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martedì 7 maggio 2024

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Castello Orsini di Rivalta di Torino , informazioni, curiosità e altri castelli del Piemonte

Château Noir 1903 - Paul Cezanne

Ho perduto, prima di nascere, il mio castello antico. Sono state vendute, prima che nascessi, le tappezzerie del mio palazzo ancestrale. Il mio maniero di prima della mia vita è caduto in rovina, e solo in certi momenti, quando il chiarore lunare sorge in me da sopra i giunchi del fiume, mi si raffredda la nostalgia.

-Fernando Pessoa

entrata del castello Orsini di Rivalta

Nei nostri giri a 'chilometro zero', questa volta ci siamo imbattute nel castello di Rivalta, in provincia di Torino, da non confondere con il Castello di Rivalta di Gazzola che si trova in provincia di Piacenza.

Sapevate che a Rivalta, a pochi km da Torino, c'è un castello dell'anno 1000? Noi che abitiamo in zona lo ignoravamo e nel visitarlo abbiamo provato lo stesso stupore di quando abbiamo scoperto, sempre vicino a noi, un castello rosa, come abbiamo documentato nel post Reano delle meraviglie, il Castello dei Conti Provana ad Alpignano o il castello diroccato di Avigliana, senza dimenticare il Castello di Rivoli. Indicativamente questi castelli sono equidistanti da Torino che ne ospita moltissimi (*v."La corona delle Delizie" al fondo del post).

In Italia ci sono oltre 20.000 i castelli, imponenti architetture, spesso fortificate e ricche di tesori artistici; tra questi molti si trovano in Piemonte, regione ricca di castelli, fortezze medioevali, residenze e palazzi nobiliari risalenti al periodo sabaudo. Questi edifici dalle strutture maesteose e affascinanti, per quanto variabili nelle dimensione e nelle caratteristiche, sono tutti testimoni di lunghe storie, misteri, leggende e segreti.  

* v. al fondo del post: Castelli del Piemonte da visitare

 

  COMUNE DI RIVALTA (TO) 

Rivalta di Torino- video condiviso da youtube

Rivalta è un comune nell'area metropolitana di Torino che sorge sulla sponda più alta del fiume Sangone, da qui la derivazione del toponimo 'ripa alta', cioè Rivalta. La cittadina nasce come castrum fortificato da parte di feudatari dell'XI secolo,  è saccheggiata nel 1176 dalle truppe di Federico Barbarossa e nello stesso anno passa al vescovado di Arduino di Valperga, ma è nuovamente attaccata e  parzialmente distrutta dalle truppe di Enrico VII di Lussemburgo, per poi passare di proprietà agli Orsini che lo abiteranno per secoli fino al 1823. *v. al fondo del post sul centro di Rivalta

 

  IL CASTELLO

La prima volta che si certifica la presenza dell'edificio è in un atto di donazione del 1029, in cui Olderico Manfredi cede all’Abbazia di S. Giusto di Susa “medietatem de alia corte tam de castro e capella…quae Ripalta est nominata...” (=metà di un'altra corte nonché del castello e della cappella...che si chiama Ripalta...")

Il Castello si sviluppa, a partire dal XII secolo, intorno ad una robusta torre rettangolare.

il Torrione, edificato con ciottoli di fiume

Poco dopo  verranno costruite le alte mura e il Torrione, ancora oggi visibile sul fondo del giardino, contraddistinti dalla caratteristica tessitura muraria “a spina di pesce” e dai fregi in cotto. 

parte delle mura con il camminamento in cotto

A metà del XIII secolo, viene realizzata una cappella  dotata di pregevoli affreschi (l'artista è sconosciuto), commissonata da Guglielmo, signore di Rivalta. 

