sabato 15 marzo 2025

T'ORO di Richi Ferrero - installazioni artistiche a Torino

T’ORO dell'artista  torinese Richi Ferrero in via delle Orfane 20.

“Torino è la città più profonda, più enigmatica, più inquietante, non d’Italia ma del mondo”.
-Giorgio De Chirico-

A Torino si vedono originali installazioni artistiche, tori che emergono dai muri, cortili con alberi volanti, saette sui tetti, cancelli futuristi... sono tutte opere di un artista torinese visionario: Richi Ferrero (Torino, 25 marzo 1951).
 
In questo post vi presentiamo alcuni lavori dell'artista, la storia del toponimo 'Torino' e la nascita dei Toret, le caratteristiche fontanine della città.
richi ferrero - foto pe strada ad amsterdam
Richi Ferrero, sulla strada per Amsterdam, 1967
Richi Ferrero è noto per la sua versatilità e la capacità di combinare diverse forme di espressione artistica, tra le quali la scultura, l'installazione luminosa, la regia teatrale e la scenografia. Ha iniziato la sua carriera come regista teatrale negli anni '70, collaborando con importanti compagnie italiane e internazionali.
Negli anni successivi, si è dedicato sempre più all'arte contemporanea, concentrandosi su installazioni luminose e opere che integrano la luce come elemento principale. 
Le sue installazioni sono spesso Site-specific (=ideate per essere inserite in un ambiente noto), progettate per dialogare con l'ambiente circostante e trasformare gli spazi pubblici in esperienze immersive e suggestive. 
Uno degli esempi più celebri del suo lavoro è in Luci d'Artista una serie di installazioni luminose che animano la città di Torino durante il periodo natalizio. Richi Ferrero scrive "...sono stato uno dei promotori e uno degli artisti presentando nel tempo tre opere, mentre l’ideatore è stato quel formidabile assessore alla Cultura della Città di Torino cioè Fiorenzo Alfieri che non è più tra noi".
Ferrero è apprezzato per la sua capacità di creare opere che coinvolgono emotivamente lo spettatore, il suo pennello è la luce che utilizza per esplorare la memoria, il tempo e la percezione dello spazio. 
Le sue opere sono state esposte in numerose città italiane e all'estero (Milano, Roma, Parigi, Londra...), ed è considerato uno degli artisti più innovativi e influenti nel panorama dell'arte contemporanea italiana.
 
T’ORO dell'artista  torinese Richi Ferrero in via delle Orfane 20.
T’ORO dell'artista  torinese Richi Ferrero in via delle Orfane 20.

Un toro, simbolo della città di Torino*, circondato da mattoni, emerge dalla parete di una casa, sorprendendo i passanti che si fermano ad ammirarlo stupiti.

particolare della tsta del T’ORO dell'artista  torinese Richi Ferrero in via delle Orfane 20.
particolare

altre opere dell'artista sparse per la città

Ecco le vedette di Torino, sono una serie di tre sculture luminose collocate sopra i tetti di alcuni palazzi della città. Le Vedette sono alte, sottili, armate di lance e frecce,  a piedi e a cavallo: si sporgono dai tetti illuminando la notte. 

Richi Ferrero ci fornisce la chiave di lettura delle sue opere: "Una triade di guerrieri veglia la città dai suoi tetti. Li ho concepiti in modo che ciascuna opera, di giorno, si disegni sul cielo della città come un segno di matita su un foglio, mentre al tramonto un particolare rivestimento, combinandosi con la luce che li veste li restituisce alla visione come se emettessero luce propria. I miei guerrieri non sono né invasori né conquistatori, ma vedette del territorio mentale".


Grande Guerriero
in Corso Matteotti, 41- Torino
 
il grande guerriero - installazione  a torino
Il grande guerriero fonte

La prima installazione di questo tipo è quella del Grande Guerriero, realizzazione tridimensionale di un disegno dell’artista stesso. La scultura, che fa parte di una collezione privata, rappresenta un guerriero primitivo ed è stata collocata sul tetto del palazzo nel 2006.


