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martedì 16 luglio 2024

la magia delle piante grasse ( succulente)

Il cactus è come le nostre vite. Piene di spine, ma a volte racchiudono momenti di grande bellezza.

-Pamela Browning-

Le piante grasse sono magiche, sono umili, non chiedono quasi niente; spesso si adattano agli ambienti esterni e  non patiscono sia il freddo che il caldo torrido. Improvvisamente fioriscono e ci regalano fiori bellissimi, colori incredibili, nonostante le spine. Fin dalla notte dei tempi, i popoli nativi dell’America centro-meridionale hanno avuto una sorta di venerazione per questo tipo di piante, considerate magiche e curative.

Riescono a sopravvivere a periodi di siccità proprio grazie alla loro caratteristica di immagazzinare nelle foglie e  nei fusti  l’ acqua e le sostanze nutrienti di cui hanno bisogno, per poi rilasciarle nei momenti di maggiore necessità. In natura esistono circa 10 mila specie di piante grasse.

Nel post le nostre piante grasse, contenitori, raccoglietori, fioritura, riproduzione, travaso, regalo per un'amica, storie e leggende.  


La bellezza non risiede nell'uguaglianza, bensì nella diversità. È pressoché inimmaginabile una giraffa senza il collo lunghissimo, o un cactus senza le spine.
Paulo Coelho

fonte

Contenitori originali

Come e dove sistemare le nostre piantine? Ci sono moltissime combinazioni, dalle cortecce agli oggetti di cucina, dai cestini alle cassettine.... ve ne presentiamo alcuni per suggerire soluzioni di riciclo e a costo zero.

una corteccia, poca terra e muschio

due ruote di legno e due mensoline
(recupero in un mercatino dell'usato)

una insalatiera sbreccata appoggiata 
su una vecchia sedia shabby v. qui

un cestino foderato con un foglio di plastica di recupero
e una pianta di aloe
sedum in una borsa di corda 
*v.  la sezione "approfondimento - sedum " al fondo del post

cestini con Kalanchoe di vari colori


particolare della Kalanchoe lilla

tazzina da caffè, sedum fiorito

tazzine spaiate e zuccheriera


una teglia da forno sbreccata della quale abbiamo bucato il fondo con un trapano


un boccale inutilizzato

filtri in ceramica per le tisane, spesso sono abbinate alle tazze,
 ma noi non le utilizziamo


 
e il sedum 
*v.  la sezione "approfondimento - sedum " al fondo del post 
 

Oreocereus celsianus

  in vasetto in stile boho (*v. post)
piante grasse in un giardino Zen 
il  contenitore è una cassettina di legno 
 
la nostra Tillandsia è appesa  con un filo di metallo a spirale che pare un bracciale 
 
Tillandsia, la pianta magica che vive senza terra e trae nutrimento e umidità dall'atmosfera attraverso le foglie. In natura si trovano nel continente Americano nelle foreste tropicali, nelle zone desertiche di alcune regioni dell’America del Sud fino ai freddi altopiani andini. La Tillandsia è in grado di assorbire e di trattenere molte delle sostanze inquinanti disperse nell’atmosfera, come la formaldeide presente in tutti gli ambienti di vita e di lavoro e i PM10, molecole inquinanti prodotte durante i processi di combustione.



 
Raccoglitori

mobiletto metallico da ufficio, inutilizzato

classico portavasi in ferro battuto

composizione libera su un tavolino di recupero

raccoglitore di piante miste da esterno a Sydney


Così ostiche e coriacee, adoro le piante grasse, la loro beffarda strafottenza, l’essere burbere per non concedersi alle carezze di chiunque. Eppure, a dispetto della loro atavica ruvidità, ti sorprendono improvvisamente, incastonando delicate grazie floreali tra aculei indisponenti. Un po’ come me.
-Michelangelo Da Pisa-