interno della cappella con i bellissimi affreschi e volte a crociera


All'interno è presente  un meraviglioso cortile  al centro del quale troneggia un pozzo che reca incisa la data del 1463. Le pareti dell'edificio, in mattoni a vista, hanno incastonati due notevoli dipinti (pitture a secco*) dedicati a San Giorgio che uccide il drago e San Michele Arcangelo. Sopra queste figure, all'ultimo piano, corre un ballatoio in legno che collega due lati del cortile. Su un pilastro è presente una targa in marmo, posta in tempi recenti, a ricordo di una visita illustre: Honoré de Balzac, amico del nuovo acquirente del castello, il conte Cesare Benevello. 
*pittura che si esegue su una parete con intonaco asciutto usando colori ai quali sono stati aggiunti  fissanti e leganti. 


il pozzo in pietra


particolare con data, in caratteri gotici


ballatoio in legno


 San Giorgio che uccide il drago e San Michele Arcangelo sono due pitture a secco, in stile neogotico, ispirati a quelli che si trovano nel castello di Fénis
Targa che ricorda il soggiorno di Honoré de Balzac che 
10 agosto 1836  scrisse "Le Cheval de Saint Martin" in onore della contessa Polissena di Benevello.

Un altro ospite illustre del castello di Rivalta è stato Massimo d'Azeglio che, nel 1846, era insegnante di disegno delle figlie del conte Cesare della Chiesa di Benevello
Cesare Benevello, uomo coltissimo, senatore del Regno di Sardegna, comprò  nel 1823 il castello di Rivalta dall'ultimo discendente della famiglia Orsini, Gioacchino, restaurandolo e aggiungendo un meraviglioso parco. Curò la parte residenziale che si articola su tre piani, più uno sotterraneo che funge da ghiacciaia. Nell'ampliare la struttura il conte fece inglobare nel nuovo edificio la torre settentrionale, molto più antica, che vediamo spuntare come parete del grande camino sul quale spicca lo stemma degli  Orsini.
Il Conte Cesare della Chiesa di Benevello e la moglie contessa Polissena Pasero di Corneliano ebbero due figlie: Bianca, sposata al Conte Demetrio Piccono della Valle, e Cecilia, sposata al Marchese Alfredo Solaro del Borgo. Bianca istituì l'“Ospedaletto di Ricovero” di Rivalta, attuale casa di riposo a lei intitolata.
 

lo stemma degli Orsini

si nota all'interno parte dell'antica torre settentrionale

Dal XVI secolo, sino al 1823, il castello  fu abitato dagli Orsini, da cui l'attuale denominazione. Non si conosce l'origine del cognome illustre, ma sappiamo con certezza che i signori di Rivalta non erano parenti degli Orsini di Roma che ebbero ben 3 Papi.


parte più recente con loggia e inizio del camminamento sulle mura

la loggia

particolare
vista dalla loggia

camminamento sopra le mura

Nel tardo settecento si realizza anche il grande giardino interno su due livelli che accoglie una gigantesca magnolia centenaria

la magnolia

giardino visto dal camminamento

fontana


pozzo nel giardino

particolare del giardino

Dal 2006 il castello è proprietà del Comune che l'ha restaurato (non completamente) con l'ausilio di fondi europei.  All'interno del castello troviamo la biblioteca pubblica e spazi polivalenti per manifastazioni culturali; nelle sale più grandi si celebrano matrimoni.

biblioteca

soffitti a cassettone nelle varie stanze della biblioteca

stanza dei matrimoni con tendaggio dipinto

finestra all'uso medioevale per sfruttare al massimo la luce del giorno

soffitto

pavimento in mosaico veneziano realizzato dalla ditta Avon

finestre di varie epoche

 
 
APPROFONDIMENTO
 

Festa di Primavera 24 marzo 2024


Il Centro storico di Rivalta, come è ormai consuetudine da 37 anni, ospita una mostra mercato con stand, banchi florovivaistici, associazioni, spazi enogastronomici con street-food, rievocazioni storiche, la Banda Musicale, il mercatino degli hobbisti e visite guidate gratuite al Castello (che consigliamo). In programma animazione e giochi per i più piccoli con pista Go-Kart e giocolieri, tornei di scacchi, letture animate, esposizione collettiva dei pittori di “Rivalta nel cuore” e mostra dei bonsai.


