Castello Orsini di Rivalta di Torino , informazioni, curiosità e altri castelli del Piemonte
Château Noir 1903 - Paul Cezanne
Ho perduto, prima di nascere, il mio castello antico. Sono state
vendute, prima che nascessi, le tappezzerie del mio palazzo ancestrale.
Il mio maniero di prima della mia vita è caduto in rovina, e solo in
certi momenti, quando il chiarore lunare sorge in me da sopra i giunchi
del fiume, mi si raffredda la nostalgia.
-Fernando Pessoa-
entrata del castello Orsini di Rivalta
Nei nostri giri a 'chilometro zero', questa volta ci siamo imbattute nel castello di Rivalta, in provincia di Torino, da non confondere con il Castello di Rivalta di Gazzola che si trova in provincia di Piacenza.
Sapevate che a Rivalta, a pochi km da Torino, c'è un castello dell'anno 1000? Noi che abitiamo in zona lo ignoravamo e nel visitarlo abbiamo provato lo stesso stupore di quando abbiamo scoperto, sempre vicino a noi, un castello rosa, come abbiamo documentato nel post Reano delle meraviglie, il Castello dei Conti Provana ad Alpignano o il castello diroccato di Avigliana, senza dimenticare il Castello di Rivoli. Indicativamente questi castelli sono equidistanti da Torino che ne ospita moltissimi (*v."La corona delle Delizie" al fondo del post).
In Italia ci sono oltre 20.000 i castelli, imponenti architetture, spesso fortificate e ricche di tesori artistici; tra questi molti si trovano in Piemonte,regione ricca di castelli, fortezze medioevali, residenze e palazzi nobiliari risalenti al periodo sabaudo. Questi edifici dalle strutture maesteose e affascinanti, per quanto variabili nelle dimensione e nelle caratteristiche, sono tutti testimoni di lunghe storie, misteri, leggende e segreti.
* v. al fondo del post: Castelli del Piemonte da visitare
Rivalta è un comune nell'area metropolitana di Torino che sorge sulla sponda più alta del fiume Sangone, da qui la derivazione del toponimo 'ripa alta', cioèRivalta. La cittadina nasce come castrum fortificato da parte di feudatari dell'XI secolo, è saccheggiata nel 1176 dalle truppe di Federico Barbarossa e nello stesso anno passa al vescovado di Arduino di Valperga, ma è nuovamente attaccata e parzialmente distrutta dalle truppe di Enrico VII di Lussemburgo, per poi passare di proprietà agli Orsini che lo abiteranno per secoli fino al 1823. *v. al fondo del post sul centro di Rivalta
IL CASTELLO
La prima volta che si certifica la presenza dell'edificio è in un atto di donazione del 1029, in cui Olderico Manfredi cede all’Abbazia di S. Giusto di Susa “medietatem de alia corte tam de castro e capella…quae Ripalta est nominata...” (=metà di un'altra corte nonché del castello e della cappella...che si chiama Ripalta...")
Il Castello si sviluppa, a partire dal XII secolo, intorno ad una robusta torre rettangolare.
il Torrione, edificato con ciottoli di fiume
Poco dopo verranno costruite le alte mura e il Torrione, ancora oggi visibile sul fondo del giardino, contraddistinti dalla caratteristica tessitura muraria “a spina di pesce” e dai fregi in cotto.
parte delle mura con il camminamento in cotto
A metà del XIII secolo, viene realizzata una cappella dotata di pregevoli affreschi (l'artista è sconosciuto), commissonata da Guglielmo, signore di Rivalta.
interno della cappella con i bellissimi affreschi e volte a crociera
All'interno è presente un meraviglioso cortile al centro del quale troneggia un pozzo che reca incisa la data del 1463. Le pareti dell'edificio, in mattoni a vista, hanno incastonati due notevoli dipinti (pitture a secco*) dedicati a San Giorgio che uccide il drago e San Michele Arcangelo. Sopra queste figure, all'ultimo piano, corre un ballatoio in legno che collega due lati del cortile. Su un pilastro è presente una targa in marmo, posta in tempi recenti, a ricordo di una visita illustre: Honoré de Balzac, amico del nuovo acquirente del castello, il conte Cesare Benevello.
