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oggetti da mercatini dell'usato o delle pulci
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Le festività pasquali o le feste di primavera, non sono come quelle natalizie dove lo scambio di doni è la regola ... in occasione di queste ricorrenze solitamente si regalano uova di cioccolato e quando si è invitati da parenti e amici, si portano dolci, uova, uova sode colorate, colombe di pasta lievitata, una pianta, dei fiori o del buon vino. *v. post decorare e colorare le uova con ingredienti naturali
Siamo sempre state affascinate dall'archeologia industriale, la quale studia e valorizza i resti dell'industria del passato, come fabbriche, impianti produttivi, infrastrutture e macchinari con un approccio multidisciplinare che si avvale di storici, ingegneri, architetti, economisti e urbanisti. Lo scopo è conservare e riqualificare questi spazi, trasformandoli spesso in musei, centri culturali o nuove aree urbane.
In questo post vi presentiamo il Serming, le OGR, il Lingotto e il Parco Dora di Torino; il mercato Chelsea e la High Line di New York.
Nel
secondo post vi illustreremo il Villaggio Leumann e la Certosa di
Collegno concludendo con la misteriosa storia dello "Smemorato di
Collegno".
Quando la primavera comincia a far capolino, le giornate si fanno più miti e i termosifoni -finalmente- si spengono: è il momento giusto per fare le pulizie di primavera (spring cleaning). E' giusto perchè con i mesi caldi si sta meno tempo in casa, e il troppo caldo ci comunica una sensazione di stanchezza.
"Ciò che seminai nell’ira crebbe in una notte rigogliosamente ma la pioggia lo distrusse.
Ciò che seminai con amore germinò lentamente, maturò tardi ma in benedetta abbondanza
-Peter Rossegger-
Circa 10.000 anni fa il genere umano da nomade è diventato stanziale dando origine ad un'agricoltura sostenibile da un punto di vista economico, sociale e ambientale.
Ciò ha favorito il nascere di una cultura del cibo, con aspetti sacrali e rituali di certi cibi, pensiamo al pane, al riso, al tè, al cacao, alle spezie... Nel secolo scorso è iniziata l'agricoltura industriale, soprattutto negli anni '70, favorendo le monoculture, lo sfruttamente del suolo, l'uso indiscriminato di prodotti chimici prima, durante e dopo il ciclo vegetativo. Delle circa 80.000 specie vegetali mondiali se ne sono scelte solo 150 a gravissimo discapito della biodiversità.
Un toro, simbolo della città di Torino*, circondato da mattoni, emerge dalla parete di una casa, sorprendendo i passanti che si fermano ad ammirarlo stupiti.
altre opere dell'artista sparse per la città
Ecco le vedette di Torino, sono una serie di tre sculture luminose collocate sopra i tetti di alcuni palazzi della città. Le Vedette sono alte, sottili, armate di lance e frecce, a piedi e a cavallo: si sporgono dai tetti illuminando la notte.
Richi Ferrero ci fornisce la chiave di lettura delle sue opere: "Una triade di guerrieri veglia la città dai suoi tetti. Li ho concepiti in modo che ciascuna opera, di giorno, si disegni sul cielo della città come un segno di matita su un foglio, mentre al tramonto un particolare rivestimento, combinandosi con la luce che li veste li restituisce alla visione come se emettessero luce propria. I miei guerrieri non sono né invasori né conquistatori, ma vedette del territorio mentale".
La prima installazione di questo tipo è quella del Grande Guerriero, realizzazione tridimensionale di un disegno dell’artista stesso. La scultura, che fa parte di una collezione privata, rappresenta un guerriero primitivo ed è stata collocata sul tetto del palazzo nel 2006.