la banda

mostra di bonsai
i ragazzi e gli scacchi

 
rievocazione storica


Il centro di Rivalta

A pochi passi dal castello troviamo la chiesa dei Santi Pietro e Andrea apostoli, probabilmente del 1400

campanile, del 1934

interno

soffitti della chiesa

particolare

 via caratteristica
 
 

una delle tre torri d’accesso, oggi nota come Torre Civica, posta a guardia dell’ingresso occidentale,


 
Cascina Rifoglietto
 
La Cascina Rifoglietto  rappresenta uno dei beni storici e naturalistici più significativi della storia di Rivalta e della Collina Morenica.  Situata  in mezzo ai boschi su uno dei sentieri della collina morenica, in località Rippofoglietto, compare nei catasti storici dal '400 e veniva usata come casa di villeggiatura fin dalla fine del 1700. Appartenuta alla famiglia nobile dei Vibò di Praly, successivamente usata come residenza privata,  passò in eredità nel 2005 all'istituto religioso "Figlie della Sapienza" che lo conservò fino al 2008 quando venne acquistato per un milione di euro  dal Comune di Rivalta di Torino.(fonte: luoghi del cuore del FAI )  
 

pilone votivo - cascina Rifoglietto
 
Purtroppo la cascina oggi è in stato di abbandono e in grave degrado, continua a essere inaccessibile e utilizzata da qualche senzatetto. Pare che durante la guerra sia stata il rifugio di alcuni gruppi di partigiani e che, dopo la morte della proprietaria, sia stata usata da satanisti che vi hanno celebrato messe nere.
 

La Pera Crosà

(La Pietra con la Croce)

Sulla cima del Truc Monsagnasco (m 414 s.l.m) nel  punto di confine tra i comuni di Rivalta, Rivoli e Villarbasse, si trova  un masso erratico (o masso delle streghe), un grande blocco di roccia che è stato trasportato a fondovalle da un ghiacciaio, di forma  tondeggiante, che sporge dal terreno per circa 80 cm e che ha inciso  sulla  sua superficie una croce attorniata da alcuni piccoli buchi. Questi segni hanno dato origine a una leggenda.

 

Una pastorella portò al pascolo le sue pecore sulla collina del Monsagnasco. Mentre  stava seduta su un pietrone, tenendo  d’occhio il suo gregge, uscì dal bosco e le si avvicinò una strana figura con intenzioni minacciose che si rivelò essere il diavolo. La pastorella spaventata rivolse il suo sguardo  al cielo e tracciò con la mano un segno di croce sulla pietra, che lì, misteriosamente, rimase inciso. A quel punto il diavolo,  infuriato, cercò di cancellare la croce senza riuscirvi, lasciando sulla pietra le impronte delle sue unghie e poi scappò nel bosco. 

Nel 2008, durante un  convegno sui massi erratici della collina morenica, un relatore ha raccontato che, nell'Archivio Storico di Torino, è stato trovato un documento dal quale risulta che la croce, la quale si trova sulla Pera Crosà, risalirebbe al 23 aprile 1330, per segnare il confine tra Rivalta e Rivoli “…ad eternam rei memoriam et cognitionem lucidam et evidentem” cioè ad eterna memoria perché questa cosa sia conosciuta in maniera chiara ed evidente.  (fonte)

 
 
