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martedì 14 gennaio 2025

realizzare tele astratte bianco su bianco - tutorial

 
Bianco è il colore dei tempi moderni, il colore che dissipa tutta l'era; la nostra è un'era di perfezione purezza e certezza.
Bianco. Include tutto.
Noi abbiamo sostituito sia il marrone della decadenza e del classicismo sia l'azzurro del divisionismo, il culto del cielo azzurro, gli dei con le barbe verdi e lo spettro dei colori.
Bianco puro bianco.

Theo van Doesburg (pittore olandese)

Ci è sembrato subito un progetto impossibile, ma noi amiamo le sfide e prima di arrenderci ci siamo rimboccate le maniche ed abbiamo preparato delle prove tecniche. 

Ma qual è il progetto? La nostra amica Francesca ci ha chiesto dei quadri per arredare la sua casa in stile minimal: vorrebbe delle tele bianche con un disegno astratto, in rilievo, di colore bianco da inserire su un parete bianca. Sì, avete proprio letto bene: bianco+bianco+bianco e non è la pubblicità di un detersivo. Tutto è iniziato da un video su Facebook, si vedeva un ragazzo che con tela, stucco e spatola realizzava quadri astratti. 

Questi quadri (a richiesta) sono stati per  noi un'occasione per fare un esperimento materico;  non sono nati con finalità di tipo concettuale, non sono da attribuire a nessuna corrente artistica (concettuale, suprematismo, spazialista, pop, povera e minimalista). Il valore che hanno è estetico (arredano una parete) e artigianale perchè, comunque sia, secondo noi,  qualsiasi prodotto realizzato con le proprie mani  possiede una sua  unicità e  un  suo  valore intrinseco.
Se anche a voi, come alla nostra amica Francesca, piacciono tele con effetto materico bianco su bianco, proponiamo nel post un breve tutorial. 

Nella nostra esperienza abbiamo più volte utilizzato lo stucco per decorare oggetti, ma sempre con stencil in rilievo, qui sotto alcuni esempi:

particolare di stencil con stucco a rilievo

cornice decorata con stencil a rilievo

coperchio di una scatola decorato con stencil a rilievo

coperchio di una scatola decorato con stencil a rilievo
bottiglie decorate con stucco a rilievo
 
Prima di procedere sulle tele abbiamo fatto delle prove su due vecchi coperchi di legno per vedere i risultati di uno spatolato libero con stucco ed ecco cosa abbiamo ottenuto:
coperchi di recupero in legno, fronte e retro
 
 
abbiamo dato una mano di fondo bianco (lo consigliamo se si decide di utilizzare un supporto di legno)
 
spatolato sul coperchio

nella parte superiore abbiamo usato uno stencil


Il materiale occorrente è semplice:
  • supporto di legno o tela per quadri
  • stucco pronto per legno e muro
  • spatola morbida (anche quella per la cucina)
stucco pronto

Siamo pronte per lavorare su tele dalle dimensioni di cm 50 x 60 acquistate in un Brico.
1. si dispone un po' di stucco sulla tela
2. si distribuisce con una spatola secondo la propria sensibilità
3. lasciare asciugare
 
 

 
com'è difficile fotografare una tela bianca con rilievi bianchi!! 
Purtroppo si vede poco e le foto non rendono 
 


particolari


 
I  NOSTRI QUADRI AMBIENTATI

la scala minimalista della nostra amica

 
Se volete sperimentare con questa tecnica vi suggeriamo un'altro metodo che permette di realizzare disegni e forme più creative e scritte;  munitevi di una sac a poche, aggiungete un beccuccio, riempitela di stucco e spruzzatelo sulla tela. 
 
sac a poche usa e getta con beccuccio molto piccolo
 




Questa è una delle rare volte che suggeriamo una sac a poche usa e getta, sia per uso alimentare sia per altre attività, perchè è difficile lavare questi sacchetti  senza usare una quantità enorme di acqua e sapone, mentre è molto semplice ripulire il beccuccio metallico e quindi recuperarlo. Le sac a poche si trovano in tutti i supermercati a prezzi molto contenuti, se ne foste sprovvisti potete utilizzare un sacchetto di plastica per congelare, fate un piccolo foro, inserite il beccuccio e rinforzatelo con un giro di nastrocarta. 