 
Una fioritura spettacolare


lingua di suocera fiore bianco


cuscino di suocera

lingua di suocera fiore rosso


 Mammillaria fiorita

Ecco qui uno dei nostri balconi, basta un po' di sole e questi sedum che si moltiplicano e nascono quasi spontanemente, esplodono in in una abbondante fioritura gialla che durerà per mesi.





aiuola a Sanremo
Carpobrotus Edulis, fico di mare

Aeonium Mardi Gras

anche la Sanseviera fiorisce

delosperam basuricum

 
Il deserto non si innamora di qualunque fiore, per questo ha scelto il cactus.
-Fabrizio Caramagna-
 
Bellissime anche senza fiori

ferocactus latispinus 


 Mammillaria
Pare che il latte della Mammillaria, di cui esistono circa 300 varietà, venisse usato dai nativi d’America per curare le malattie legate all’orecchio, come la sordità o il semplice mal d’orecchio.(fonte)


Euphorbia Eritrea

*v.  la sezione "approfondimento -  Euphorbia eritrea " al fondo del post




Cactus Coda di scimmia Hildewintera

aloe

aloe

L’aloe è una pianta grassa utilizzata sin dall’antichità per le sue proprietà medicinali, in particolare a scopo depurativo, lassativo, cicatrizzante e per disturbi dermatologici. In commercio si trovano numerosi  prodotti a base di aloe come il gel che è utilizzato anche per  l'azione lenitiva delle mucose del cavo orale e del tratto gastro-intestinale e in prodotti dermatologici idratanti, lenitivi e cicatrizzanti. (fonte)

*v.  la sezione "approfondimento - aloe " al fondo del post 




sedum
*v.  la sezione "approfondimento - sedum " al fondo del post
composizione su un muro di un balcone con le bandierine tibetane

particolare



Sansevieria*
 
*Scelta dalla Nasa tra le piante migliori per la purificazione dell'aria, la Sansevieria rimuove almeno 107 inquinanti atmosferici noti, tra cui monossido di carbonio e monossido di azoto, formaldeide, cloroformio, benzene, xilene e tricloroetilene.

Agave filifera

*v.  la sezione "approfondimento - agave " al fondo del post

pianta-albero di giada
Crassula Ovata
dietro la  pianta il nostro macramè da appendere
 
La Crassula ha un buon potere di assorbimento dell’inquinamento elettronico prodotto dagli elettrodomestici e ha un’azione depurativa dell’aria negli appartamenti dove sono presenti sostanze chimiche nocive. (fonte)
 
sedum

aloe arborescens
 
 cactus  Pitaya

 cactus  Pitaya

La Pitaya ha  “rami” lunghi che possono crescere anche fino a 6-12 metri e che hanno portamento strisciante o ricadente. La pianta, originaria delle americhe, era molto nota alle civiltà precolombiane. Forma delle radici aeree con le quali riesce ad attaccarsi ad altri alberi o rocce. Il suo aspetto  gli è valso il soprannome di Frutto del Drago e lo rende particolarmente decorativo. Ha una eccellente composizione nutrizionale ed è ricchissima di vitamina C. (fonte
 
Agave
*v.  la sezione "approfondimento - agave " al fondo del post
 
Alcune sono commestibili

il nostro fico d'India in vaso: vedremo i frutti?
abbiamo  piantato una pala ed in 3 anni è diventato imponente
 
*v.  la sezione "approfondimento - fico d'India " al fondo del post

La Cattolica di Stilo circondata dai fichi d'India

 
“Se impareremo ad avere cura delle nostre piantine, sarà più facile coltivare i nostri sogni: dedicarci con attenzione e passione a qualcosa ci aiuta a tirar fuori i nostri istinti migliori.” 
Serena Dandini
 
Come riprodurle?
Le piante grasse non si seminano, o meglio, a noi non conviene seminarle perchè la maggior parte di loro si propaga tagliandone una piccola parte, è sufficiente anche una foglia carnosa da interrare e bagnare senza inzuppare troppo il terreno.
 
riproduzione con una foglia

riproduzione con un rametto, fico di mare o
Carpobrotus Edulis


COME SI TRAVASA UNA PIANTA GRASSA SPINOSA?