Sagittaurus
Corso Massimo D'Azeglio/
angolo corso Vittorio Emanuele II -
Torino
 
Sagittaurus  installazione a  torino



Sagittaurus, 2015, è una specie di “guardiano” della città, una seconda vedetta luminosa che veglia sui tetti di Corso Massimo d’Azeglio. Sagittaurus rappresenta l'unione tra un conquistatore dotato di arco e frecce e un toro, simbolo dei Taurini, un antico popolo che si insediò nei boschi tra i tre fiumi Po, Dora e Stura, dove è sorto il presidio romano, primo nucleo della città di Augusta Taurinorum.


Equinox
tra via Lagrange e via Giolitti - Torino


Equìnox, 2016,  all’angolo tra le vie Lagrange e Giolitti si erge leggera sull’attico di un palazzo del ‘600, sospesa tra montagne e collina sulla città che Le Corbusier sosteneva avere la migliore posizione naturalistica del mondo. La scultura, armata di balestra, su un etereo cavallo sembra voler spiccare un salto verso la luna.

Cancello Futurista
 via Lagrange 12 -
Torino

Nel cortile di via Lagrange al numero 12, in un palazzo del ‘600 si può ammirare il Cancello Futurista- chiaro omaggio a Depero.

 
cancello chiuso

particolare


Cortile di the Number 6
Giardino barocco verticale
via Alfieri - Torino

illuminazione serale

L’opera di Richi Ferrero, pensata  per la corte di Palazzo Valperga Galleani-  the Number 6, in via Alfieri a Torino è la vincitrice come il migliore intervento di restyling dell’anno, di Building of the Year 2015, il concorso di ArchDaily, il sito di architettura più visitato del mondo.  

l'albero alla luce solare

L’albero di 6 metri in acciaio e ferro zincato, sospeso tra il primo ed il terzo piano, è il protagonista  dell’opera  di Richi Ferrero. 

La scultorea presenza illumina la corte con i suoi 13 rami, sulle cui sommità 78 puntali luminosi donano luce cambiando colore.
La pavimentazione del cortile, in ciottoli levigati, doventa un palcoscenico naturale volto ad ospitare ed esaltare l'installazione, integrando armoniosamente 748 barre in resina di sassi luminosi e 300 metri di nastro illuminato, con ciottoli grigi azzurrati e dalle tonalità più calde color sabbia.


Il Giardino Verticale prosegue il suo sviluppo verso l’alto nelle 82 fioriere contenenti piante aromatiche sospese agli affacci interni della corte e illuminate da 246 led a luce calda e fredda.

 

Il Giardino Barocco Verticale, dell’artista Richi Ferrero fonte

The Number 6 è il palazzo barocco a due passi da Piazza San Carlo che il Gruppo Building di Piero Boffa ha trasformato in un condominio contemporaneo all'avanguardia., nasce dal desiderio di reinterpretare la presenza del giardino barocco originale quale citazione dello spazio onirico, momento di raffinata e rigorosa decorazione dello spazio comune. La memoria del giardino rinasce nella verticalità che dalla corte sale ai tetti per vivere come giardino-citazione sospeso nell’aria. Utilizzando la luce, l’artista ha attivato un recupero che, avvalendosi della leggerezza delle emissioni luminose, restituisce il segno delle aree comuni rappresentate dal giardino oramai scomparso e dal cortile tutt’ora esistente

 

 CURIOSITA'

Lo stemma della Città di Torino 

Lo stemma della città di Torino, approvato con decreto dell'11 agosto 1931, è costituito da uno scudo azzurro a cui è sovrapposto un toro furioso d'oro, con le corna d'argento. Lo stemma è sormontato da una corona* comitale (=in araldica appartenente a famiglie con titolo inferiore a duca ma con appellativo di Altezza Serenissima per merito o per antichità) a nove perle, in virtù di un antico privilegio in vigore dal 1619, al contrario della maggioranza delle altre città italiane il cui stemma invece è sormontato dalla corona muraria (=onorificienza militare). 