 “Il bianco ci colpisce come un grande silenzio che ci sembra assoluto”

è il  commento di Kandinskij a una tela del pittore russo Kazimir Malevic  che nel 1918 realizzò un dipinto particolare che rappresentava un quadrato bianco su fondo bianco -il bianco come assenza di suono, come luogo della purezza, luogo del niente o luogo dell’invisibile…

Kazimir Malevič -  Quadrato bianco su sfondo bianco- 1918,  museo MoMa, New York.

“Per suprematismo intendo la supremazia della sensibilità pura nell’arte. Dal punto di vista dei suprematisti le apparenze esteriori della natura non offrono alcun interesse; solo la sensibilità è essenziale. L’oggetto in sé non significa nulla. L’arte perviene col suprematismo all’espressione pura senza rappresentazione” fonte

Kazimir Malevič

APPROFONDIMENTO
Il bianco in Letteratura, musica e arte

L'Indovinello Veronese è il primo testo in volgare italiano  del 960 e vi troviamo due colori antagonisti: il bianco e il nero.
«se pareba boves
alba pratalia araba
et albo versorio teneba
et negro semen seminaba»
Parafrasi
«Teneva davanti a sé i buoi
arava bianchi prati
e aveva un bianco aratro
e un nero seme seminava»

Soluzione: su un foglio bianco, una penna bianca scrive con inchiostro nero
Moby Dick di Mellville

Il romanzo Moby Dick di Herman Melville narra la storia del capitano Achab e della sua ossessiva caccia alla balena bianca, Moby Dick, che gli ha mutilato una gamba. Il narratore, Ismaele, si unisce all'equipaggio della nave Pequod, comandata da Achab, insieme a marinai di diverse origini. La caccia alla balena diventa sempre più pericolosa, spingendo l'equipaggio verso un destino tragico. Alla fine, Achab affronta Moby Dick, ma la sua ossessione conduce alla distruzione del Pequod e alla morte di quasi tutto l'equipaggio. Ismaele è l'unico sopravvissuto, salvato da una bara galleggiante.
L'opera è un’esplorazione della natura umana e delle conseguenze dell’ossessione. Attraverso Achab, Melville mostra come l’odio e il desiderio di vendetta possano distruggere non solo chi li nutre, ma anche chi lo circonda. Il romanzo affronta temi come il confronto con l’ignoto, l’arroganza umana nei confronti della natura e il limite della conoscenza. Moby Dick rappresenta il mistero e l’indifferenza dell’universo, che l’uomo cerca di dominare senza successo.
Perché la balena è bianca? cosa simboleggia?
La balena bianca è il simbolo centrale del romanzo. Il suo colore bianco è ambiguo: può rappresentare purezza e divinità, ma anche paura e vuoto, evocando un senso di mistero insondabile.
«Ma non abbiamo ancora risolto l'incantesimo di questa bianchezza né trovato perché abbia un così potente influsso sull'anima; più strano e molto più portentoso, dato che, come abbiamo veduto, essa è il simbolo più significativo di cose spirituali, il velo stesso, anzi, della Divinità Cristiana, e pure è insieme la causa intensificante nelle cose che più atterriscono l'uomo!"

Moby Dick è un simbolo polivalente: può essere vista come la natura indifferente e invincibile, una manifestazione del divino o una sfida insormontabile per l’uomo. Per Achab, è il simbolo del male supremo, mentre per altri personaggi può rappresentare il caos o il destino. In definitiva, la balena incarna l’infinito, qualcosa che non può essere completamente compreso o dominato dall’uomo.
Vinicio Caposela, ispirato dal romanzo, ha scritto una canzone intitolata "La bianchezza della balena" del 2011.
Bianco l'inverno bianco, la neve bianca, / bianca la notte / bianca l'insonnia bianca, la morte bianca / e bianca la paura è bianca / L'universo vacuo e senza colore / ci sta davanti come un lebbroso / anche questo è la bianchezza della balena / La bianchezza della balena / capite ora la caccia feroce? Il male abominevole, / l'assenza di colore.
Vinicio Capossela, La bianchezza della balena, 2011

Robert Rauschenberg

White Paintings di Robert Rauschenberg

R. Rauschenberg, precursore del Minimalismo e dell'Arte Concettuale, nel 1951 dipinge 5 tele tutte uguali e totalmente bianche. Alla sua gallerista scrive:"Sono una serie di dipinti che recano in sé la contraddizione che garantisce loro di meritare un posto assieme ad altri straordinari dipinti eppure non sono Arte, perché ci conducono in un luogo della pittura nel quale l’arte non è ancora arrivata… Sono tele larghe e bianche (bianche come DIO) selezionate e organizzate nel corso del tempo e presentate con l’innocenza di una vergine… È del tutto irrilevante che sia io a farli. Il loro creatore si chiama Oggi.”