Sagittaurus, 2015, è una specie di “guardiano” della città, una seconda vedetta luminosa che veglia sui tetti di Corso Massimo d’Azeglio. Sagittaurus rappresenta l'unione tra un conquistatore dotato di arco e frecce e un toro, simbolo dei Taurini, un antico popolo che si insediò nei boschi tra i tre fiumi Po, Dora e Stura, dove è sorto il presidio romano, primo nucleo della città di Augusta Taurinorum.
Nel cortile di via Lagrange al numero 12, in un palazzo del ‘600 si può ammirare il Cancello Futurista- chiaro omaggio a Depero.
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particolare |
L’opera di Richi Ferrero, pensata per la corte di Palazzo Valperga Galleani- the Number 6, in via Alfieri a Torino è la vincitrice come il migliore intervento di restyling dell’anno, di Building of the Year 2015, il concorso di ArchDaily, il sito di architettura più visitato del mondo.
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l'albero alla luce solare |
L’albero di 6 metri in acciaio e ferro zincato, sospeso tra il primo ed il terzo piano, è il protagonista dell’opera di Richi Ferrero.
La scultorea presenza illumina la corte con i suoi 13 rami,
sulle cui sommità 78 puntali luminosi donano luce cambiando colore.
La pavimentazione del cortile, in ciottoli levigati, doventa un palcoscenico
naturale volto ad ospitare ed esaltare l'installazione,
integrando armoniosamente 748 barre in resina di sassi luminosi e 300
metri di nastro illuminato, con ciottoli grigi azzurrati e dalle
tonalità più calde color sabbia.
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Il Giardino Barocco Verticale, dell’artista Richi Ferrero fonte |
The Number 6 è il palazzo barocco a due passi da Piazza San Carlo che il Gruppo Building di Piero Boffa ha trasformato in un condominio contemporaneo all'avanguardia., nasce dal desiderio di reinterpretare la presenza del giardino barocco originale quale citazione dello spazio onirico, momento di raffinata e rigorosa decorazione dello spazio comune. La memoria del giardino rinasce nella verticalità che dalla corte sale ai tetti per vivere come giardino-citazione sospeso nell’aria. Utilizzando la luce, l’artista ha attivato un recupero che, avvalendosi della leggerezza delle emissioni luminose, restituisce il segno delle aree comuni rappresentate dal giardino oramai scomparso e dal cortile tutt’ora esistente
CURIOSITA'
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Lo stemma della Città di Torino |
Lo stemma della città di Torino, approvato con decreto dell'11 agosto 1931, è costituito da uno scudo azzurro a cui è sovrapposto un toro furioso d'oro, con le corna d'argento. Lo stemma è sormontato da una corona* comitale (=in araldica appartenente a famiglie con titolo inferiore a duca ma con appellativo di Altezza Serenissima per merito o per antichità) a nove perle, in virtù di un antico privilegio in vigore dal 1619, al contrario della maggioranza delle altre città italiane il cui stemma invece è sormontato dalla corona muraria (=onorificienza militare).
*Nella Bibbia la corona è segno di gloria, onore, signoria
come mai Torino ha per simbolo un toro?
Gli studiosi ritengono che il nome di Augusta Taurinorum derivi dalle popolazioni celto-liguri che vi abitavano in origine e più precisamente dalla parola Thor che nell’antica lingua di questi popoli significa “monte”.
Il mito però racconta di un toro che salvò la città. La prima leggenda popolare narra che nei boschi intorno alla città viveva un grande serpente che terrorizzava chiunque passasse per la sua strada e nessuno aveva il coraggio di affrontarlo perchè aveva il potere di uccidere o pietrificare con un solo sguardo diretto negli occhi (basilisco). Tutti lo temevano tranne un toro che viveva in città e che lo sconfisse a suon di potenti cornate. Dopo questo atto eroico, il toro si infilò nello stemma e non se ne andò più (fonte)
La seconda leggenda racconta invece di un potente drago da sconfiggere. Gli abitanti, cercando una soluzione, pensarono di mandare un altro animale a lottare con il drago e la scelta ricadde su un grosso toro dal pelo rosso. Per aumentare la sua forza e il suo coraggio gli fecero bere acqua e vino rosso e poi lo portarono nel bosco. Il toro dopo una lotta furiosa ebbe la meglio, ma purtoppo le gravi ferite riportartate ne causarono la morte. La popolazione fu talmente riconoscente al toro che lo aggiunse allo stemma cittadino. Ancora oggi Torino ha un grande legame con questo animale simbolo di forza, coraggio e libertà (fonte).
