realizzare tele astratte bianco su bianco - tutorial
Bianco è il colore dei tempi moderni, il colore che dissipa tutta l'era; la nostra è un'era di perfezione purezza e certezza.
Bianco. Include tutto.
Noi abbiamo sostituito sia il marrone della decadenza e del classicismo sia l'azzurro del divisionismo, il culto del cielo azzurro, gli dei con le barbe verdi e lo spettro dei colori.
Ci è sembrato subito un progetto impossibile, ma noi amiamo le sfide e prima di arrenderci ci siamo rimboccate le maniche ed abbiamo preparato delle prove tecniche.
Ma qual è il progetto? La nostra amica Francesca ci ha chiesto dei quadri per arredare la sua casa in stile minimal: vorrebbe delle tele bianche con un disegno astratto, in rilievo, di colore bianco da inserire su un parete bianca. Sì, avete proprio letto bene: bianco+bianco+bianco e non è la pubblicità di un detersivo. Tutto è iniziato da un video su Facebook, si vedeva un ragazzo che con tela, stucco e spatola realizzava quadri astratti.
Questi quadri (a richiesta) sono stati per noi un'occasione per fare un esperimento materico; non sono nati con finalità di tipo concettuale, non sono da attribuire a nessuna corrente artistica (concettuale, suprematismo, spazialista, pop, povera e minimalista). Il valore che hanno è estetico (arredano una parete) e artigianale perchè, comunque sia, secondo noi, qualsiasi prodotto realizzato con le proprie mani possiede una sua unicità e un suo valore intrinseco.
Se
anche a voi, come alla nostra amica Francesca, piacciono tele con
effetto materico bianco su bianco, proponiamo nel post un breve
tutorial.
Nella nostra esperienza abbiamo più volte utilizzato lo stucco per decorare oggetti, ma sempre con stencil in rilievo, qui sotto alcuni esempi:
Prima di procedere sulle tele abbiamo fatto delle prove su due vecchi coperchi di legno per vedere i risultati di uno spatolato libero con stucco ed ecco cosa abbiamo ottenuto:
coperchi di recupero in legno, fronte e retro
abbiamo dato una mano di fondo bianco (lo consigliamo se si decide di utilizzare un supporto di legno)
spatolato sul coperchio
nella parte superiore abbiamo usato uno stencil
Il materiale occorrente è semplice:
supporto di legno o tela per quadri
stucco pronto per legno e muro
spatola morbida (anche quella per la cucina)
stucco pronto
Siamo pronte per lavorare su tele dalle dimensioni di cm 50 x 60 acquistate in un Brico.
1. si dispone un po' di stucco sulla tela
2. si distribuisce con una spatola secondo la propria sensibilità
3. lasciare asciugare
com'è difficile fotografare una tela bianca con rilievi bianchi!!
Purtroppo si vede poco e le foto non rendono
particolari
I NOSTRI QUADRI AMBIENTATI
la scala minimalista della nostra amica
Se volete sperimentare con questa tecnica vi suggeriamo un'altro metodo che permette di realizzare disegni e forme più creative e scritte; munitevi di una sac a poche, aggiungete un beccuccio, riempitela di stucco e spruzzatelo sulla tela.
sac a poche usa e getta con beccuccio molto piccolo
Questa è una delle rare volte che suggeriamo una sac a poche usa e getta, sia per uso alimentare sia per altre attività, perchè è difficile lavare questi sacchetti senza usare una quantità enorme di acqua e sapone, mentre è molto semplice ripulire il beccuccio metallico e quindi recuperarlo. Le sac a poche si trovano in tutti i supermercati a prezzi molto contenuti, se ne foste sprovvisti potete utilizzare un sacchetto di plastica per congelare, fate un piccolo foro, inserite il beccuccio e rinforzatelo con un giro di nastrocarta.
“Il bianco ci colpisce come un grande silenzio che ci sembra assoluto”
è il commento di Kandinskij a una tela del pittore russo Kazimir Malevic che nel 1918 realizzò un dipinto particolare che rappresentava un quadrato bianco su fondo bianco -il bianco come assenza di suono, come luogo della purezza, luogo del niente o luogo dell’invisibile…
Kazimir Malevič - Quadrato bianco su sfondo bianco- 1918, museo MoMa, New York.
“Per
suprematismo intendo la supremazia della sensibilità pura nell’arte.
Dal punto di vista dei suprematisti le apparenze esteriori della natura
non offrono alcun interesse; solo la sensibilità è essenziale. L’oggetto
in sé non significa nulla. L’arte perviene col suprematismo
all’espressione pura senza rappresentazione” fonte
Kazimir Malevič
APPROFONDIMENTO
Il bianco in Letteratura, musica e arte
L'Indovinello Veronese è il primo testo in volgare italiano del 960 e vi troviamo due colori antagonisti: il bianco e il nero.