Occorrente
  • Guanti
  • paletta
  • giornali
  • un vaso leggermente più grande
  • terriccio per piante grasse


 
1.mettersi i guanti,
2.avvolgere la piantina con i giornali e sfilarla dal vaso
aiutandosi con la paletta se necessario

3.togliere parte della vecchia terra,
4.riavvolgeee la pianta con il giornale
5.inserirla nel vaso nuovo 
6.aggiungere il terriccio (per piante grasse) mancante



 
Regalo per un'amica
Adesso è il momento di moltiplicare le vostre piantine e preparare qualche regalo per le festività o le occasioni speciali. 
 
Come presentarle?
Bastano dei contenitori semplici tipo vasetti,  cestini (*v. i nostri cestini a crochet e a macramè), cashepot (*v.post sui nostri di recupero), porta vasetti da appendere fai da te (*v. post);  oppure "incartare" il vasetto" in  tappetini realizzati a telaio (*v.pagina) o inseriti in sacchetti fai da te (*v.pagina) o "avvolti" in un bel pezzo di stoffa o un foulard  (*v. post furoshiki, tecnica giapponese dei nodi su stoffa)
 
Per una occasione, noi abbiamo acquistato dei piccoli cestini di vimini e per renderli più allegri abbiamo incollato dei fiori di stoffa con la colla a caldo. Li abbiamo usati come bomboniere v. qui



 
APPROFONDIMENTO
 Storie e leggende sulle piante grasse
 
 Si  precisa che tutte le informazioni mediche ed erboristiche, relative alle piante e riportate  nel post devono essere sempre confrontate con il parere del proprio medico, erborista o naturopata di fiducia; anche se "naturali" non significa che  gli effetti del loro uso "fai da te" siano innocui.   

 

Non si conosce esattamente quando le piante grasse, o succulente, sono comparse sulla terra; esistono però alcune storie e leggende. 

 1. La leggenda della nascita della città di Tenochtitlán 
Il popolo degli Aztechi,  lasciarono Aztlán guidati da un'antica profezia, secondo cui avrebbero dovuto stabilirsi e fondare la loro città in un luogo sacro, che sarebbe stato annunciato dalla visione di un'aquila che mangiava un serpente in cima ad un cactus. Osservarono questa scena nell'isola al centro del lago Texcoco e lì, nel 1325, decisero di costruire la loro città: Tenochtitlán (oggi Città del Messico).  Questo episodio è rappresentato sullo stemma della bandiera messicana.
 
particolare centrale della bandiera con l'aquila, il serpente e il cactus


Un'altra leggenda sulla nascita dei cactus è legata agli Inca.

2. La  leggenda Inca sulla nascita dei Cactus

Echinopsis atacamensis


Sulle Ande vivevano due giovani innamorati, cresciuti insieme e che appartenevano alla stessa tribù; lei era la figlia del capo tribù che non vedeva di buon occhio il rapporto con il ragazzo. Un giorno i due innamorati decisero di fuggire e il padre della ragazza, non vedendo rientrare la figlia, partì con un gruppo di guerrieri al loro inseguimento. I due ragazzi, stanchi per le ore di cammino, si fermarono a riposare, ma scorsero gli uomini che li cercavano. Disperati, chiesero aiuto alla dea Pachamama, la Madre Terra, che aprì una profonda voragine dove i due poterono nascondersi.
Il padre e i guerrieri si misero ad urlare maledicendo la dea e rimasero davanti alla voragine tutta la notte per catturarli una volta che fossero usciti. La dea allora trasformò i due innamorati in cactus, così ebbe origine l’Echinopsis Pasacana, (oggi Echinopsis atacamensis), dal nome di lei: Pasacana (fonte)

 3. La maga Circe e l'Euforbia Eritrea

Pare che anche l’Euphorbia Eritrea sia in grado di purificare l'aria della stanza in cui è collocata, assorbendo gli idrocarburi e altre sostanze nocive emesse dagli apparecchi elettronici.

