"In una figura, cercate la grande luce e la grande ombra, il resto verrà da sé." - Eduard Manet
A noi piacciono tutte le forme d'arte e amiamo molto gli impressionisti (*v. al fondo del post l'approfondimento) perchè i loro quadri ci regalano emozioni. Uno dei nostri desideri in programma a breve è quello di visitare il Museo d'Orsay a Parigi che ospita i più grandi capolavori dell'impressionismo e non solo.
Quando abbiamo letto che a Torino si sarebbe inaugurata la mostra "Impressionisti tra sogno e colore" con oltre 300 opere tra dipinti, disegni, acquerelli, sculture, ceramiche,
incisioni eravamo ansiose di andare a visitarla al più presto e di immergerci nei colori e nella luce di
questi artisti. (*v.la nostra recensione, purtroppo negativa più in basso nel post)
La mostra è visitabile al Mastio della Cittadella di Torino dall'11 marzo al 4 giugno 2023.
locandina all'ingresso
Siamo state attratte dal titolo e avevamo grandi aspettative perchè i nomi degli artisti presenti erano altisonanti: Monet, Degas, Manet, Renoir, Cezanne, Gauguin, Pissarro (come si legge sui gradini della scala interna che porta ad una sala espositiva)
scala interna alla mostra
Così in una bella giornata di sole primaverile, ci siamo recate a Torino, alla sede della mostra, situata in un edificio imponente: il Mastio che è l’unica struttura pubblica rinascimentale esistente in città, che fu commissionato da Emanuele Filiberto di Savoia a Francesco Paciotto di Urbino nel 1564, come difesa e simbolo della città.
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facciata del Mastio della cittadella
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alcuni particolari dell'interno
Inutile dire che eravamo speranzose di poterci accostare e vedere opere dei grandi artisti di questo movimento per certi versi rivoluzionario.
Avevamo letto che il progetto intendeva evidenzare i cambiamenti dell'epoca, tra i quali cinema e fotografia che contribuirono a mutare la società e il modo di vivere l'arte e che il percorso espositivo era stato organizzato in tre sezioni partendo dagli albori del movimento con i fermenti dell'impressionissmo e i pre impressionisti (con opere di Delacroix, Courbet, Millet Girard ecc..) per passare poi alle prime mostre, in particolare quella più famosa e criticata, nello studio del fotografo Nadar, (*v. l'approfondimento al fondo del post) e alle opere dei grandi artisti protagonisti (Degas, Pissarro, Cézanne, Gauguin, Manet, Berthe Morrisot, Renoir, ecc..) fino al post impressionismo, l'eredità degli impresionisti (con opere di Bonnard, Toulouse -Lautrec, Utrillo, Bernard ecc..) di fine ottocento e inizio novecento.
Il primo dipinto che incontriamo (*non abbiamo capito perchè la mostra inizi con questo dipinto del 1914) è "L'infermiera in preghiera" di Fernand Cormon che pare sia stato insegnante di Van Gogh, Toulouse-Lautrec, Matisse. Cormon predilige soggetti legati alla Preistoria e
all’Orientalismo. *Segnaliamo che l'opera è stata attribuita a F. Cormond, sbagliando a scrivere il cognome.
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olio su tela, 1914 |
A seguire qualche dipinto, litografie (= tecnica di stampa chimico-fisica delle immagini), immagini a puntasecca (= tecnica incisoria di stampa) documenti, un video d'epoca dei Fratelli Lumière, riproduzioni di abiti ecc.. un insieme di documentazione che ha l'intento di introdurre il visitatore nell'atmosfera dell'epoca e al passaggio dal realismo accademico alla nascita dell'impressionismo. Tutto sommato forse la parte più interessante, anche perchè aumentavano in noi le aspettative di un crescendo espositivo e pensavamo "chissà cosa troveremo nelle sale seguenti!"
