MAO museo di arte orientale - mostra Buddha10 - RelAzioni#01 - Torino
"Prima di essere percepito, il mondo è sognato. E il suo sogno è
leggero come il respiro che esala nell’aria, che riempie lo spazio fra
la terra e il cielo e gli impedisce di crollare. Dalla pesante
plasticità delle pietre, dei bronzi e dei legni che supera ogni
ordinaria contingenza, si sparge una nuvola, una visione, una storia
raccontata molte volte, un’inesauribile azione perenne...."
Il "fervore" warshadfilm - MAO – live performance nell’ambito del progetto t-space
scultura in legno e lacca policroma, Cina,
periodo Ming, XVI sec.
Oggi vi vogliamo proporre un post sulla nostra visita a un museo eccezionalmente bello che ha suscitato in noi curiosità, emozioni, senso di pace e voglia di approfondire i vari aspetti delle filosofie orientali. Abbiamo visitato il MAO, museo dell'arte orientale a Torino (situatopresso il palazzo Mazzonis, una dimora signorile seicentesca in Via San Domenico*v. google maps) che è uno dei più importanti musei in Italia e tra i maggiori in Europa per la conoscenza, lo studio e la qualità della esposizione dell'arte orientale.
Nel Museo la collezione (l'allestimento è stato curato dall'architetto Andrea Bruno) comprende l'esposizione di circa 2000 opere che vanno dal neolitico al secolo scorso tra le quali moltissimi reperti del periodo preislamico e alcune mostre ed eventi
temporanei; adesso potete visitare (dal 20 di ottobre 2022 al 3 settembre 2023)"Buddha10 frammenti, derive e rifrazioni
dell'immaginario visivo buddhista"
All'ingresso veniamo accolti da ampie vetrate laterali che ospitano due bellissimi giardini Zen giapponesi,
giardino all'ingresso del museo
in uno di questi è presente una video-installazione dell'artista Charwei Tsai, dalla quale risuona la sillaba Āḥ, (sillaba del "Mantra of Vajrasattva, mantra delle 100 sillabe", il cui significato è: "io sono con te")
Charwei TSAI 蔡佳葳 Ah - video condiviso da you tube
Dopo aver visitato al piano terra la mostra temporanea, attraverso una scala monumentale (o ascensore) si accede alle gallerie espositive suddivide in 5 sezioni: Asia meridionale (India, Gandhara, Indocina), sud-est asiatico (Thailandia, Birmania, Vietnam e Cambogia), Cina, Giappone, La regione Himalayana (Bhutan, Ladakh, Nepal, Sikkim e Tibet), Arte islamica (Turchia, Persia, Asia centrale).
entrata
Bodhisattva Guanyin adagiato in mahārājalīlāsana Manifestazione "Acqua-Luna", artista sconosciuto, legno laccato, Cina, XVII sec.
Visitando questo museo si ha la sensazione che tutto, ogni particolare sia espositivo sia organizzativo (ascensori, cartelli, indicazioni grafiche per il visitatore ecc..) sia stato curato nel modo migliore per la sua fruizione e che tutto abbia un senso, ad esempio l'androne , con ai lati i giardini zen, è stato pensato come un passaggio di transizione tra l'occidente e l'oriente.
giardino Zen
Dopo i giardini zen si entra nello spazio dedicato alla mostra temporanea.
La mostra temporanea Buddha10 ci coinvolge da subito sensorialmente (suoni, luci particolari, oscurità, profumi). Nella parte iniziale del percorso ci troviamo in una stanza con una composizione vegetale (progetto site specific) che ha lo scopo di accogliere i visitatori e purificare l'aria, le persone sono
invitate a trascorrere qualche minuto in questo spazio prima di accedere
alla mostra, per “depurarsi” e prendere parte a una sorta di rituale necessario ad affrontare la sacralità degli oggetti esposti; sulle pareti scorrono dei sutra(=dal sanscrito "filo" un insieme di insegnamenti espressi in modo breve e sintetico) alternati a considerazione ecologiche.