CURIOSITA'
castelli del Piemonte da visitare 

Oltre ai già citati castelli in questo e in altri post del blog, tra i quali ricordiamo il Castello di Rivoli, la Palazzina di caccia di Stupinigi, la Reggia di Venaria, Palazzo Madama  e Musei Reali di Torino,  ce ne sono altri che meritano senz'altro una visita tra i quali:
-il romantico Castello di Pralormo,  alle porte di Torino, risalente al XIII sec, conosciuto per la manifestazione "Messer Tulipano" che si svolge ogni anno in primavera 
- il Castello Ducale di Agliè che fa parte delle residenze sabaude, risalente al Medioevo e, notizia curiosa, è stato  il set per alcune serie televisive come Elisa di Rivombrosa e  La Bella e la Bestia.
- il Castello di Racconigi di proprietà dei Savoia fu  dimora reale e nobiliare per diverso tempo e venne trasformato nel 1800 in un luogo di villeggiatura per nobili
- il Castello della Manta che si trova in provincia di Cuneo ed è un'antica dimora medioevale situata  in un paesaggio suggestivo. Il castello è gestito dal FAI   (Fondo Ambiente Italiano)  
- il Castello della Mandria che si trova all'interno dell'omonimo parco in provincia di Torino e che fu residenza sabauda,  divenuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità, UNESCO nel 1997. Al suo interno si possono visitare  gli appartamenti reali di Vittorio Emanuele II di Savoia che condivise con la seconda moglie 'Bela Rosin' (matrimonio morganatico)  
- il Castello Grinzane Cavour situato nel cuore delle Langhe che fu per vent'anni dimora di Camillo Benso Conte di Cavour, primo presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d'Italia. Il castello è patrimonio Mondiale dell’Umanità, UNESCO, ed è conosciuto anche perchè vi si svolge  l'asta mondiale del tartufo bianco.
- il Castello del Roccolo che si trova in provincia di Cuneo; qui alloggiarono vari personaggi famosi tra i quali: Alessandro Manzoni e Silvio Pellico. 

Castello di Mazzè si trova nel Canavese, le prime notizie lo indicano nel Medioevo come costruito sopra le tracce di una fortificazione romana e rimaneggiato  nel 1700 e, in seguito, nel 1850 dal conte d'Usseaux. Le sue sale sono ricche di suggestioni artistiche e storiche  
- il Castello di Pavone Canavese  situato vicino ad Ivrea, fu  una roccaforte risalente al X secolo; ha una lunga storia fatta di invasioni saracene e ungare. Attualmente è adibito a sale per congressi, ristorante e hotel.
castello di Pavone

particolari
interno, sala ristorante

- il Castello di Bardassano di origine mediovale, nei pressi di Gassino (To); è una costruzione risalente all'XI secolo e pare che ci abbia abitato da bambino l'imperatore Barbarossa; ad oggi mantiene arredi e decorazioni interne seicenteschi
- il Castello di Montalto Dora, struttura fortificata  risalente al 1300 situato a nord di Ivrea. Nel XVII sec. fu teatro di scontri con le truppe francesi. E' stato restaurato negli anni '60

- il Castello di Masino si trova  di fronte alla Serra di Ivrea e risale al 1070; nel corso della sua storia subì tre distruzioni e altrettante ricostruzioni. Il castello di Masino è stato acquistato e restaurato dal F.A.I. (Fondo per l'Ambiente Italiano) ed ora è museo dell'Arredamento Piemontese, vanta inoltre una ricca biblioteca posta nella grande torre centrale.

- il Castello di Costigliole d'Asti, di origine medievale
- il Castello di Barolo risalente al X secolo
 
e molti altri ... 
 

La corona delle Delizie
Intorno a Torino tra il 1500 e il 1700 sorsero a raggiera delle residenze reali che andarono a creare la «Corona di delizie», detta così perché cingeva da tutti i lati la capitale. Le residenze furono Mirafiori, Regio Parco (alla confluenza di Stura e Po), Valentino, Villa della Regina, Venaria e Stupinigi (che dista da piazza Castello 10 km esatti). Costituivano un insieme di dimore legate solo agli svaghi,  inframmezzate dai classici castelli di Rivoli e di Moncalieri, circondate da latifondi spesso con diritti di caccia.
Alcune residenze decaddero altre ebbero più secoli di splendore.
In realtà i castelli intorno a Torino sono molti di più, alcuni sono antecedenti alla nascita di Casa Savoia, come testimonia il castello di Rivalta.