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Portrait d'une petite fille, Portrait d'un petit garçon, fotografia antica a tecnica mista |
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Nadar, Portrait Aristide Bruant fotografia |
Procedendo nell'esposizione, troviamo alcune opere tra le quali un'acquaforte (= tecnica
calcografica indiretta, nella quale i solchi vengono ottenuti sulla
lastra attraverso un'azione di morsura sul metallo esercitata da un
acido) di Vincent Van Gogh, pittore unico nel suo genere che viene
annoverato da alcuni come impressionista, o post impressionista, ma in
realtà è stato un artista unico e ribelle nel suo genere e pur essendo
stato influenzato dagli impressionisti molti de suoi lavori si
discostano da questa corrente. L'acquaforte raffigura il Docteur Gachet medico psichiatra, amante dell'arte che incontrò Vincent Van Gogh tramite il fratello di lui Theo.
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L'homme à la pipe, portrait du Docteur Gachet acquaforte, Van Gogh |
Purtroppo dobbiamo segnalare qualche altro elemento che non ci ha convinto, come ad esempio uno schermo animato del quadro di Renoir "la colazione dei canottieri" che secondo noi non aveva molto senso e una riproduzione di carta della Torre Eiffel, disposta a mimetizzare una porta di uscita di sicurezza
Nel frattempo, nonostante la visione di alcuni dipinti, non dei più conosciuti, (ne riportiamo qualcuno in basso nel post) e di numerose cornici con piccole litografie, riproduzioni, schizzi, disegni, studi di quadri ecc.., la delusione ha cominciato a farsi avanti, ma speravamo che nella sala successiva ci fossero alcuni dipinti conosciuti che rendessero giustizia al titolo della mostra: impressionisti tra sogno e colore .. invece, purtroppo, nè sogno, ma soprattutto nessun colore.
La mostra procede fino alla fine sullo stesso stile, alcuni dipinti per lo più di artisti minori, qualche statuetta e molti documenti in bianco e nero (litografie, stampe, schizzi, studi di quadri, libri ecc..) riguardanti sì artisti e rappresentanti del movimento, anche tra i più conosciuti, ma secondo noi gli elementi fondamentali che mancavano erano proprio il colore e l'emozione di trovarsi davanti a qualche quadro famoso .. peccato!
Che dire? siamo uscite amareggiate, certo non pensavamo di trovarci nel museo d'Orsay, ma sicuramente ci aspettavamo qualcosa in più, nella qualità delle opere esposte (pochi dipinti, la maggior parte poco conosciuti e/o di artisti minori e molte stampe, foto, litografie ecc...) e nell'organizzazione (nome sbagliato: Cormond al posto di Cormon; alcune descrizioni mancanti del tutto o con informazioni non complete; video animato del quadro di Renoir: inguardabile; scelta di aprire la mostra con un dipinto del 1914 che aveva ben poco a che fare con gli albori degli impressionisti o con i post-impressionisti; luci pessime; pannelli ai quali erano appesi i quadri eccessivamente colorati quasi a contrastare l'onnipresente bianco e nero delle litografie ecc...).
Gli organizzatori della mostra hanno dichiarato di aver voluto presentare i fermenti culturali che hanno accompagnato e influenzato la nascita del movimento impressionista quali la fotografia, il cinema, la moda, l'architettura....Ottimo intento didattico se l'avessero esplicitato.
Noi pensiamo che l'arte, in questo caso l'arte figurativa e pittorica, ha bisogno per essere compresa, apprezzata, fruita certamente di conoscenza, ma non può mancare un aspetto che noi crediamo fondamentale: quello emozionale.
L'emozione è data da vari fattori: luce, ombra, colore, soggetto, tratto, pennellata ecc; l'emozione è quella dell'artista nel momento della creazione dell'opera, ed è quella che passa al visitatore mesi, anni, secoli dopo ed è qualcosa di impercettibile, che tocca certe corde e certa sensibilità, difficile da spiegare, ma c'è o non c'è e non basta osservare l'opera d'arte su un libro o attraverso una copia o una stampa, litografia o acquaforte, ma va vissuta nella realtà: lo spettatore davanti a tu per tu con l'opera vera, reale.