Una leggenda narra  che la maga Circe utilizzò il lattice dell’Euforbia per creare pozioni magiche. In particolare, nell’Odissea di Omero, viene spiegato che la maga utilizzò la pozione magica fatta con la pianta Euforbia per trasformare in maiali i compagni di viaggio di Ulisse. (fonte)

 4.  Il fico d'India

fichi d'India calabresi  *v. post

Il fico d'India  è legato alla scoperta delle Americhe e giunge in Europa nella seconda metà del '500 grazie agli spagnoli e  pare che fu proprio Cristoforo Colombo a importare  questi frutti  essiccati al sole che chiamò Fichi d'India perchè provenienti, secondo lui, dalle Indie. 
In Italia la pianta arriva in Sicilia e la sua coltivazione si diffonde intorno al vulcano Etna propagandosi poi in tutto il meridione. 
Altri esemplari di piante grasse, come ad esempio l'aloe, furono importati da altri esploratori come Diaz  e de Gama.
In seguito a queste scoperte, alla fine del '500, le piante grasse iniziarono a comparire nei testi di storia naturale e, dal secolo seguente, cominciarono a far parte dei numerosi orti botanici e giardini.  
Secondo una leggenda “lu peri di ficurinnia”, il Fico d’India era una pianta velenosa, portata dai Turchi “senza fede” in Sicilia per distruggere il popolo siciliano, ma Dio, che tanto amava quella terra e i suoi contadini, rese i frutti dolcissimi e ricchi di proprietà miracolose. Si narra inoltre che dall’epoca dei turchi, i contadini, nei giorni di vendemmia o raccolta, mangiassero numerosissimi frutti di Fico d’India a colazione; in realtà tale usanza sembra tragga origine dall’antica abitudine del padrone di far lavorare i coltivatori a stomaco pieno per evitare che mangiassero quanto raccolto. ( fonte

La tradizione vede il fico d’India (soprattutto le sue pale,  chiamate “cladodi”) come una pianta quasi miracolosa. Già in Messico le popolazioni indigene sfruttavano le pale come decongestionanti e antinfiammatori, addirittura curavano le ossa rotte. 

Nella medicina popolare siciliana i  cladodi crudi, interi, al forno o in poltiglia, venivano usati per curare contusioni, ecchimosi, infiammazioni e persino per la febbre da malaria. Si evidenzia ancora oggi un proverbio siciliano : Quannu unu s’allavanca di ‘nna nucia. Sucu di pala vecchia, e babbaluci; E si sècuta e ‘un ni resta cuntentu: ci metti ogliu e cira e erva di ventu (Quando uno precipita giù da un noce si deve adoperare succo di pala vecchia di fico d'India; e se non migliora e non ne resta soddisfatto: adoperi olio con cera ed artemisia).

5.  Agave  fiore della morte e liquori

Secondo le antiche leggende l'agave fioriva una volta ogni cento anni e proprio la fioritura ne annunciava la sua  morte.  
La sua maestosa infiorescenza (fenomeno noto come “monocarpismo”) può raggiungere anche 9 metri e  appare ogni 10-30 anni, dura per mesi e segna la fine del suo ciclo vitale ma, prima di morire, l'agave produce nuove piantine, chiamate “pups”, che crescono dalla base della pianta madre, per la continuazione della specie. Questo ciclo di vita unico è ciò che rende l’agave così affascinante e diversa da altre piante.
 
agave fiorita ( fonte )
 