Dopo la 'purificazione' si accede ad una serie di stanze poste nella semi oscurità con luci particolari e suoni di sottofondo (colonna sonora composta da Amosphère, compositrice e artista visiva cinese) che esaltano i meravigliosi oggetti esposti: grandi e bellissime statue buddiste in legno o pietra di epoche diverse, accostatate a sculture, tra le quali due stupende teste in pietra dell'epoca Tang (618-907 d.C.).
statua lignea laccata e dorata, h. 116 cm, larghezza 80 cm, profondità 78 cm, XVII sec, epoca Ming (1368-1644)
Buddha Amitābha (=Budda celeste o trascendente) assiso in posizione del Loto e in meditazione
scultura in legno di cipresso dorato, XIV sec. Giappone
particolare
Buddha sdraiato in Parinirvana (=termine sanscrito che significa 'il nirvāṇa finale')
XIX sec | Legno laccato e dorato, tessere di vetro colorato incastonate; onice e madreperla
Buddha10 è una mostra in continua evoluzione, in primavera subirà un cambiamento con la sostituzione di opere, percorso espositivo rinnovato e colonne sonore diverse. Collegato alla mostra vi è un programma di concerti -definiti un rito sonoro collettivo
itinerante- tenuti da artisti provenienti dal continente asiatico.
scultura in pietra calcarea, autore sconosciuto, VI sec
Guanyin arcobaleno, artista Xu Zhen, bronzo dipinto a mano, 2016,
è l'opera più recente
Bodhisattva assiso in vitarkamudrā (= gesto di esposizione della dottrina) inversa, statue gemelle,
XVI secolo | Legno e lacca, tracce di policromia
MAO - LE COLLEZIONI
Vi si accede attraverso uno scalone monumentale
scalone di accesso al primo piano
per approfondimenti *v. la pagina youtube" appunti del MAO": vengono proposti una serie di video dove esperti spiegano il significato di vari oggetti ed elementi esposti (es: cosa è lo stupa? il Kakemono? ecc...)
1. Asia meridionale (India, Gandhara, Indocina) e Sud-Est asiatico (Thailandia, Birmania, Vietnam e Cambogia)
In queste gallerie si possono ammirare opere d'arte indiana e statue con soggetti buddisti e induisti di vario periodo storico.
2. Cina e Giappone
Il percorso parte dagli oggetti d’arte della
Cina antica dal periodo neolitico al X secolo d.C., (vasellame, bronzi rituali,
lacche, terrecotte) e prosegue nella parte dedicata al Giappone, (statue di ispirazione buddhista,
paraventi, armature dei samurai, dipinti su rotolo verticale e xilografie: ukiyo-e, ‘immagini del mondo fluttuante’, un genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno, risalente al periodo Edo, tra l'inizio del XVII e la fine del XIX secolo.
Tenno, Giappone
Guhyasamaja Manjuvajra
laboratori imperiali di Pechino
XVIII sec, bronzo parzialmente dorato e pigmenti
3. Regione Himalayana (Bhutan, Ladakh, Nepal, Sikkim e Tibet)
Si possono ammirare opere d'arte buddista tibetana: deliziose sculture in legno e metallo, libri con preziose copertine di legno intagliate e dipinte.
copertine lignee Tibet
copertine lignee, Tibet
volume agiografico, manoscritto, Tibet, XVI sec.
inchiostro nero e rosso su fogli chiari
Prajnaparamita (= "sutra del cuore" in 8000 versi, Tibet XV sec.,
manoscritto in oro su fogli indaco
Baishajyaguru, (dal sanscrito Maestro della medicina)
Tibet XIV-XV sec
bronzo dorato e pigmento
disco con i simboli del Cakravartin
da chakra (ruota) e vartin (colui che gira) il cui significato
è "colui che gira la ruota" del cosmo
4. Paesi Islamici (Turchia, Persia , Asia centrale)
Collezioni di vasellame e piastelle da sogno, bronzi, manoscritti, tessuti e pagine di Corano scritte a mano
sezione del Corano con legatura in cuoio,
Siria o Egitto, XIV sec. carta, inchiostro, pigmenti e oro
Diwan, raccolta di poesie, Iran, XVI sec.
carta, inchiostro, pigmenti e oro
Asia centrale, XV sec. ceramiche smaltate
frammento di decorazione architettonica
ceramica con frase del Corano
piastrelle
piastrelle
Pannello di 9 mattonelle, Damasco, XVII sec., terracotta policroma vetrificata
Ceramica, terracotta, impasto siliceo...