*Nella Bibbia la corona è segno di gloria, onore, signoria

 come mai Torino ha per simbolo un toro?

Gli studiosi ritengono che il nome di Augusta Taurinorum derivi dalle popolazioni celto-liguri che vi abitavano in origine e più precisamente dalla parola Thor che nell’antica lingua di questi popoli significa “monte”. 

Il mito però racconta di un toro che salvò la città.  La prima leggenda popolare narra che nei boschi intorno alla città viveva un grande serpente che terrorizzava chiunque passasse per la sua strada e nessuno aveva il coraggio di affrontarlo perchè aveva il potere di uccidere o pietrificare con un solo sguardo diretto negli occhi (basilisco). Tutti lo temevano tranne un toro che viveva in città e che lo sconfisse a suon di potenti cornate. Dopo questo atto eroico, il toro si infilò nello stemma e non se ne andò più (fonte)  

La seconda leggenda racconta invece di un potente drago da sconfiggere. Gli abitanti, cercando una soluzione,  pensarono di mandare  un altro animale  a lottare con il drago e la scelta ricadde su un grosso toro dal pelo rosso. Per aumentare la sua forza e il suo coraggio gli fecero bere acqua e vino rosso e poi lo portarono nel bosco. Il toro dopo una lotta furiosa ebbe la meglio, ma purtoppo le gravi ferite riportartate ne causarono la morte. La popolazione fu talmente riconoscente al toro che lo aggiunse allo stemma cittadino. Ancora oggi Torino ha un grande legame con questo animale simbolo di forza, coraggio e libertà (fonte).  

*v. anche  il toro è il simbolo della cità di Torino - storia


Toret (tipiche fontanelle di Torino)

Lampioni, stemmi, portoni, decorazioni, piatti, statue, capitelli e i Toret, la tipica fontanella di Torino hanno il simbolo del toro costantemente presente e radicato.

I Toret sono le caratteristiche fontanine color verde bottiglia, sparse, da oltre 150 anni, per la città. 

La loro storia inizia il 7 luglio 1862  quando la Giunta comunale decise di collocare 45 fontane (oggi sono circa 813) dalla caratteristica testa di toro nella città di Torino. 

La produzione, che prevedeva un corpo in ghisa e una griglia di scolo per permettere agli animali di abbeverarsi, venne affidata a “Martino Pollo fonditore in metalli”. 

*v. la vera storia dei toret

questo Toret si trova all'ingresso del Parco della Mandria
 
 
ALTRI TORI SPARSI PER LA CITTA' 


Questo toro dorato si trova in piazza San Carlo, davanti ad uno storico caffè fin dal 1930. 
Si dice che pestarne gli attributi porti fortuna.

il soffitto dello storico ufficio postale di via Alfieri, 10 al centro di Torino

particolare, uno dei due tori, v.qui
 
Torino via Padova,  la statua del toro
 

Toro dell'artista Nicola Russo
esposta in  via Lagrange.


Toro fotografato accanto ad una nota catena commerciale



Toro davanti al Museo del Risorgimento
 

lo stemma del Torino Calcio impresso anche sugli oggetti
 


8 commenti:

  1. bellissimo, occorre cammninare a testa alta

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    1. E' proprio così, Torino bisogna visitarla ... a testa alta! Un abbraccio

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  2. articolo interessante e curioso

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    1. Grazie Mario2, questo artista è veramente unico. Un abbraccio

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  3. non l'avevo mai notate

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    1. Tutte le opere sono sparse per la città, per questo motivo abbiamo pubblicato gli indirizzi. Un abbraccio

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  4. Risposte
    1. Anche noi abbiamo trovato questo artista particolarmente originale e coinvolgente. Un abbraccio

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