 
"il silenzio è una cosa che si ascolta"
 - Murakami Haruku -
 
John Cage

Nel 1952 il compositore statunitense John Cage portò in scena il suo famoso 4’33’’: quattro minuti e trentatré secondi di assoluto silenzio, basati su uno spartito bianco che impone all’orchestra di non suonare. Secondo l'autore, questa in realtà, non è un'opera silenziosa perché il vero centro di attenzione diventano i rumori casuali che si sentono durante il silenzio dei musicisti: la caduta di un oggetto, il ronzio di un insetto, il respiro degli spettatori ecc...

Come una tela bianca su sfondo bianco fonda un immaginario figurativo, il silenzio fonda una teoria musicale.

 video condiviso da you tube- artissima 2018 dedicata alla Sound Art*

*La Sound Art nasce in seguito all'esperimento silenzioso di Cage.

Bianco su bianco, silenzio su silenzio.


 

Il bianco di Vasilij Vasil'evič Kandinskij


"Il bianco è quasi il simbolo di un mondo in cui tutti i colori, come principi e sostanze fisiche, sono  scomparsi.
E’ un mondo così alto, rispetto a noi, che non ne avvertiamo il suono.
Sentiamo solo un immenso silenzio che, tradotto in immagine fisica, ci appare come un muro freddo, invalicabile, indistruttibile, infinito.
Per questo il bianco ci colpisce, come un grande silenzio che ci sembra assoluto.
Interiormente lo sentiamo come un non suono, molto simile alle pause musicali che interrompono, brevemente, lo sviluppo di una frase o di un tema, senza concluderlo definitivamente.
Il bianco è il suono di un silenzio che, improvvisamente, riusciamo a comprendere.
E’ la giovinezza del nulla, o meglio, un nulla prima dell’origine, prima della nascita.
Forse la terra risuonava così nel tempo bianco dell’Era Glaciale" 
Wassily Kandinsky Lo spirituale nell'arte, 1910



A Torino, a Palazzo Chiablese, 
dal 19.10.2024 al 03.03.2025
 si può visitare  la mostra (prossimo post)
1950-1970 La Grande Arte Italiana
la cui locandina è questa tela con un grande spazio bianco e delle labbra rosse:

Pino Pascali, Primo piano labbra, 1964, 
tela smaltata su struttura lignea con camera d'aria
Di questo quadro esiste una versione nera

Pino Pascali, Omaggio a Billie Holiday, 1963
tela dipinta a smalto su legno
collezione privata ma in comodato alla GAM


Sono esposti 80 capolavori di maestri italiani alcuni dei quali sono tele bianche, ne pubblichiamo alcuni:

Lucio Fontana, Concetto spaziale. Attese. 1963
Idropittura su tela con tagli e garze nere
 
Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1949
tempera su tela con buchi

Alberto Burri, Il grande bianco bis, 1968
Acrilico su cellotex (=materiale per l'edilizia ruvido e spugnoso)


Alberto Burri, Bianco, 1952, olio, smalti e collage su tela
collezione privata ma in comodato d'uso alla GAM di Torino


Beatrice (Bice) Lazzari, Superficie LSR 4, 1959
calce, polvere di cemento, olio su tela


Piero Manzoni*, Achrome bianco, 1958
caolino su tela grinzata

Piero Manzoni, Achrome bianco, 1962


Piero Manzoni, Achrome batuffoli, 1961
ovatta

Piero Manzoni, Achrome lana di vetro, 1961

 