La quasi totalità dei liquori e dei distillati ha una provenienza vegetale. Il succo che si ricava da queste piante è alla base della famosa Tequila e della produzione di un altro  alcolico: il Mescal (o Mezcal). 
La Tequila è un distillato prodotto a Jalisco, stato del Messico situato nella parte occidentale del paese e affacciato sull'oceano Pacifico; qui la vera Tequila è prodotta mediante l’agave di Weber, ovvero quella blu.  
Il Mescal, invece, si produce con più varietà di agave, crca trenta.

agave di Weber

La Tequila è caratterizzata da una storia che intreccia gli Aztechi ed i conquistatori spagnoli, i quali, al termine delle scorte di brandy, iniziarono a distillare il succo dell'agave fermentato come facevano gli aztechi.

Si narra che i sacerdoti bevessero il succo di agave fermentato per entrare in uno stato di trance attraverso il quale arrivare a dialogare con gli dei e compiere i riti sacrificali tipici delle funzioni religiose delle civiltà precolombiane.


6. Aloe leggende, storia e usi

L'Aloe è considerata una panacea fin dall'antichità. Nel corso dei secoli  è stata nominata  in vari modi come pianta fattucchiera, il bastone del cielo, il dono di Venere, la pianta dell’immortalità, il guaritore silenzioso, il medico in vaso ecc...
Le fonti storiche si mescolano a leggende, ma in epoche e luoghi diversi, le sue proprietà sembrano comunque  ovunque riconosciute.  

Juan Ponce de León nel 1513, il 2 aprile, cercando “la fonte dell’eterna giovinezza”, sbarcò in quella che è l’attuale Florida e qui gli indiani Seminoles gli mostrarono un luogo dove veniva coltivata l'aloe.  I vecchi saggi si bagnavano in una fonte miracolosa,  tagliavano le foglie di aloe che applicavano sui loro corpi al fine di conservare la loro giovinezza di sempre.

La pianta dell'Aloe è conosciuta fin dai tempi dei Sumeri,  infatti sono state ritrovate alcune tavole di argilla, risalenti al 1750 a.C., che riportano gli usi terapeutici e medicinale di di questa pianta. Anche in Egitto si sono trovati scritti relativi alla sua utilizzazione nella religione e nella magia. La pianta è presentata come rimedio per guarire o curare infezioni, per massaggi, per preparare medicinali e unguenti e per l'imbalsamazione dei morti (per questo motivo in Egitto era chiamata pianta dell'immortalità).

Anche la Bibbia la cita, unita alla mirra, per preparare unguenti.

In Asia l’Aloe era già conosciuta prima del VI secolo a.C. Alcune tracce del suo utilizzo furono trovate anche in India, Tibet, Malesia, Sumatra e più tardi in Cina.

Nella medicina Ayurvedica (medicina tradizionale dell’India), la cui storia risale al IV sec. a.C., l’Aloe era chiamata Mussabar, ed era utilizzata per eliminare i parassiti, per la preprazione di unguenti e lozioni ad uso dermatologico e per i problemi di stomaco. 

In Cina l’Aloe chiamata Lo-Hoei, era usata come lassativo, antiparassitario, per guarire le ustioni, ecc...

In Europa l’Aloe è stata utilizzata per la preparazione di vari elisir; famoso è l'elisir di lunga vita  (Elixir Proprietatis) a base di tintura di Aloe, Mirra e Zafferano usata da Pericle (400 a.C. circa), uomo di stato e alchimista di Atene.

Più recentemente nel 1934, negli Stati Uniti, abbiamo la prima relazione scientifica da parte del Dr. Collis e di suo figlio, circa l’impiego di gel di Aloe nella cura  delle gravi ustioni provocate da raggi X. Nel 1945 vengono curati con un gel di aloe gli ustionati dalle esplosioni atomiche in Giappone non essendovi altri rimedi, data la nulla conoscenza degli effetti della nuova arma.