«se pareba boves
alba pratalia araba
et albo versorio teneba
et negro semen seminaba»
Parafrasi
«Teneva davanti a sé i buoi
arava bianchi prati
e aveva un bianco aratro
e un nero seme seminava»
Soluzione: su un foglio bianco, una penna bianca scrive con inchiostro nero
Il romanzo Moby Dick di Herman Melville narra la storia del capitano Achab e della sua ossessiva caccia alla balena bianca, Moby Dick, che gli ha mutilato una gamba. Il narratore, Ismaele, si unisce all'equipaggio della nave Pequod, comandata da Achab, insieme a marinai di diverse origini. La caccia alla balena diventa sempre più pericolosa, spingendo l'equipaggio verso un destino tragico. Alla fine, Achab affronta Moby Dick, ma la sua ossessione conduce alla distruzione del Pequod e alla morte di quasi tutto l'equipaggio. Ismaele è l'unico sopravvissuto, salvato da una bara galleggiante. L'opera è un’esplorazione della natura umana e delle conseguenze dell’ossessione. Attraverso Achab, Melville mostra come l’odio e il desiderio di vendetta possano distruggere non solo chi li nutre, ma anche chi lo circonda. Il romanzo affronta temi come il confronto con l’ignoto, l’arroganza umana nei confronti della natura e il limite della conoscenza. Moby Dick rappresenta il mistero e l’indifferenza dell’universo, che l’uomo cerca di dominare senza successo. Perché la balena è bianca? cosa simboleggia? La balena bianca è il simbolo centrale del romanzo. Il suo colore bianco è ambiguo: può rappresentare purezza e divinità, ma anche paura e vuoto, evocando un senso di mistero insondabile.
«Ma non abbiamo ancora risolto l'incantesimo di questa bianchezza né trovato perché abbia un così potente influsso sull'anima; più strano e molto più portentoso, dato che, come abbiamo veduto, essa è il simbolo più significativo di cose spirituali, il velo stesso, anzi, della Divinità Cristiana, e pure è insieme la causa intensificante nelle cose che più atterriscono l'uomo!"
Moby Dick è un simbolo polivalente: può essere vista come la natura indifferente e invincibile, una manifestazione del divino o una sfida insormontabile per l’uomo. Per Achab, è il simbolo del male supremo, mentre per altri personaggi può rappresentare il caos o il destino. In definitiva, la balena incarna l’infinito, qualcosa che non può essere completamente compreso o dominato dall’uomo. Vinicio Caposela, ispirato dal romanzo, ha scritto una canzone intitolata "La bianchezza della balena" del 2011.
Bianco l'inverno bianco, la neve bianca, / bianca la notte / bianca l'insonnia bianca, la morte bianca / e bianca la paura è bianca / L'universo vacuo e senza colore / ci sta davanti come un lebbroso / anche questo è la bianchezza della balena / La bianchezza della balena / capite ora la caccia feroce? Il male abominevole, / l'assenza di colore.
Vinicio Capossela, La bianchezza della balena, 2011
R. Rauschenberg, precursore del Minimalismo e dell'Arte Concettuale, nel 1951 dipinge 5 tele tutte uguali e totalmente bianche. Alla sua gallerista scrive:"Sono una serie di dipinti che recano in sé la contraddizione che garantisce loro di meritare un posto assieme ad altri straordinari dipinti eppure non sono Arte, perché ci conducono in un luogo della pittura nel quale l’arte non è ancora arrivata… Sono tele larghe e bianche (bianche come DIO) selezionate e organizzate nel corso del tempo e presentate con l’innocenza di una vergine… È del tutto irrilevante che sia io a farli. Il loro creatore si chiama Oggi.”
"il silenzio è una cosa che si ascolta"
- Murakami Haruku -
John Cage
Nel 1952 il compositore statunitense John Cage portò in scena il suo famoso 4’33’’: quattro minuti e trentatré secondi di assoluto silenzio, basati su uno spartito bianco che impone all’orchestra di non suonare. Secondo l'autore, questa in realtà, non è un'opera silenziosa perché il vero centro di attenzione diventano i rumori casuali che si sentono durante il silenzio dei musicisti: la caduta di un oggetto, il ronzio di un insetto, il respiro degli spettatori ecc...
Come una tela bianca su sfondo bianco fonda un immaginario figurativo, il silenzio fonda una teoria musicale.
video condiviso da you tube- artissima 2018 dedicata alla Sound Art*
*La Sound Art nasce in seguito all'esperimento silenzioso di Cage.
Bianco su bianco, silenzio su
silenzio.
Il bianco diVasilij Vasil'evič Kandinskij
"Il bianco è quasi il simbolo di un mondo in cui tutti i colori, come principi e sostanze fisiche, sono scomparsi.
E’ un mondo così alto, rispetto a noi, che non ne avvertiamo il suono.
Sentiamo solo un immenso silenzio che, tradotto in immagine fisica, ci appare come un muro freddo, invalicabile, indistruttibile, infinito.
Per questo il bianco ci colpisce, come un grande silenzio che ci sembra assoluto.
Interiormente lo sentiamo come un non suono, molto simile alle pause musicali che interrompono, brevemente, lo sviluppo di una frase o di un tema, senza concluderlo definitivamente.
Il bianco è il suono di un silenzio che, improvvisamente, riusciamo a comprendere.