Lampioni, stemmi, portoni, decorazioni, piatti, statue,
capitelli e i Toret, la tipica fontanella di Torino hanno il
simbolo del toro costantemente presente e radicato.
I Toret sono le caratteristiche fontanine color verde bottiglia, sparse, da oltre 150 anni, per la città.
La loro storia inizia il 7 luglio 1862 quando la Giunta comunale decise di collocare 45 fontane (oggi sono circa 813) dalla caratteristica testa di toro nella città di Torino.
La produzione, che prevedeva un corpo in ghisa e una griglia di scolo per permettere agli animali di abbeverarsi, venne affidata a “Martino Pollo fonditore in metalli”.
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Toro fotografato accanto ad una nota catena commerciale |
"Decoro è il bell'apparire di un'opera priva di difetti, le cui parti rispondono a un calcolo preciso, e questo lo si ottiene rispettando la consuetudine o la natura".
Marco, Vitruvio Pollone architetto romano -80,-15 a.C.
STENCIL SU VARI MATERIALI
Abbiamo
pensato di raccogliere in questo post idee creative e suggerimenti
per la decorazione, mediante stencil, di vari oggetti e diversi materiali.
per le informazioni e la tecnica * v.post tutorial stencil ispirazioni e idee (suddiviso in 6 parti in base al tipo di stencil)
nel post: idee creative con stencil su parete, su scatole e cassette della frutta, vassoi e contenitori vari, su lavagnetta, su oggetti arrugginiti, su stoffa, carta cartone vetro e coccio
2. di utilizzare per navigare altri motori di ricerca come ad esempio Bing (motore di ricerca della Microsoft): qui sono presenti molte nostre pagine e immagini
Le superfici di ferro invecchiato o lasciato in balia degli eventi atmosferici, hanno spesso un certo fascino dovuto alle tonalità calde che la ruggine conferisce; la patina che si forma racconta la loro storia e regala quel qualcosa che solo la natura sa fare.
“Una banca è un luogo dove ti prestano denaro solo se riesci a dimostrare che non ti serve.”
- Bob Hope-
Che le banche possano permettersi di acquistare e possedere palazzi meravigliosi non ci stupisce; che a Torino ci sia una zona centrale, soprattutto la via XX Settembre, che ospita decine di banche italiane e straniere ci lascia indifferenti, ma che le banche possiedano un ingente patrimonio artistico ci interessa moltissimo.
Alcuni istituti, a loro discrezione, permettono a noi comuni mortali, di ammirare i loro tesori. Abbiamo partecipato alla visita guidata di Palazzo Perrone e visitato Palazzo Turinetti, quest'ultimo è stato trasformato in un piccolo museo e regolarmente aperto. Il più originale di tutti è stato Palazzo Trucchi che abbiamo illustrato nel post Torino città magica, noto per il suo 'Portone del diavolo' e per le leggende noir che lo avvolgono in un'aura di mistero.
Nel post: palazzo Perrone, palazzo Turinetti di Pertelengo, Gentileschi e Van Dyck-due capolavori della collezione Corsini, mostra fotografica di Mitch Epstein, palazzo Trucchi di Levaldigi
NOI DUE - app di Google Art Selfie
"ci piace tanto questa somiglianza artistica"
(Girl head in front of a window di Paula Modersohn-Becker, 1902 e Girl of Noa Noa di HasegawaToshiyuki, 1937)