*pittura che si esegue su una parete con intonaco asciutto usando colori ai quali sono stati aggiunti fissanti e leganti.
il pozzo in pietra
particolare con data, in caratteri gotici
ballatoio in legno
San Giorgio che uccide il drago e San Michele Arcangelo sono due pitture a secco, in stile neogotico, ispirati a quelli che si trovano nel castello di Fénis
Cesare Benevello, uomo coltissimo, senatore del Regno di Sardegna, comprò nel 1823 il castello di Rivalta dall'ultimo discendente della famiglia Orsini, Gioacchino, restaurandolo e aggiungendo un meraviglioso parco. Curò la parte residenziale che si articola su tre piani, più uno sotterraneo che funge da ghiacciaia. Nell'ampliare la struttura il conte fece inglobare nel nuovo edificio la torre settentrionale, molto più antica, che vediamo spuntare come parete del grande camino sul quale spicca lo stemma degli Orsini.
Il Conte Cesare della Chiesa di Benevello e la moglie contessa Polissena
Pasero di Corneliano ebbero due figlie: Bianca, sposata al Conte
Demetrio Piccono della Valle, e Cecilia, sposata al Marchese Alfredo
Solaro del Borgo. Bianca istituì l'“Ospedaletto di Ricovero” di Rivalta, attuale casa di riposo a lei
intitolata.
lo stemma degli Orsini
si nota all'interno parte dell'antica torre settentrionale
Dal XVI secolo, sino al 1823, il castello fu abitato dagli Orsini, da cui l'attuale denominazione. Non si conosce l'origine del cognome illustre, ma sappiamo con certezza che i signori di Rivalta non erano parenti degli Orsini di Roma che ebbero ben 3 Papi.
parte più recente con loggia e inizio del camminamento sulle mura
la loggia
particolare
vista dalla loggia
camminamento sopra le mura
Nel tardo settecento si realizza anche il grande giardino interno su due livelli che accoglie una gigantesca magnolia centenaria
la magnolia
giardino visto dal camminamento
fontana
pozzo nel giardino
particolare del giardino
Dal 2006 il castello è proprietà del Comune che l'ha restaurato (non completamente) con l'ausilio di fondi europei. All'interno del castello troviamo la biblioteca pubblica e spazi polivalenti per manifastazioni culturali; nelle sale più grandi si celebrano matrimoni.
biblioteca
soffitti a cassettone nelle varie stanze della biblioteca
stanza dei matrimoni con tendaggio dipinto
finestra all'uso medioevale per sfruttare al massimo la luce del giorno
soffitto
pavimento in mosaico veneziano realizzato dalla ditta Avon
finestre di varie epoche
APPROFONDIMENTO
Festa di Primavera 24 marzo 2024
Il Centro storico di Rivalta, come è ormai consuetudine da 37 anni, ospita una mostra mercato con stand, banchi florovivaistici, associazioni, spazi enogastronomici con street-food, rievocazioni storiche, la Banda Musicale, il mercatino degli hobbisti e visite guidate gratuite al Castello (che consigliamo). In programma animazione e giochi per i più piccoli con pista Go-Kart e giocolieri, tornei di scacchi, letture animate, esposizione collettiva dei pittori di “Rivalta nel cuore” e mostra dei bonsai.
