sabato 15 novembre 2025

Vedova e Tintoretto in dialogo - recensione mostra

 

dal 19 settembre 2025 al 12 gennaio 2026
Palazzo Madama, Torino
 

«Le visioni tintorettesche non sono estatiche, contemplative, rasserenanti ma, all'opposto, agitate, drammatiche, tormentate. Non placano, intensificano fino al parossismo il pathos dell'esistenza.      Giulio Carlo Argan

Voi credete nella reincarnazione? noi no, ma qualche dubbio ci è venuto dopo aver visto questa originalissima mostra a Torino. Che rapporto ci può essere tra un artista manierista del Rinascimento ed un pittore contemporaneo promotore dell'Arte Informale? E' vero, sono entrambi nati a Venezia, seppure a 400 anni di distanza, respirato l'Arte, la luce e la bellezza della città lagunare, ma avete visto i loro ritratti? sono sorprendentemente simili ed Emilio Vedova è ossessionato dalla pittura di Tintoretto.

 

autoritratto di Tintoretto e foto di Emilio Vedova fonte

Nella splendida cornice di Palazzo Madama a Torino e precisamente nell'aula del Senato del Regno d'Italia, sono collocati circa 50 opere di entrambi gli artisti, più una monumentale installazione di Vedova. 

 Jacopo Tintoretto (1518 – 1594)

Tintoretto, autoritratto, 1588-1589, Parigi

I quadri di Tintoretto sono pochi ma eccezionali, tra i quali:

Leda e il cigno, 1550-1560
olio su tela, 162x218 cm, Firenze


San Luigi, San Giorgio e la principessa
I santi Andrea e Girolamo
1552, olio su tela, 230x150 cm, Venezia

Trinità (frammento)
olio su tela, 1561-62, 123x184 cm, Torino

Jacopo Robusti, detto Tintoretto, nacque a Venezia nel 1518 e vi trascorse tutta la vita. Figlio di un tintore di tessuti (da cui il soprannome “Tintoretto”), mostrò sin da giovane un talento straordinario per la pittura. Dopo un breve apprendistato presso Tiziano, sviluppò uno stile personale e impetuoso, caratterizzato da un forte dinamismo, contrasti di luce e ombra e composizioni drammatiche.

Le sue opere — come Il Miracolo dello schiavo o L’Ultima Cena nella chiesa di San Giorgio Maggiore — esprimono un’intensa energia spirituale e teatrale, tipica della sensibilità veneziana del tardo Rinascimento.

Tintoretto fu definito da molti “il pittore del movimento”, grazie alla sua pennellata rapida e vibrante, quasi anticipatrice di espressioni moderne.


Emilio Vedova (1919 – 2006)

fotografia su grande schermo
 
Le opere di Vedova sono la stragrande maggioranza tra le quali tre autoritratti con tecniche diverse:

Vedova, Autoritratto, 1937,
pastello su carta

Vedova, studio per autoritratto, 1940-41,
 tempera e pastello su carta

Vedova, Autoritratto, 1982
carta, colori a spruzzo, gessetto su cartone dipinto

 Emilio Vedova rivisita Tintoretto
Emilio Vedova, ossessionato dall'arte di Tintoretto, ha rifatto, in chiave moderna, numerosi grandi quadri del pittore cinquecentesco. Nella mostra si trovano innumerevoli riferimenti didattici con quadri autentici di Vedova, senza il corrispettivo quadro di Tintoretto, tuttavia gli autori della mostra hanno inserito delle foto del quadro copiato. Ve ne mostriamo alcuni: 

1.Vedova, studio da Il sogno di San Marco di Tintoretto 1956

Tintoretto, fonte


2. Vedova, Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia (da Tintoretto), 1942
olio su tela
 
Tintoretto, fonte


3. Vedova, Adorazione dei pastori (da Tintoretto), 1942
olio su tela

Tintoretto, fonte


4. Vedova, Moltiplicazione dei pani e dei pesci (da Tintoretto), 1942
olio su tela

Tintoretto, fonte


in continuum compenetrazione/traslati 
’87/’88, installazione composta da oltre cento grandi tele assemblate le une con le altre.
 


Anche Emilio Vedova nacque a Venezia, quattro secoli dopo Tintoretto. Autodidatta, entrò presto in contatto con gli ambienti artistici d’avanguardia e partecipò alla resistenza culturale contro il fascismo. Dopo la guerra, divenne uno dei massimi esponenti dell’astrattismo espressionista italiano.

Le sue opere — come i Cicli della protesta o le Scontro di situazioni — sono caratterizzate da gestualità violenta, segni energici e contrasti drammatici di luce e ombra, quasi una lotta fisica sulla tela.

Vedova cercava di rappresentare la tensione dell’uomo moderno, il caos e la spiritualità del nostro tempo, con un linguaggio che univa istinto, materia e movimento.


Punti di contatto tra Tintoretto e Vedova

Nonostante i secoli che li separano, Tintoretto e Vedova condividono tratti profondi:

Venezia come luogo d’origine e d’ispirazione: entrambi respirano la luce, il dramma e la teatralità della città lagunare.

La luce e il movimento: per Tintoretto la luce crea la scena divina e muove le figure; per Vedova è materia viva che esplode sulla superficie del quadro.

L’energia spirituale: entrambi cercano un contatto con l’invisibile, una tensione verso l’assoluto, più che una rappresentazione realistica del mondo.

La gestualità pittorica: il segno rapido e vibrante di Tintoretto anticipa la pennellata drammatica e gestuale di Vedova.

Il dramma umano: in entrambi, l’uomo è al centro di un conflitto — religioso per Tintoretto, esistenziale per Vedova.

La mostra che ha un'impostazione didattica e divulgativa, con predominanza di opere di Emilio Vedova (90%) rispetto a quelle di Tintoretto, è meritevole di essere visitata, noi la consigliamo. 





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