Negli anni '80 le proprietà dell'Aloe vengono riconosciute ufficialemente negli Stati Uniti a livello curativo e cosmetico e oggi si trovano numerosi preparati galenici e industriali a base di gel di Aloe.       (fonte); (fonte)

Tuttavia le informazioni sugli effetti salutari della pianta sono controversi:

Nel 2021 l'EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha introdotto delle misure sugli integratori che contengono l'aloe vera per la sua capacità di indurre mutagenesi nel DNA umano fonte.

7. Sedum storia e caratteristiche

Il Sedum è un genere di piante succulente appartenente alla famiglia delle Crassulacee, è diffuso in tutti i continenti tranne che in  Oceania e Antartide.

Viene descritto per la prima volta da Linneo (medico, botanico e naturalista svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi). Nel suo Species Plantarum  (pubblicato nel 1753), con  15 specie al suo interno, ad oggi ne comprende oltre 480, per la maggior parte concentrate nel bacino del Mediterraneo ed in Messico. Il nome del genere Sedum è stato  dato da Linneo e deriva dal verbo “sedeo” = “io mi siedo” per via delle cartateristiche della pianta.

I nomi che accompagnano la storia del Sedum sono molti: “Erba della Madonna” dato nello specifico al Sedum Telephium, pianta che gode di numerose proprietà e  usata anche per curare i calli e per questo  conosciuta anche come “Erba dei Calli”. Altro nome noto è “Erba Pignola” con cui si chiama in modo non scientifico il Sedum acre, pianta dal sapore acre.  (fonte)

Sono considerate piante "rustiche" perché sopportano anche le basse temperature e talvolta anche il gelo. Parecchie specie crescono spontanee anche in Italia su muri e nei giardini rocciosi, altre vengono coltivate in vaso.

Il genere comprende piante succulente con fusto, sia eretto che pendente, quasi sempre a cespi e con foglie che possono essere rotonde, alternate, ovali o verticali; i fiori sono di vario tipo: solitari, a grappolo ecc... solitamente a forma di stella (fonte

Il Sedum è una pianta apprezzata in erboristeria perchè pare contenga sostanze cicatrizzanti,  antidolorifiche ed antinfiammatorie. Nella tradizione popolare la radice di Sedum veniva portata addosso come amuleto.

Molte popolazioni usano le foglie fresche del Sedum a  contatto diretto con la parte della pelle da trattare in presenza di piaghe, ulcere, calli, eritemi ecc...

Oggi le preparazioni di Sedum vengono utilizzate in erboristeria e dalle case farmaceutiche. In omeopatia, il Sedum è stato introdotto in commercio sotto forma di granuli o gocce e viene consigliato in caso di emorragie uterine, intestinali e/o rettali. 
le piante di Maida:
Calancola, Rhipsalis baccifera, Crassula portulacea minor, Melocactus bahiensis, Echeveria agavoides, Violetta africana, Peperomia 

le piante australiane di Elio
Aeonium arboreum, Aloe mitriformis,
 Agava attenuata, Agave Parrasana



 

 

12 commenti:

  1. amo le piante grasse , bel post

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    1. Noi amiamo tutte le piante ma queste ci hanno conquistate per la loro umiltà e quella bellezza improvvisa che è la fioritura. Un abbraccio

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    1. Carissima, se potessimo le vorremmo in ogni ambiente possibile.. Un abbraccio

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  3. mi piacciono molto queste piante , bel post ricco di informazioni e bellissime foto

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    1. Grazie Siria, il tuo commento ci rende felici. Un abbraccio

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  4. che meraviglia ; mi piacciono molto quando fioriscono è una gioia

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    1. L'esplosione improvvisa della fioritura ci lascia senza respiro. Un abbraccio

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  5. che curiosa la Tillandsia !!

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  6. E' una pianta miracolosa, vive d'aria e d'amore... un abbraccio

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Grazie per aver commentato il nostro post..se desideri informazioni scrivici vitadashabby@gmail.com - pa&te