Ecco ciò che è mancato in questa mostra è proprio l'aspetto emozionale; la mostra, secondo noi, era purtroppo "squilibrata", forniva alcuni aspetti di conoscenza, anche se per certi versi "confusi", ma non l'emozione che ti aspetti andando a visitare una mostra di questo tipo.
L'unica nota positiva è che avendo l'abbonamento musei non abbiamo pagato il costo spropositato del biglietto di entrata.
Alcune opere in mostra
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Gustave Coibert - La Trombe -1870 - attribuito
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Gustave Coubert - Sous Bois Dans la Neige- attribuito |
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litografia, 1900 |
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Pierre-Auguste Renoir, La Saône se jetant dans les bras du Rhône pastello, 1913 grande opera 122x159 cm e disegno preparatorio a destra |
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Pierre Franc Lamy, Coquette |
“Ora dipingo con colori italiani che ho dovuto far venire da Torino”.
Bordighera, 5 marzo 1884 -Messaggio di Monet ad Alice Hoschedé
- scritta sulla parete sopra il quadro di Monet -
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Idole à la coquille, bronzo con conchiglia in madreperla, 1893 Vase aux dieux tahitiens, terracotta |
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APPROFONDIMENTO
Chi erano gli impressionisti?
Il termine "impressionisti" è ripreso da l'opera di Monet "Impression. Soleil Levant" - 1872
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Monet "Impression. Soleil Levant" - 1872 |
che il pittore presentò alla prima mostra degli impressionisti insieme ad altri artisti, tra i quali: Boudin,
Cézanne, Degas, Lepine, Monet, Morisot, De Nittis, Pissarro, Renoir, Sisley, nello studio fotografico di Nadar: questa mostra ottenne recensioni negative da critici d'arte, in particolare da Louis Leroy che scrisse di questi dipinti che facevano "impressione" nel senso negativo del termine; da questa sua definizione nacque il nome del movimento artistico "Impressionisti", tra i più amati anche oggi. In effetti era difficile che la critica del periodo accettasse positivamente questa specie di rivoluzione caratterizzata dal rifiuto da parte di questi pittori della pittura ufficiale accademica del periodo.
Questo movimento vide gli albori in Francia con pittori realisti come ad esempio Gustave Coubert, che cominciarono a rappresentare temi originali, come nel modo di raccontare la realtà con paesaggi e scene di quotidianità (fino ad allora i temi erano soprattutto storici, mitologici o religiosi) e nel modo stilistico di dipingere (uscire dagli studi di pittura e dalle stanze delle accademie e dipingere all'aria aperta - plein air).
Uno dei precursori del movimento fu Boudin (maestro di Monet) che rappresentava sulle sue tele quello che osservava all'aperto. A seguire Eduard Manet che cominciò a raccontare la vita parigina nella sua evoluzione di modernità.
Il pittore più innovativo di tutti fu Claude Monet che con la sua tecnica a pennellate veloci per immortalare sulla tela l'emozione e il momento, cominciò anche ad attirare più benevolmente i critici.
Ma quali erano le novità di questo movimento?
Soprattutto cambia la rappresentazione della realtà: complice la nascita e lo svilupparsi della fotografia, gli impressionisti non volevano più dipingere la realtà come se fosse una foto, ma sulla tela volevano riprodurre quello che l'occhio dell'artista vedeva nell'immediatezza e immortalarla attraverso colori, in gran parte accostati e pennellate veloci, distribuite in modo spontaneo e per la maggior parte, senza tenere conto delle costruzioni compositive; tutto questo in un insieme di colori, forme non definite ed emozioni visive
Quali sono i maggiori esponenti del movimento impressionista?
Anche se con personalità e stili differenti, vengono definiti come impressionisti alcuni tra i pittori più conosciuti come Édouard Manet, Claude Monet, Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir, Berthe Morisot, Gustave Caillebotte, Alfred Sisley, Camille Pissarro.