Iran, Siria, Turchia, XV; XVI sec
stoffe rituali, mantelli
RelAzioni #01
Alcuni
giorni dopo la visita al museo, sul sito del Mao, abbiamo letto di
un'iniziativa insolita: un incontro con la comunità cinese e relativo
scambio di regali nell'ambito del Progetto Yizhong. La premessa era
curiosa ed interessante, ai partecipanti -massimo 20-, previa
iscrizione, veniva richiesto di presentarsi con abbigliamento comodo,
portare un oggetto di seconda mano da scambiare e la volontà di
mettersi in relazione gli uni con gli altri attraverso il gesto, il
corpo e la parola.
Gli organizzatori, Vincenzo Di Federico, attore
italiano, e Lanxin Zheng sono i fondatori di Yizhong art project,
progetto che favorisce la condivisione della cultura tra Cina e Italia
attraverso l'utilizzo delle arti e, in particolare, del teatro
performante. L'evento si sarebbe svolto nei locali del museo in piena
gratuità.
Appena arrivate ci siamo rese conto che la maggioranza era
rappresentata da ragazzi e ragazze giovanissimi e asiatici.
Siamo
state accolte da Lanxin che gentilmente ci ha invitate, in un ottimo
italiano, ad entrare nel laboratorio, appoggiare le nostre cose e i
regali su un tavolo e di seguire quello che avrebbe fatto Vincenzo.
foto di repertorio - licenza free - fonte web
Il
sipario si è aperto: a terra, in cerchio, erano state poste 20 piccole
luci che rappresentavano le nostre postazioni. Subito dopo è partita la
musica e Vincenzo ha cominciato a fare dei movimenti che tutti
dovevamo ripetere e seguire.
A noi sembrava di praticare una sorta di Tai Chi,
ma gradatamente la musica è cambiata e i movimenti
individuali sono diventati collettivi, ci siamo avvicinati gli uni agli
altri sfiorandoci leggermente. Abbiamo superato insieme la barriera
individuale abbandonando il nostro spazio vitale, generando in noi una emozione rassicurante.
La musica è cessata, Lanxin in cinese e
Vincenzo in italiano ci hanno invitati a sederci: ci siamo contati, 18
cinesi e 4 italiani, una evidente sproporzione.
Gli organizzatori ci
hanno spiegato che i ragazzi cinesi sono stati più solerti
nell'iscriversi per questo motivo erano in maggioranza e che purtroppo per il vincolo del numero chiuso di partecipanti, sono rimaste fuori altre persone interessate.
Durante le
presentazioni individuali abbiamo capito che questa solerzia era legata anche ai loro interessi culturali e di studio, infatti quasi tutti sono iscritti a corsi di
laurea di ambito artistico (la maggioranza all'Accademia delle Belle
Arti di Milano).
Lo scambio dei doni è avvenuto dopo un momento di breve
presentazione di ciascuno (dal quale sono emersi anche sentimenti, emozioni, brevi racconti esperienziali, considerazioni sulla lingua diversa e sull'integrazione) e una specie di gioco in base al quale è
stato possibile, un pò per scelta e un pò per casualità, ricevere i
doni preferiti che sono stati scambiati a coppie con un "rituale di
gentilezza".
Non è importante il valore venale
del dono, ma lo spirito con cui viene donato, la scelta personalizzata
e la bellezza dello scambio di qualcosa senza altri fini se non il
piacere di farlo, il contatto e la relazione con l'altra persona.
"Una grande grazia e piccoli doni sono meglio di grandi doni e nessuna grazia."
nice article on this exciting and recommended museum; the exhibition is interesting, thanks for the audio video and the experience you recount with china
Noi proviamo una profonda empatia con tutte le persone interessate all'argomento, non pensavamo di ricevere tante visite e commenti, siamo felici di constatare che siamo numerosi a condividere il pensiero buddista. Un abbraccio Betty
conosco il museo, altre volte ,precedentemente ,l'ho visitato. mi colpisce però questa splendida iniziativa, dove al percorso visuale delle opere si associa questa integrazione "fisica e di conoscenza" anche, sensoriale ed emozionale. L'unica riflessione immediata è l'umanità, senza vincoli ideologici, nazionalistici , o interessi vari, ha la capacità di confrontarsi, ed includere per tutti , pur partendo da culture diverse. Credo, che se l'obbiettivo del MAO fosse questo, da quello che avete descritto, certamente come museo, si sono avvicinati; in barba a tutte le farfugliate attualmente di "moda"........