la banda
mostra di bonsai
i ragazzi e gli scacchi
rievocazione storica
Il centro di Rivalta
A pochi passi dal castello troviamo la chiesa dei Santi Pietro e Andrea apostoli, probabilmente del 1400
campanile, del 1934
interno
soffitti della chiesa
particolare
via caratteristica
una delle tre torri d’accesso, oggi nota come Torre Civica, posta a guardia dell’ingresso occidentale,
La Cascina Rifoglietto rappresenta uno dei beni storici e naturalistici
più significativi della storia di Rivalta e della Collina Morenica. Situata in mezzo ai boschi su uno dei sentieri della collina morenica, in località Rippofoglietto, compare nei catasti storici dal '400 e veniva usata come
casa di villeggiatura fin dalla fine del 1700. Appartenuta alla famiglia
nobile dei Vibò di Praly, successivamente usata come residenza privata, passò in eredità nel 2005 all'istituto religioso "Figlie della Sapienza"
che lo conservò fino al 2008 quando venne acquistato per un milione di euro dal Comune di
Rivalta di Torino.(fonte: luoghi del cuore del FAI )
pilone votivo - cascina Rifoglietto
Purtroppo la cascina oggi è in stato di abbandono e in grave degrado, continua a
essere inaccessibile e utilizzata da qualche senzatetto. Pare che durante la guerra sia stata il rifugio di alcuni gruppi di partigiani e che, dopo la morte della proprietaria, sia stata usata da satanisti che vi hanno celebrato messe nere.
La Pera Crosà
(La Pietra con la Croce)
Sulla cima del Truc Monsagnasco (m 414 s.l.m) nel punto di confine tra i comuni di Rivalta, Rivoli e Villarbasse, si trova un masso erratico (o masso delle streghe), un grande blocco di roccia che è stato trasportato a fondovalle da un ghiacciaio, di forma tondeggiante, che sporge dal terreno per circa 80 cm e che ha inciso sulla sua superficie una croce
attorniata da alcuni piccoli buchi. Questi segni hanno dato origine a
una leggenda.
Una pastorella portò al pascolo le sue pecore sulla collina del
Monsagnasco. Mentre stava seduta su un pietrone,
tenendo d’occhio il suo gregge, uscì dal bosco e le si avvicinò
una strana figura con intenzioni minacciose che si rivelò essere il diavolo. La pastorella spaventata rivolse
il suo sguardo al cielo e tracciò con la mano un segno
di croce sulla pietra, che lì, misteriosamente, rimase inciso. A quel
punto il diavolo, infuriato, cercò di cancellare la croce senza riuscirvi, lasciando sulla pietra le impronte delle sue unghie e poi scappò nel bosco.
Nel 2008, durante un convegno sui massi erratici della collina morenica, un relatore ha raccontato che, nell'Archivio Storico di Torino, è stato trovato un
documento dal quale risulta che la croce, la quale si trova sulla Pera Crosà, risalirebbe al 23 aprile 1330, per segnare il confine tra Rivalta e
Rivoli “…ad eternam rei memoriam et cognitionem lucidam et evidentem” cioè ad eterna memoria perché questa cosa sia conosciuta in maniera chiara
ed evidente. (fonte)
CURIOSITA'
castelli del Piemonte da visitare
Oltre ai già citati castelli in questo e in altri post del blog, tra i quali ricordiamo il Castello di Rivoli, la Palazzina di caccia di Stupinigi, la Reggia di Venaria, Palazzo Madama e Musei Reali di Torino, ce ne sono altri che meritano senz'altro una visita tra i quali:
-il romantico Castello di Pralormo, alle porte di Torino, risalente al XIII sec, conosciuto per la manifestazione "Messer Tulipano" che si svolge ogni anno in primavera
- il Castello Ducale di Aglièche fa parte delle residenze sabaude, risalente al Medioevo e, notizia curiosa, è stato il set per alcune serie televisive come Elisa di Rivombrosa e La Bella e la Bestia.
- il Castello di Racconigidi proprietà dei Savoia fu dimora reale e nobiliare per diverso tempo e venne trasformato nel 1800 in un luogo di villeggiatura per nobili
- il Castello della Manta che si trova in provincia di Cuneo ed è un'antica dimora medioevale situata in un paesaggio suggestivo. Il castello è gestito dal FAI (Fondo Ambiente Italiano)
- il Castello della Mandria che si trova all'interno dell'omonimo parco in provincia di Torino e che fu residenza sabauda, divenuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità, UNESCO nel 1997. Al suo interno si possono visitare gli appartamenti reali di Vittorio Emanuele II di Savoia che condivise con la seconda moglie 'Bela Rosin' (matrimonio morganatico)
- il Castello Grinzane Cavoursituato nel cuore delle Langheche fu per vent'anni dimora di Camillo Benso Conte di Cavour, primo presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d'Italia. Il castello è patrimonio Mondiale
dell’Umanità, UNESCO, ed è conosciuto anche perchè vi si svolge l'asta mondiale del tartufo bianco.