Vincent Van Gogh, uno degli artisti più geniali e famosi del periodo, merita un discorso a parte; viene annoverato da alcuni come impressionista o post impressionista, ma in realtà è stato un artista unico e ribelle nel suo genere e pur essendo stato influenzato dagli impressionisti molti de suoi lavori si discostano da questa corrente.
concordo, peccato sono uscita dalla mostra con un sentimento di delusione
RispondiEliminaPurtroppo anche noi, adesso staremo molto arttente alle organizzazioni che allestiscono le mostre e scarteremo quelle che ci hanno deluse. Un abbraccio
EliminaVero! un'occasione persa
RispondiEliminaPeccato, poteva essere ma non è stato... Un abbraccio
Eliminaho trovato la pubblicità di questa mostra un pò ingannevole, si rimane delusi perchè non è quello che uno si aspetta.
RispondiEliminaVerissimo, il titolo attraeva purtroppo l'allestimento era tutt'altra cosa . Un abbraccio
Eliminadelusi
RispondiEliminaAnche noi, le mostre serie sono sempre appannaggio di musei stabili, staremo più attente. Un abbraccio
EliminaNon aspettatevi quadri meravigliosi perchè i dipinti sono pochi , il resto sono tutte stampe, litografie ,bozzetti,ecc
RispondiEliminaSu 300 reperti i quadri sono 50, molti dei quali di artisti non Impressionisti o minori... purtroppo... Un abbraccio
Eliminatutto vero, i miei stessi sentimenti; ci aspettavamo tanto e siamo usciti delusi
RispondiEliminaSì Marika, era sufficiente che ci avvertissero che si trattava di un percorso didattico, avremmo scelto... Un abbraccio
Eliminagrazie per la recensione e per l'approfondimento sugli impressionisti
RispondiEliminaGrazie a te Roby, cerchiamo di fare del nostro meglio. Un abbraccio
Eliminaconcordo pienamente
RispondiEliminaPurtroppo siamo in tanti ad aver avuto una delusione, speriamo in allestimenti più seri. Un abbraccio
Eliminaconcordo
RispondiEliminaPurtroppo come vedi anche in questo spazio i delusi sono proprio la maggioranza. Un abbraccio
Eliminapuo essere interessante da visitare, se non si hanno troppe aspettative, purtroppo lo stesso titolo , la pubblicità fatta e gli articoli di giornale , hanno creato aspettative diverse e molto più alte
RispondiEliminaConcordiamo pienamente, se hai visitato la mostra a palazzo Barolo avrai notato che erano presenti molti quadri di autori impressionisti, più dipinti che in questa mostra specifica. Un abbraccio
Eliminaleggendo la pubblicità ci si aspetterebbe quasi una succursale del d'Orsay, invece ...
RispondiEliminaMagari!!!, ci saremmo accontetate di molto meno... Un abbraccio
Eliminaconcordo sulle pecche dell'organizzazione e sulla vostra recensione
RispondiEliminaGrazie, come leggi in questo spazio tutti coloro che hanno scritto sono insoddisfatti, speriamo in fututro in allestimenti più seri .... Un abbraccio
Eliminabisognerà andare a Parigi certamente per vedere e godersi gli impressionisti........pubblicità ingannevole o non capacità di usare i giusti termini quando organizzi una mostra? E' il pressapochismo cercato in realtà?
RispondiEliminaE' comunque una pubblicità che non ci piace perchè non rende giustizia al contenuto della mostra ed è la parola "colore" che ci intristisce di più.... Un abbraccio
EliminaQuello che colpisce di piu ,in questa mostra è il pressapochismo e la pubblicità fallace. Occorre andare a vedere gli impressionisti direttamente a Parigi,..... non perchè Torino non possa fare una mostra sugli impressionisti ,ma perchè nella pubblicità avviata in questa mostra bisogna dargli un altro titolo
RispondiEliminaPerfettamente d'accordo...Se il soggeto è "Impressionismo" ci aspettiamo una mostra degna di questo nome, senza tanti modernismi, copie, acqueforti o oggetti....Un abbraccio
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