Siamo pienamente d'accordo. Queste iniziative, veicolate da un organo autorevole qual è un museo, sono encomiabili e contribuiscono allo scambio di culture e saperi che sono alla base della convivenza civile e della crescita individuale e collettiva. Sono grandi passi sulla via della pace. Grazie per questa tua riflessione. Un abbraccio
stupendo, adoro queste cose
RispondiEliminaCara Carlotta, anche noi siamo rimaste ipnotizzate da tanta bellezza. Un abbraccio
Eliminabellissimo museo , gia visitato durante una vacanza a Torino e ne siamo rimasti entusiasti
RispondiEliminaE' veramente una sorpresa continua, sia per l'esposizione permanente sia per quella temporanea. Ogni volta ci lascia senza parole. Un abbraccio
Eliminaamo tutto quello che è oriente per cui andremo sicuramente a visitare questo museo che avete descritto così bene
RispondiEliminaCarissimi Roby e Sara, ve lo consigliamo vivamente. Un abbraccio
Eliminamolto interessante, grazie non sapevo che a Torino ci fosse questo bellissimo museo
RispondiEliminaCara Maria, siamo felici di esserti state utili. Ti consigliamo la visita, noi ne siamo state estasiate. Un abbraccio
Eliminahermoso museo, amo todas las formas de arte oriental
RispondiEliminaNosotros también amamos el arte y la filosofía oriental. Deseamos que puedas visitarlo. Saludos desde Italia
Eliminabeautiful museum, thanks for the review and information
RispondiEliminaYes, dear friend, it is a very beautiful museum, we wish you to visit it. Greetings from Italy
Eliminaquesta estate già deciso visita a Torino
RispondiEliminaOttimo programma, avrai molto da visitare: dal museo Egizio a quello del cinema...e molto altro, provincia compresa. Un abbraccio
Eliminamúsaem álainn
RispondiEliminaSea, músaem iontach iontach, tá súil agam gur féidir leat é a fheiceáil. Beannachtaí ón Iodáil
Eliminawonders of the past, for me as a Buddhist it is exciting
RispondiEliminaDear Liz, We agree with you, it's an exciting museum and Buddhist thought is the basis of our lives. Greetings from Italy
Elimina感谢这篇文章,非常有趣
RispondiElimina我們感謝你的客氣話。我們希望您參觀這個博物館。來自意大利的問候
Eliminagrand musée et belle expérience racontée dans votre message
RispondiEliminaMerci Brigitte, nous vous souhaitons une visite. Salutations d'Italie
Eliminanice article on this exciting and recommended museum; the exhibition is interesting, thanks for the audio video and the experience you recount with china
RispondiEliminaYes, you're right, it's a very special and so exciting museum that deeply involves those who visit it. Greetings from Italy
Eliminabellissimo, grazie per questa presentazione con molte foto e anche i video e i suoni che fa capire il contesto e l'emozione
RispondiEliminaCara Antonietta le tue parole ci rendono felici, se puoi visita il museo personalmente, l'emozione è assicurata. Un abbraccio
Eliminamolto bello, sicuramene da visitare e consigliare; grazie per la vostra recensione così accurata e invitante
RispondiEliminaGrazie a te per aver condiviso le tue impressioni su questo post. Un abbraccio
Eliminasono buddhista e vedere queste cose mi emoziona moltissimo
RispondiEliminaNoi proviamo una profonda empatia con tutte le persone interessate all'argomento, non pensavamo di ricevere tante visite e commenti, siamo felici di constatare che siamo numerosi a condividere il pensiero buddista. Un abbraccio Betty
Eliminaconosco il museo, altre volte ,precedentemente ,l'ho visitato. mi colpisce però questa splendida iniziativa, dove al percorso visuale delle opere si associa questa integrazione "fisica e di conoscenza" anche, sensoriale ed emozionale. L'unica riflessione immediata è l'umanità, senza vincoli ideologici, nazionalistici , o interessi vari, ha la capacità di confrontarsi, ed includere per tutti , pur partendo da culture diverse. Credo, che se l'obbiettivo del MAO fosse questo, da quello che avete descritto, certamente come museo, si sono avvicinati; in barba a tutte le farfugliate attualmente di "moda"........
RispondiEliminaSiamo pienamente d'accordo. Queste iniziative, veicolate da un organo autorevole qual è un museo, sono encomiabili e contribuiscono allo scambio di culture e saperi che sono alla base della convivenza civile e della crescita individuale e collettiva. Sono grandi passi sulla via della pace. Grazie per questa tua riflessione. Un abbraccio
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