*Piero Manzoni
Piero Manzoni (1933-1963) è stato un pittore e artista concettuale italiano, noto per il suo approccio innovativo e provocatorio. Nato a Soncino, in Lombardia, Manzoni è una figura di spicco dell'arte concettuale e del movimento neo-dadaista europeo. La sua carriera, sebbene breve (è morto a 30 anni per un infarto), ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell'arte contemporanea.
Manzoni ha esplorato temi legati all'identità, al valore dell'arte e alla relazione tra artista e spettatore. È noto per aver sfidato le convenzioni tradizionali dell'arte, mettendo in discussione il ruolo dell'artista e il significato dell'opera d'arte stessa.
Esempi di provocazioni artistiche:
1. Achromes (1957-1963), 
Manzoni creò una serie di opere monocromatiche bianche, chiamate Achromes, in cui eliminava ogni riferimento emotivo e narrativo, focalizzandosi sulla purezza del materiale. Utilizzò materiali non convenzionali come gesso, caolino e tessuti imbevuti.
2. Fiato d’artista (1960)
Creò palloncini gonfiati con il proprio respiro, dichiarandoli opere d'arte. Questo gesto esplora l'idea del valore simbolico dell'intervento dell'artista, anche quando si tratta di qualcosa di effimero.
3. Merda d’artista (1961)
Una delle sue opere più famose, costituita da 90 scatolette di latta sigillate, contenenti, secondo l'etichetta, "30 grammi di merda d'artista, conservata al naturale". Queste scatolette furono vendute al prezzo dell'oro, mettendo in discussione il valore economico e simbolico dell'arte.
4. Linee (1959-1961)
Manzoni realizzò linee tracciate su rotoli di carta, poi sigillate in cilindri metallici. Queste opere, inaccessibili allo spettatore, rappresentavano una forma estrema di minimalismo e concettualità.
5. Consumazione dell'arte: invito al pubblico a 'divorare l'arte' alla galleria Azimut. Sull'invito si leggeva: "La S.V. è invitata per le ore 19 di Giovedì 21 luglio 1960 a visitare ed a collaborare direttamente alla consumazione delle opere esposte da PIERO MANZONI". L'artista ha firmato con l'impronta del pollice alcune uova sode, poi distribuite al pubblico e mangiate sul posto.
6. Base magica (1961)
Manzoni creò basi di legno su cui chiunque poteva salire, dichiarandosi un'opera d'arte vivente. Con questa provocazione esplorava l'idea che l'arte potesse essere ovunque e chiunque.
Eredità culturale
Le sue opere sono conservate nei principali musei di arte contemporanea del mondo e il suo lavoro continua a essere un punto di riferimento per artisti che si interrogano sulle convenzioni e i limiti dell'arte.
Fondazione Piero Manzoni Milano
Tate Modern Londra
Solomon Guggenheim New York

Curiosità: all'interno delle OGR (Officine Grandi Riparazioni) di Torino, esempio di archeologia industriale, nella zona bar sono inseriti grandi quadri la cui tela bianca è scomparsa, sostituita da lunghe frange bianche.


16 commenti:

  1. che tecnica curiosa .. mi piace !

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    1. Sì, molto particolare ma interessante. Grazie per la tua partecipazione. Un abbraccio

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    1. Da provare, noi siamo state sorprese dai risultati. Un abbraccio

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  3. buona idea, voglio provare a farli anche io

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    1. Siamo felici di esserti state utili, raccontaci com'è andata e, se vuoi manda le foto del tuo lavoro. Un abbraccio

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  4. idea furba da sperimentare

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    1. Dopo aver sperimentato mandaci le tue osservazioni sul metodo e sevuoi anche le foto del tuo lavoro. Un abbraccio

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  5. da rifare, magari facendo un disegno non astratto

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    1. Perchè no? le possibilità di produrre quadri originali sono molteplici. Tienici informate. Un abbraccio

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  6. interessanti tutte le informazioni sui grandi pittori

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    1. Cerchiamo sempre di allargare le prospettive dei nostri post, siamo felici quando i nostri lettori trovano interessanti i nostri approfondimenti. un abbraccio

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  7. bellissimo post per quanto mi riguarda più che per la tecnica che è sempre utile per le informazioni e l'approfondimento .

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    1. Grazie, il tuo commento ci rende felici e ci ripaga del lungo lavoro di ricerca. Un abbraccio

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  8. amo i colori e la totale assenza dei colori mi inquieta, ma ha comunque il suo perchè- articolo interssante

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  9. Abbiamo visitato numerose mostre con quadri monocromatici di tutti i colori, presto pubblicheremo un post con queste tendenze. Un abbraccio

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