E’ la giovinezza del nulla, o meglio, un nulla prima dell’origine, prima della nascita.
Forse la terra risuonava così nel tempo bianco dell’Era Glaciale"
Piero
Manzoni (1933-1963) è stato un pittore e artista concettuale italiano,
noto per il suo approccio innovativo e provocatorio. Nato a
Soncino, in Lombardia, Manzoni è una figura di spicco dell'arte
concettuale e del movimento neo-dadaista europeo. La sua carriera,
sebbene breve (è morto a 30 anni per un infarto), ha lasciato un segno
indelebile nel mondo dell'arte contemporanea.
Manzoni
ha esplorato temi legati all'identità, al valore dell'arte e alla
relazione tra artista e spettatore. È noto per aver sfidato le
convenzioni tradizionali dell'arte, mettendo in discussione il ruolo
dell'artista e il significato dell'opera d'arte stessa.
Esempi di provocazioni artistiche:
1. Achromes (1957-1963),
Manzoni
creò una serie di opere monocromatiche bianche, chiamate Achromes, in
cui eliminava ogni riferimento emotivo e narrativo, focalizzandosi sulla
purezza del materiale. Utilizzò materiali non convenzionali come gesso,
caolino e tessuti imbevuti.
2. Fiato d’artista (1960)
Creò
palloncini gonfiati con il proprio respiro, dichiarandoli opere d'arte.
Questo gesto esplora l'idea del valore simbolico dell'intervento
dell'artista, anche quando si tratta di qualcosa di effimero.
3. Merda d’artista (1961)
Una
delle sue opere più famose, costituita da 90 scatolette di latta
sigillate, contenenti, secondo l'etichetta, "30 grammi di merda
d'artista, conservata al naturale". Queste scatolette furono vendute al
prezzo dell'oro, mettendo in discussione il valore economico e simbolico
dell'arte.
4. Linee (1959-1961)
Manzoni
realizzò linee tracciate su rotoli di carta, poi sigillate in cilindri
metallici. Queste opere, inaccessibili allo spettatore, rappresentavano
una forma estrema di minimalismo e concettualità.
5. Consumazione dell'arte:
invito al pubblico a 'divorare l'arte' alla galleria Azimut.
Sull'invito si leggeva: "La S.V. è invitata per le ore 19 di Giovedì 21
luglio 1960 a visitare ed a collaborare direttamente alla consumazione
delle opere esposte da PIERO MANZONI". L'artista ha firmato con l'impronta del
pollice alcune uova sode, poi distribuite al pubblico e mangiate
sul posto.
6. Base magica (1961)
Manzoni
creò basi di legno su cui chiunque poteva salire, dichiarandosi
un'opera d'arte vivente. Con questa provocazione esplorava l'idea che
l'arte potesse essere ovunque e chiunque.
Eredità culturale
Le sue opere sono conservate nei principali musei di arte contemporanea del mondo e il suo lavoro continua a essere un punto di riferimento per artisti che si interrogano sulle convenzioni e i limiti dell'arte.
Curiosità:
all'interno delle OGR (Officine Grandi Riparazioni) di Torino, esempio
di archeologia industriale, nella zona bar sono inseriti grandi quadri
la cui tela bianca è scomparsa, sostituita da lunghe frange bianche.
Cerchiamo sempre di allargare le prospettive dei nostri post, siamo felici quando i nostri lettori trovano interessanti i nostri approfondimenti. un abbraccio
che tecnica curiosa .. mi piace !
RispondiEliminaSì, molto particolare ma interessante. Grazie per la tua partecipazione. Un abbraccio
Eliminaoriginalissimi!!!
RispondiEliminaDa provare, noi siamo state sorprese dai risultati. Un abbraccio
Eliminabuona idea, voglio provare a farli anche io
RispondiEliminaSiamo felici di esserti state utili, raccontaci com'è andata e, se vuoi manda le foto del tuo lavoro. Un abbraccio
Eliminaidea furba da sperimentare
RispondiEliminaDopo aver sperimentato mandaci le tue osservazioni sul metodo e sevuoi anche le foto del tuo lavoro. Un abbraccio
Eliminada rifare, magari facendo un disegno non astratto
RispondiEliminaPerchè no? le possibilità di produrre quadri originali sono molteplici. Tienici informate. Un abbraccio
Eliminainteressanti tutte le informazioni sui grandi pittori
RispondiEliminaCerchiamo sempre di allargare le prospettive dei nostri post, siamo felici quando i nostri lettori trovano interessanti i nostri approfondimenti. un abbraccio
Eliminabellissimo post per quanto mi riguarda più che per la tecnica che è sempre utile per le informazioni e l'approfondimento .
RispondiEliminaGrazie, il tuo commento ci rende felici e ci ripaga del lungo lavoro di ricerca. Un abbraccio
Eliminaamo i colori e la totale assenza dei colori mi inquieta, ma ha comunque il suo perchè- articolo interssante
RispondiEliminaAbbiamo visitato numerose mostre con quadri monocromatici di tutti i colori, presto pubblicheremo un post con queste tendenze. Un abbraccio
RispondiElimina