l'amputazione dei seni, per essersi rifiutata di sacrificare agli dei. Molti artisti la celebrarono: Piero della Francesca, Lippi, Borgognone, ed altri.
 
«Non valser spine e triboli,
non valsero catene;
né il minacciar d'un Preside
a trarla dal suo Bene,
a cui dall'età eterna
fu sacro il vergin fior»
(Mario Rapisardi, Ode, per il 5 febbraio 1859)

Curiosità: Il culto per Sant'Agata è così radicato che ogni anno a Catania, si festeggia per 3 giorni e la processione che ne segue attira 1 milione di turisti da tutto il mondo.
 
Portantina rinascimentale in argento
 
Giuditta che decapita Oloferne
E' un racconto biblico nel quale Giuditta, giovane vedova che abita nella città di Betulia, assediata dal generale assiro Oloferne, per salvare la città, si reca nell'accampamento nemico, ed entra nella tenda del generale fingendosi una traditrice. Oloferne si invaghisce di lei e la invita a un banchetto durante il quale si ubriaca: Giuditta, aiutata da una serva, lo uccide decapitandolo con una spada. Questo tema è stato affrontato da numerosi artisti: Donatello, Mantegna, Michelangelo, Caravaggio, Spada, Rubens, Klimt,...e molti altri. 

Mattia Preti, Giuditta e Oloferne

Pietro Novelli , Giuditta e Oloferne

Battistello Caracciolo , Fuga in Egitto
 
Anton Raphael Mengs , ritratto del Re Carlo III di Borbone


Angelika Kaufmann, Ritratto della famiglia di Ferdinando IV,
1782-84, olio su tela


Andy Warhol , Vesuvius, 1985
serigrafia multicolor, acrilico su tela
 donazione Galleria Lucio Amelio 1994

Il museo di Capodimonte ha ospitato nel 1985 la personale di Andy Warhol che ha prodotto una serie di dipinti raffiguranti il Vesuvio in eruzione di cui il museo conserva oggi un esemplare. Nel 1987 il museo ha organizzato la prima mostra di Merz e, successivamente, si è arricchito di opere di Michelangelo Pistoletto.

E' molto interessante la sezione "Fotografia" dedicata a Mimmo Jodice, un fotografo napoletano che, attraverso 52 opere stampate a mano in bianco e nero, scattate a Napoli tra 1968 e il 1988, offre una originale testimonianza delle sperimentazioni di artisti come Warhol, Beuys, Nitsch, Merz, Burri, Kounellis, Alfano, Longobardi, Pane e molti altri, che spaziano dall'Informale alla Pop Art, dall’Arte Povera al Concettuale, e alla Transavanguardia



THE BEST OF GLASSTRESS
dal 5 luglio al 10 novembre

Alla Reggia di Venaria è giunta da Venezia la prima edizione italiana (fuori della laguna) del grande progetto espositivo di livello internazionale ideato e prodotto dalla Fondazione Berengo che promuove l’uso del vetro nel mondo dell’arte contemporanea, una collaborazione tra le fonderie di Murano e gli artisti internazionali. 

Sparsi nelle varie sale si trovano meravigliosi oggetti moderni in vetro, i quali, in contrasto con gli ambienti settecenteschi ne sono esaltati. 

Vik Muniz, Individuals, 2017, vetro
I bicchieri sono ad altezza d'uomo



AI WEIWEI, Untitled (fish) 2022, vetro

JAUME PLENSA, Blake in Venice, 2013, vetro e metallo

Vanessa Beecroft, Angel, 2022, vetro

ERWIN WURM, Mutter, 2023, vetro




TONY CRAGG, Untitled (Amber), 2021

JAUME PLENSA, See No Evil, Ear No Evil, Speak No Evil, 
2019, vetro


AI WEIWEI, Artist as Invidia, 2022

LAURE PROUVOST, Forward Looking Teapot By Grandma, 2017

AI WEIWEI, Vases in five colors

SEAN SCULLY, Venice Stack, 2019, vetro

TONY CRAGG, Spine Green, 2022, vetro
Untitled (Ivory) 2021, vetro

uno dei tanti  lampadari di Murano in dotazione della Reggia

MASSIMO LUNARDON, Move the thread, 2024, vetro

AI WEIWEI, White Chandelier, 2021-22, vetro e metallo

Vetri di Casa Savoia

Curiosità: I Savoia già dal 1500 producevano vetri, cristalli e ceramiche servendosi delle vetrerie di Altare e, successivamente, estendendo la produzione a  Novara, Vercelli e Torino.




6 commenti:

  1. la reggia di venaria è bellissima, assolutamente da visitare

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    1. Siamo d'accordo, è perfetta, immersa nella natura e ricca d'arte. Un abbraccio

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  2. Sì Rob, mostre, Reggia, giardini e installazioni da vedere. Un abbraccio

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