- il Castello del Roccoloche si trova in provincia di Cuneo; qui alloggiarono vari personaggi famosi tra i quali: Alessandro Manzoni e Silvio Pellico.
- Castello di Mazzè si trova nel Canavese, le prime notizie lo indicano nel Medioevo come costruito sopra le tracce di una fortificazione romana e rimaneggiato nel 1700 e, in seguito, nel 1850 dal conte d'Usseaux. Le sue sale sono ricche di suggestioni artistiche e storiche
- il Castello di Pavone Canavese situato vicino ad Ivrea, fu una roccaforte risalente al X secolo; ha una lunga storia fatta di invasioni saracene e ungare.Attualmente è adibito a sale
per congressi, ristorante e hotel.
castello di Pavone
particolari
interno, sala ristorante
- il Castello di Bardassano di origine mediovale, nei pressi di Gassino (To); è una costruzione risalente all'XI secolo e pare che ci abbia abitato da bambino l'imperatore Barbarossa; ad oggi mantiene arredi e decorazioni interne seicenteschi
- il Castello di Montalto Dora, struttura fortificata risalente al 1300 situato a nord di Ivrea. Nel XVII sec. fu teatro di scontri con le truppe francesi. E' stato restaurato negli anni '60
- il Castello di Masino si trova di fronte alla Serra di Ivrea e risale al 1070; nel corso della sua storia subì tre distruzioni e altrettante ricostruzioni. Il castello di Masino è stato acquistato e restaurato dal F.A.I. (Fondo per
l'Ambiente Italiano) ed ora è museo dell'Arredamento Piemontese, vanta inoltre una ricca biblioteca posta nella grande
torre centrale.
e molti altri, alcuni privati e non sempre visitabili come il castello rosa di Reano risalente al XIII secolo.
e il castello dei Provana di Collegno, il cui parco è aperto durante la festa patronale del 21 luglio; è affittato per cerimonie matrimoniali.
il primo nucleo del castello risale al 1171, edificato da Umberto III il Beato di Savoia
La corona delle Delizie
Intorno a Torino tra il 1500 e il 1700 sorsero a raggiera delle residenze reali che andarono a creare la «Corona di delizie», detta così perché cingeva da tutti i lati la capitale. Le residenze furono Mirafiori, Regio Parco (alla confluenza di Stura e Po), Valentino, Villa della Regina, Venaria e Stupinigi(che dista da piazza Castello 10 km esatti). Costituivano un insieme di dimore legate solo agli svaghi, inframmezzate dai classici castelli di Rivoli e di Moncalieri, circondate da latifondi spesso con diritti di caccia.
Alcune residenze decaddero altre ebbero più secoli di splendore.
In realtà i castelli intorno a Torino sono molti di più, alcuni sono antecedenti alla nascita di Casa Savoia, come testimonia il castello di Rivalta.
bel castello, non lo conoscevo
RispondiEliminaÈ veramente interessante, rappresenta 10 secoli di storia. Un abbraccio
Eliminada visitare, come pure tutti gli altri castelli che avete segnalato per un tour molto interessante
RispondiEliminaOttima idea, un pochino lungo come tour... ma sarebbe magnifico. Un abbraccio
Eliminail Piemonte e l'Italia tutta è piena di bellezze
RispondiEliminaSiamo perfettamente d'accordo con te, l'Italia è piena di sorprese. Un abbraccio
Eliminagrazie per tutte queste informazioni
RispondiEliminaGrazie a te per le tue gentili parole. Un abbraccio
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